Partita incredibile al Lauretana Forum. L’Angelico batte Avellino 84-82 dopo un tempo supplementare, raggiunto grazie a un parziale di 10-0 negli ultimi 2′ dei tempi regolamentari. La Sidigas, avanti per tutto il match ma gravata dai falli, sbaglia l’ultimo tiro con Slay. Biella sale quindi al primo posto a quota 12, in attesa di Siena-Cantù.
BIELLA – Certe partite sono destinate a restare scolpite nella memoria. Biella-Avellino è certamente una di queste. L’Angelico riesce a far sua una gara “schizofrenica” (il termine, azzeccatissimo, è del povero Frank Vitucci, incredulo ancora in sala stampa), capace di regalare sprazzi di bel basket, soprattutto nel bellissimo primo tempo, così come lunghi minuti di pallacanestro pornografica, con errori elementari e ripetuti da ambo le parti.
La Sidigas parte a meraviglia: palla nelle sapienti mani di Green e un corri e tira micidiale. Le prime quattro conclusioni da tre degli irpini vanno a segno senza toccare la retina, l’ex Dean è indemoniato. Quando anche Slay si unisce alla festa Avellino è già avanti di 17 (massimo vantaggio, 7-24 all’8′). L’Angelico è il più classico dei pugili suonati, ci mette tutto il primo quarto a capire cosa stia succedendo. Evidentemente il piano partita prevede di riempire l’area per limitare lo strapotere di Johnson, effettivamente annullato, ma la pressione sugli esterni è pari a zero: i tiratori biancoverdi devono solo prendere la mira e sparare.
La musica cambia del tutto nel secondo parziale, vinto 25-15 da Biella grazie soprattutto a due fattori: una difesa finalmente in partita e l’apporto di Jurak (nella foto da www.pallacanestrobiella.it). Il lungo sloveno segna 9 punti nel quarto per dare il là a quella che si rivelerà una prova maiuscola. Grazie alla sua energia i compagni tornano a concentrarsi e a piegare le gambe in difesa, confezionando un parziale di 9-0 in 3′ per arrivare al riposo lungo (dal 30-42 del 17′ al 39-42 di metà gara). L’Angelico è brava ad attaccare con continuità il pitturato, nonostante la pessima serata di Miralles, e i frutti cominciano a vedersi: Slay e Johnson sono già a quota 3 falli personali. Cancellieri trova buone risposte anche mescolando la zona 2-3 alla uomo, ma deve fare i conti con un imbarazzante 7/14 complessivo dalla lunetta e con un Dean da 18 punti e 7/11 dal campo.
Al contrario delle aspettative, dopo la pausa la partita torna a propendere a favore degli ospiti, anziché mantenersi sui binari dell’equilibrio. Quella del terzo periodo è forse la peggiore Angelico dell’anno. In difesa i lanieri tengono botta, concedendo solo 16 punti ad Avellino, trascinata a sorpresa da Gaddefors e Golemac. In attacco, però, dire che le cose vanno male è un eufemismo. A tratti pare che l’Angelico si diverta a complicarsi la vita da sola, giocando in modo statico al limite dei 24” senza tentare l’esecuzione di un gioco. Parte del merito va a una zona 3-2 molto particolare e dinamica usata da Vitucci in alternanza con la difesa a uomo, ma Biella spesso si limita a restare a guardare il palleggio di Pullen, da parte sua troppo controllato e restio ad attaccare il canestro in prima persona.
