CUCCIAGO (CO) – Una scellerata prestazione degli uomini di coach Trinchieri confeziona una grande delusione per i tifosi di casa, che ben altro si aspettavano dai propri giocatori dopo la sconfitta in Eurolega. Non ci sono giustificazioni a cui potersi aggrappare per spiegare la debàcle interna che non accadeva dall’unico precedente della scorsa stagione contro Siena. La Scavolini Siviglia fa suo il match con pieno merito, stoppando le ambizioni di una Bennet in ascesa. Lo fa grazie ad un secondo tempo magistrale del suo uomo migliore, Daniele Cavaliero, capace di insinuarsi tra le maglie della difesa canturina che più passava il tempo e più si allargavano, perdendo d’intensità e concedendo quelle transizioni offensive agli ospiti che si chiudevano spesso anche con tiri dal perimetro a campo aperto dei vari Jones e Flamini e con le penetrazioni devastanti di un ottimo Daniel Hackett. L’obiettivo di Trinchieri e del suo staff era quello di sfruttare l’ottima partenza del primo periodo, fatto di grande intensità difensiva e chirurgica precisione nei tiri dal campo di un ritrovato Leunen e del rookie statunitense David Lighty, per cercare di inserire nei meccanismi di squadra i nuovi acquisti, Shermandini e lo stesso Lighty, ma al tempo stesso trovare conferme da Scekic e Cinciarini. Ma lo stoicismo di White, la fisicità di Cusin, molto preciso in tutte le fasi di gioco, l’estro di Daniel Hackett e la grande serata di Cavaliero, tenevano Pesaro aggrappata alla partita che andava all’intervallo lungo con un più che rassicurante +10 in favore dei padroni di casa.
All’inizio del secondo tempo due piazzati di Cavaliero dimezzavano in un amen lo svantaggio per Pesaro, creando più di un’insicurezza alla Bennet che non riusciva a tamponare il ritorno dei pesaresi ma soprattutto vedeva naufragare l’inserimento in campo di Shermadini, miseramente fallito per via delle sue reiterate e disastrose giocate. Il ragazzo è apparso in netta fase involutiva rispetto al buono esordio contro Nancy. Nello stesso tempo, elementi cardini dello scacchiere di coach Trinchieri, come Scekic e Cinciarini, davano segni di cedimento per le tossine accumulate in questi ultimi tempi, non certo agevolati dal comportamento scriteriato dei nuovi arrivi. Trinchieri dava sfogo alla sua rabbia, prendendosi un tecnico per bestemmia, che certo non agevolava il compito dei suoi nel porre argine alla risalita degli avversari, ma che catalizzava l’attenzione dei media in sede di conferenza stampa sullo spiacevole episodio, cercando di non sottolinearne la loro prestazione indecorosa.
La manovra della Bennet risentiva in modo pesante di un atteggiamento mentale rilassato e pretestuoso nell’ultimo e decisivo quarto, dando sempre la sensazione di avere sotto controllo una gara che lentamente le sfuggiva di mano. L’abilità di coach Dalmonte è stata quella di infondere carica e sicurezza nei propri uomini, chiudendo un parziale di secondo tempo di 29-44 in loro favore, che la dice lunga sui valori reali espressi questa sera alla N.G.C. Arena.
Bennet Cantù-Scavolini Siviglia Pesaro 66-71
Parziali: 23-10; 14-17; 13-20; 66-71
Progressione: 23-10; 37-27; 50-47; 66-71
Sala Stampa
Dalmonte
Devo complimentarmi singolarmente con ciascun giocatore. Dopo i primi 10 minuti non era facile reagire. Sono orgoglioso di come la squadra ha reagito con personalità e grande maturità tattica. Vincere a Cantù deve darci lo slancio necessario per cercare di fare risultato pieno in ogni Palazzetto d’Italia. Una particolare nota di merito va fatta a Withe ed all’intero staff medico, compreso il nostro preparatore atletico, per il loro lavoro che ci ha restituito un giocatore fondamentale per noi.
Trinchieri
Porgo le scuse più sincere per la bestemmia che ha provocato il mio tecnico in un momento cruciale del match.
Mvp: Daniele Cavaliero, che oltre ad essere stato il top scorer della serata con 17 punti, ha sciorinato gioco di alto livello denotando grinta e determinazione trasmesse ai suoi compagni nei momenti topici del match, accompagnandoli verso il prestigioso successo in terra di Brianza.
Wvp: Giorgi Shermadini, un disastro.
Arbitri: Sabetta, Lo Guzzo, Caiazza
Note: spettatori 3600 circa per un incasso n.c.
Serafino Pascuzzi