Una prima certezza dal fronte lockout NBA: fino a Dicembre di sicuro non si gioca. Quando le parti sembravano finalmente vicine ad un accordo ecco l’annuncio di David Stern: non è più possibile garantire una stagione regolare da 82 gare. Il nodo è sempre lo stesso: proprietari disponibili a spartire gli introiti esattamente a metà con i giocatori, che però si sono fermati al 52.5%. Recita Derek Fisher:”Non sappiamo quando torneremo a incontrarci ma siamo sempre disponibili – le parole del giocatore – Sia chiaro però che non firmeremo un accordo valido per i prossimi sei anni che possa danneggiare i futuri professionisti“. Sulla spartizione dei ricavi, Fisher ha ricordato che già accettando il 52.5% i giocatori vanno a rinunciare a 100 milioni di dollari a stagione, cifra che, secondo le stime del sindacato, verrebbe raddoppiata se accettassero il 50% offerto dai proprietari, da qui il no. “Derek e io siamo stai molto chiari sin dall’inizio, non accetteremo mai una ripartizione 50-50“, ha aggiunto Hunter, direttore esecutivo del sindacato giocatori. Stern di contro ha già minacciato che le prossime offerte potrebbero addirittura essere al ribasso, viste le notevoli perdite che i proprietari (e quindi la Lega) hanno subito con la cancellazione del primo mese di regular season.
Intanto con l’ennesimo slittamento della prima palla a due ufficiale, c’è incertezza assoluta anche sul World All-Star Classic, il tour che avrebbe dovuto portare giocatori del calibro di Derrick Rose, Kobe Bryant, Carmelo Anthony, LeBron James, Kevin Durant, Dwight Howard, Russell Westbrook, Chris Paul e Dwyane Wade a disputare 5 amichevoli tra Porto Rico, Londra, Macao e Melbourne . Da fonti di ESPN sembra che Westbrook e Rose si siano già tirati indietro, cosa che starebbero per fare anche James, Anthony e Paul. La motivazione è passare maggior tempo con le rispettive famiglie, approfittando del blocco imposto dal lockout. Nemmeno il milione di dollari di ingaggio sembra poter convincere i (forse) protagonisti della prossima stagione NBA.
Andrea Pontremoli