Il bello del basket è che in ogni momento e in ogni situazione, più che in qualsiasi altro sport, può avvenire l’imponderabile. E questo, come nell’ultima partita casalinga di Biella, contro Venezia, accade. L’Angelico dell’ultimo periodo sembra la stessa del terzo: aggressiva e volenterosa in difesa, lenta e sterile in attacco. Jurak, ancora lui, sembra incarnare il massimo e vano sforzo di Biella, quando al suo canestro del 61-67 (svantaggio minimo della frazione) risponde Slay con una tripla che seppellirebbe chiunque (61-70 al 38′). Un minuto più tardi è Dean a chiudere apparentemente i conti (62-72 al 39′). L’Angelico però non ci sta, e ancora una volta salta via la tecnica pura a favore del cuore: in meno di 2′ arrivano le triple di Pullen e Chessa, apparso rigenerato, e i lay-up di Coleman e ancora Pullen (canestro del 72-72 a 4” dalla fine). L’ex di turno Spinelli ha in mano la palla della vittoria, ma la sua tripla si spegne sul secondo ferro.
L’overtime non può che essere, per inerzia, il coronamento di questa rimonta, ed infatti così è. Avellino ha Johnson e Dean (appena 2 punti nella ripresa, Soragna dovrebbe saperne qualcosa) fuori per falli, la condizione mentale comincia a traballare: lo si vede da una palla persa in modo inusuale da Green, molto brillante soprattutto nel playmaking fino al supplementare (9 assist). E’ proprio qui che manca la sua presenza alla Sidigas. Il risultato si decide all’ultimo giro di lancette, dopo che nessuna delle due squadre era riuscita a imporre un break. Il miglior Golemac della stagione fa 82-82 dalla lunetta, ma a una manciata di secondi dal termine Jurak si ritrova tutto solo ad appoggiare il comodo lay-up della vittoria al tabellone. Slay tenta il colpo da fenomeno da nove metri sulla sirena, ma non c’è niente da fare.
Dopo questa partita, Cancellieri sa ancora meglio di avere tra le mani un guppo speciale. Una Angelico mentalmente così forte non si vedeva da anni, e se non si dovesse assistere anche quest’anno a un’inspiegabile flessione nel girone di ritorno, il coach teramano avrebbe la possibilità di costruire un nuovo magnifico pezzo della storia di questa società. Avellino, dal canto suo, resta una delle squadre più talentuose, ma anche discontinue, della Serie A. Come dice Vitucci, partite come queste vanno portate a casa senza se e senza ma.
Sala stampa
Coach Massimo Cancellieri: Quello che dovevamo fare nel primo quarto l’abbiamo fatto negli ultimissimi minuti. Abbiamo chiuso il quarto periodo con 0 falli, dovendo commetterne tre di fila per evitare che Avellino morisse con la palla in mano. Non so che dire sul primo quarto, le percentuali sono state imbarazzanti in senso negativo per noi e positivo per loro. Nel terzo quarto siamo stati fermi in attacco, però non abbiamo lasciato andare la partita. Nel finale il merito dei ragazzi è stato non mollare e aver tentato di vincere comunque. Nell’overtime abbiamo lasciato spazio a Golemac, con Soragna da 4, limitando molto molto bene tutti gli altri
Coach Frank Vitucci: Commento amaramente una partita isterica, basta guardare ai parziali dei quarti. Dovevamo vincere nei 40′, invece non l’abbiamo chiusa, complice qualche palla persa di troppo. Anche i rimbalzi offensivi concessi sono eccessivi, loro han segnato 48 punti in area. Johnson ci è mancato soprattutto in questo senso. Credo che avremmo meritato di vincere, ma questa è la pallacanestro. Complimenti a Biella, che è stata più cinica nel finale di questa gara schizofenica
Angelico Biella-Sidigas Avellino 84-82 dts
Parziali: 14-27; 25-15; 7-16; 26-14; 12-10.
Progressione: 14-27; 39-42; 46-58; 72-72; 84-82.
MVP: Goran Jurak. Non può che essere lui, re dei mestieranti della pallacanestro, in una partita così poco tecnica, così confusa e straordinaria nella sua stranezza. La ciliegina è il canestro della vittoria. Sta giocando sempre meglio, invecchiando bene come il buon vino.
WVP: Linton Johnson. Il miglior rimbalzista del campionato stecca in modo inaspettato e clamoroso. 5 falli in 14′ e il gioco è finito.