BOLOGNA – E’ arrivato il momento della settimana di sosta anche per la Virtus Bologna, ma per i bianconeri i quattordici giorni che distano dalla sfida interna contro Sassari hanno un significato più importante di quello che la pausa potrà avere per altre compagini. C’è infatti da lavorare, parecchio, perché il compito di Alex Finelli e dello staff è quello di cambiare in corsa due giocatori nei ruoli nevralgici della squadra: playmaker e centro.
Fuori Homan, ormai da venti giorni, e McIntyre, che ha lasciato in grande stile mettendo la firma sugli ultimi due successi, dentro Kris Lang e Luca Vitali. Cambia tutto in modo radicale. Se McIntyre era piccolo, abile nei pick’n’roll e ottimo tiratore da tre, Vitali è alto, ragionatore e ha meno punti nella mani. Se Homan era un rude uomo d’area capace di costruirsi solide statistiche lottando sotto i tabelloni, Lang è maggiormente portato a cercare fortune partendo da situazioni di pick’n’roll. Ma, soprattutto, entrambi i nuovi acquisti arrivano da lunghi periodi di inattività e pertanto devono ritrovare confidenza con il campo.
Il lavoro, quindi, sarà doppio. Fare “digerire” alla squadra i nuovi innesti, cercando di inserirli quanto prima negli schemi , ma, al contempo, renderli anche pronti atleticamente. Va da sé, pertanto, che i giorni che portano alla prossima gara saranno vissuti quasi come una seconda versione del precampionato, con tanto di amichevole sabato pomeriggio a Padova, contro la squadra Slovena di Fiume.
Il morale è buono. Ci si ferma dopo due vittorie consecutive, reduci dal primo successo esterno sul campo non semplice della Sutor Montegranaro, in una partita vinta e persa più volte nell’arco dei quaranta minuti, con un bottino di otto punti che, stante la classifica molto corta, permette anche di pensare in grande.
Pensieri confortati dalle prestazioni di Viktor Sanikidze, l’uomo in più delle V Nere per ora, che sta avendo il miglior rendimento da quando è in Italia. Attualmente si attesta su 12 punti e 9 rimbalzi di media, con 18 di valutazione, settimo in tutta la Serie A. Il piatto forte della casa rimangono i numeri che gli permettono le sue doti atletiche, con schiacciate e rimbalzi catturati a vette siderali, alle quali, però, si è aggiunto un tiro da tre punti che, se fino all’anno scorso era piuttosto estemporaneo, oggi è davvero molto affidabile (addirittura sesto in assoluto, con il 46% su quattro tentativi per gara). Il georgiano si è fatto trovare pronto nell’emergenza generata dal caso Homan, e nelle tre partite disputate senza il lungo americano ha alzato le sue statistiche a 15 punti, 11 rimbalzi e quasi 24 punti di valutazione medi, in 33 minuti di impiego.
Bene anche Poeta, che alla ripresa delle operazioni sarà il playmaker titolare. L’uomo di Battipaglia è stato, lui pure, grande protagonista nelle ultime due giornate, con 17 punti contro Varese e 12 ad Ancona, di cui 10 nel secondo tempo molto complicato per i bolognesi. Le sue accelerazioni fanno bene a una Virtus che tende spesso a perdere fluidità in attacco.

Kris Lang, torna in Virtus dopo 5 anni
Chi, invece, si fa ancora attendere è Chris Douglas Roberts, l’uomo che, nei piani, sarebbe dovuto essere la ciliegina sulla torta con le sue doti di grande realizzatore. Al momento, però, l’ex New Jersey Nets fatica davvero tanto. Appare fuori dai giochi, fuori dal contesto di squadra e le migliori notizie di se le dà quando prendere palla e si mette in proprio, trovando a volte canestri di talento puro, ma finendo, in altri casi come domenica scorsa, per intestardirsi e sbagliare oltremodo (4/10 al tiro e 3 palle perse contro la Sutor). E’ assolutamente necessario che il suo rendimento subisca una netta inversione di tendenza, perché con Homan e McIntyre se ne sono andati oltre 25 punti a partita e con Lang e Vitali che non sono esattamente grandi realizzatori è da lui che ci si attende il salto di qualità.
Infine si è registrata l’uscita di Niccolò Martinoni, ceduto a titolo definitivo a Casale Monferrato. Il ragazzo ex Benetton Treviso non ha mai convinto dal suo approdo in maglia bianconera, mostrando buona comprensione del gioco, ma risultando fisicamente non pronto per questi livelli. L’anno scorso ebbe soli 2,4 punti e 1,6 rimbalzi in poco più di dieci minuti di impeigio, numeri che quest’anno sono rimasti pressochè identici, convincendo il patron Sabatini a liberarsi del suo contratto e a puntare, eventualmente, sul giovane Quaglia, prodotto del settore giovanile virtussino, che è già stato allenato da Finelli due anni fa in serie B1.