Sul piano tecnico la gara di domenica non ha dato spunti eclatanti ma ne ha sicuramente forniti su quello caratteriale, mostrando una Bologna volitiva ed arrembante capace di annichilire fin dai primi minuti il gioco di una Cimberio lanciatissima dalle 4 vittorie consecutive.
Bologna, presa per mano da quel gran giocatore che è Terrell Mc Intyre (alla sua probabile ultima uscita in carriera vista l’artrosi all’anca), ha spinto sull’acceleratore già dal fischio d’inizio ed è riuscita con autorevolezza a tenere testa ad ogni tentativo degli ospiti di riaprire la partita.
Ospiti che hanno avuto in Ganeto, Garri e De Martini le uniche note positive della giornata, registrando invece una serie di [i]non pervenuto[/i] di fianco al nome di tutti i suoi uomini più blasonati.
Come l’ha definita il presidente Vescovi “un gran partita di m***a”…definizione che mi trova perfettamente allineato al pensiero del plenipotenziario biancorosso, mentre Recalcati ha indicato ai suoi l’esempio del playmaker bianconero,autore di una gran partita nonostante gli acciacchi, e non ha risparmiato le strigliate per l’atteggiamento remissivo portato sul parquet.
Detto di Mc Intyre e del suo guaio all’anca (stessa situazione che mise fine alla carriera di Andrea Meneghin) veniamo ora ai rimedi messi in atto dalla dirigenza bianconera.
La Virtus nella giornata di ieri ha messo sotto contratto Luca Vitali e Kris Lang, due nomi che in tutta onestà mi lasciano un po’ perplesso riguardo il prosieguo della stagione felsinea; posto che individualmente li ritengo due buoni giocatori, quello che non mi convince appieno è la loro specifica utilità all’interno del roster a disposizione di coach Finelli.
Sostituire Mc Intyre ed Homan con Vitali e Lang non mi pare proprio uno scambio alla pari, andando a rimpiazzare un play puro ed un centro vero con una cosiddetta [i]combo-guard[/i] ed un lungo con caratteristiche offensive prettamente frontali.
Da questi innesti ne esce una Virtus fatta da Koponen-Poeta-Vitali a giostrare nei ruoli di playmaker e guardia, senza che nessuno dei tre sia propriamente né play né guardia, ma piuttosto una via di mezzo; qualche dubbio anche sull’acquisto di Lang, che in reparto con Gigli e Martinoni lascia il solo Sanikidze a fornire un’alternativa tattica…chi vivrà vedrà.
Anche a Varese ci si sta guardando intorno per ritoccare la propria squadra; sotto la lente d’ingrandimento il rendimento fin qui fornito da Justin Hurtt e Janar Talts.
Se i passaggi a vuoto del lungo lettone sono sopportabili e limitabili dal prossimo rientro di Diego Fajardo, a rischiar grosso è la giovane guardia americana, apparsa intimorita ed arrendevole nelle ultime uscite contro Casale, Caserta e Bologna, cancellando preso la buona impressione data nel match con Montegranaro e col tiro della vittoria nella trasferta romana.
Hurtt era stato firmato principalmente per la sua capacità di crearsi un tiro al di fuori degli schemi di squadra e dare sfogo al suo atletismo forzando le difese avversarie con le sue abilità di penetratore…invece si sta ritagliando un ruolo solamente da tiratore dalla lunga distanza…e se a questo aggiungiamo le difficoltà difensive la ricerca di un sostituto diventa pressoché inevitabile.
Domenica Varese farà visita a Siena, la settimana successiva riceverà Venezia in casa e poi osserverà il turno di riposo; probabile che l’avvicendamento si concretizzi in queste due prossime settimane, dando la possibilità a Recalcati di lavorare una decina di giorni col nuovo acquisto prima della trasferta a Sassari.
Tra i giocatori offerti i più conosciuti sono Rick Apodaca e Matt Walsh.
Stefano Pozzi