FORLI’ – La MarcoPoloShop.it batte Sant’Antimo, lasciandola a zero punti in classifica, e raggiunge il gruppone al penultimo posto, a quota 6, affiancando, tra le altre, Imola e Jesi, ovvero le due prossime avversarie dei biancorossi in campionato. Ci sarebbe da rallegrarsi, penserebbe uno, e invece l’andamento del match ha messo la dirigenza fulgorina di fronte alla cruda realtà che impone, in tempi brevissimi, l’acquisto di un playmaker di ruolo, di livello e di passaporto italiano. Stefano Borsato, cui va il merito di provarci con totale abnegazione ed un cuore grande così, obiettivamente non ce la può fare a tirare avanti la carretta per 40 minuti in un ruolo che non è suo. D’altro canto non si può chiedere nemmeno più di tanto al talentuoso, ma sedicenne, Basile, nè, tantomeno, ad Austin Freeman, in un momento, diciamo così, di appannamento psicofisico. E’ evidente, dopo il match contro i campani, di come la società non possa rilassari sull’unico aspetto positivo del match, ovvero la vittoria, e debba correre quanto prima ai ripari senza aspettare che Venezia liberi Tomassini o Milano conceda Filloy. Non è facile, certo, perchè il mercato non offre playmakers italiani che, come dice Vucinic, possano far fare il salto di qualità alla FulgorLibertas, ma è innegabile che se Forlì si presentasse a Faenza, domenica prossima contro l’Aget, mantenendo l’assetto attuale, sarebbe più che logico attendersi una sonora sconfitta. L’ipotesi playmaker americano sembra definitivamente tramontare di fronte al rientro del caso Freeman, autore di una partita non al top ma comunque nella quale ha lanciato importanti segnali di ripresa, ma soprattutto di fronte all’ inimmaginabile, ad inizio stagione, dipendenza di Forlì da “Little” Tony Easley.
I due americani trascinano i romagnoli in un primo tempo in cui a Forlì sembra bastare svolgere il proprio compitino per avere la meglio su una, non certo inarrestabile, Igea. La noia pervade in un attimo un Palafiera insolitamente sornione e freddino. Due triple consecutive di Freeman, ed il delirio di onnipotenza di Easley sotto canestro, di fronte ad un Cittadini smarrito e in piena crisi di identità, sembrano quasi solo destare il pubblico forlivese forse condozionato dal primo vero giorno di nebbia e freddo. Le difese delle due formazioni sono a dir poco imbarazzanti ed il punteggio ne risente impennandosi. A metà del primo quarto Di Carlo sostituisce Cantone con Moraschini, affidando la regia ospite a Campbell, ma l’impressione è che l’unico avversario della FulgorLibertas sia il solo Teague. Il gioco alto basso di Forlì funziona che è un piacere e da fuori le percentuali premiano i padroni di casa che chiudono la prima frazione di gioco in vantaggio sul 45-35.
Al rientro dagli spogliatoi Forlì scopre che non c’è solamente Teague con cui dover fare i conti, ma c’è anche un altro avversario, forse ancora più difficile da affrontare e subdolo: se stessa. Vucinic ordina azioni al limite dei 24 secondi, Sant’Antimo adegua la difesa bloccando gli esterni, Easley è in panca a rifiatere, e così i romagnoli perdono la trebisonda concedendo, per l’ennesima volta in campionato, agli avversari di annullare tutto lo svantaggio. E’ in questo terzo quarto che si palesa il problema di playmaking per Forlì. Nessuno riesce a costruire un tiro degno di questo nome e, per l’intero quarto, arrivano solo tentativi sconclusionati, al limite dei 24 secondi, da fuori e con l’uomo in faccia. Sant’Antimo ringrazia e spera. Dalla panchina campana Eliantonio piazza due triple che fanno gridare al miracolo, Teague appare sempre più incontenibile, ma Vucinic rimette in campo Easley, sempre più trascinatore dei romagnoli, e l’inerzia del match torna nuovamente a vantaggio dei padroni di casa. I biancorossi si riprendono, Huff piazza due triple fondamentali e Sant’Antimo può rassegnarsi all’ennesima sconfitta.
Sala stampa:
Nenad Vucinic si dice contento per come i ragazzi hanno affrontato Sant’Antimo, la squadra peggiore da affrontare in questo momento per fame di vittoria. Al tecnico liviense sono piaciute la durezza e l’intensità dimostrate dai giocatori, in contrapposizione al gioco troppo ingessato messo in campo nel secondo tempo. Sull’inspiegabile black-out del terzo quato Vucinic afferma:”Ho chiesto io di frenare i ritmi, amministrare la palla. Senza play era rischioso giocare sulla corsa. Dovevamo fiaccare Sant’Antimo e ci siamo riusciti”. Da sottolineare come su Freeman, il serbo -neozelandese si dica contento di come l’americano abbia risposto positivamente e secondo le aspettative della società, a quanto imputatogli nei giorni scorsi. “Era solo un problema di atteggiamento. Ne abbiamo parlato a lungo e lui ha risposto come volevamo: con serietà, impegno massimo ed energia”. Definitivamente rientrato quindi, almeno per il momento, il caso Austin Freeman.
“Purtroppo la gestione degli ultimi minuti e un approccio troppo molle ci hanno condannato” – attacca coach Di Carlo – “ma nel complesso abbiamo fatto una buona gara. Il gruppo c’è, è solido e ha talento. Ora il nostro obiettivo è vincere le partite in casa e chiudere il girone a 8 punti.”
MarcoPoloShop.it Forlì – Igea Sant’Antimo 72-64
(27-23;18-12;10-17;17-12)
MVP: è probabilmente la partita della consacrazione per Tony Easley a trascinatore della squadra. Non solo per i numeri, ma soprattutto per l’incisività dell’atletico colored forlivese nei momenti importanti del match, “Little” Tony non può non essere considerato il migliore del match.
WVP: acquistato a stagione in corso per cercare di raddrizzare le sorti di una squadra sempre più votata alla retrocessione, Moraschini chiude il primo tempo con un poco lusinghiero 1/8 da 2, che non migliora nel secondo tempo. La barca affonda e lui la segue.
Massimo Framboas