I primi punti in serie A non sì scordano mai. Eric Lombardi è uno dei tanti volti sorridenti dell’Angelico che batte Teramo in volata (69-67) e aggiunge due preziosi mattoncini alla propria classifica. Il talento bìellese, classe ’93, sapeva quest’anno di potersi ritagliare uno spazio nelle rotazioni di Cancellieri. Dopo un ottimo precampionato, domenica ha avuto una prima mini opportunità e l’ha sfruttata alla grande. Tre punti (canestro più fallo), una tripla uscita di poco, una presenza utile su entrambi i lati del campo.
Eric, cosa hai pensato quando Cancellieri ti ha gettato nella mischia?
Ero tanto emozionato. Ma poi è subito subentrata la concentrazione. Una volta messo piede in campo, non c’è spazio per pensare, bisogna agire.
Cosa ti ha chiesto Cancellieri?
Teramo stava catturando molti rimbalzi. Mi ha chiesto di essere forte in difesa, di farmi sentire sotto i tabelloni.
Rivivi l’azione che ti ha portato a siglare i primi punti in serie A…
Il tiro di Pullen è stato mezzo stoppato e ha preso il ferro, ho catturato il rimbalzo, ho tirato con il destro e ho fatto canestro. Nel frattempo, al momento del tiro, ho anche subito u n fallo. Così mi sono presentato in lunetta e ho completato il gioco da tre punti.
E poco dopo hai rischiato di segnare anche una tripla…
Sì, ma la palla è uscita. Sono felicissimo lo stesso, anche per la vittoria della squadra.
Un secondo tempo davvero in sofferenza, dopo un primo dominato. Come mai?
Giochiamo sempre benissimo i primi due quarti, poi tendiamo a calare. Dobbiamo avere più costanza.
Serie A, Under 19, Cestistica… Come riesci a conciliare il tutto?
Lo ammetto, è faticoso. Molte volte, io, Laganà e gli altri ragazzi impegnati su più fronti siamo stanchi. Ma andia-mo avanti. Cerchiamo di non mollare. Anche perché la stagione è appena agli inizi.
Quali obiettivi hai da qui alla fine del campionato?
Di avere più spazio con la serie A. Spero che Cancellieri mi tenga in considerazione. Ma spetterà a me dare tutto in allenamento per provare ad avere un minutaggio sempre più ampio.
Fonte dell’intervita: Il Biellese (autore Niccolò Mello)