Sugli schermi di Eurolega, Space jam 2011 sfuma ne La grande fuga: affollamento al check-in dei voli oltreoceano dei giocatori con contratto NBA o con aspettative di averlo, e Bugs Bunny desolatamente abbandonato.
In attesa che più d’una squadra riesca a coprire i buchi con gli “scarti” del mercato NBA, necessariamente frettoloso dati i tempi esigui prima dell’inizio del campionato, ricomincia in Europa un torneo diverso, con cambiamenti non solo nei valori ma anche negli assetti: per dirne una, il reparto esterni delle prossime avversarie del Real Madrid, nel tirare, non proverà certo il panico da “oddio, arriva!” che Ibaka ha suscitato in Nicholas, Cook e compagni (dell’Armani).
Anticipando i tempi, già da giovedì scorso Batum ha salutato la compagnia, ed immediatamente il Nancy è tornato ad essere … il Nancy, invece della squadra di mutanti vista finora: -22 a Bilbao, e in prospettiva tanti saluti all’idea di approdare alle top 16.
La prima ad imprecare contro la svolta è curiosamente Cantù, unica del girone a giocare due volte contro la versione cartoons dei transalpini: grazie all’impresa casalinga contro il Vitoria, un contemporaneo successo dei francesi a Bilbao avrebbe spalancato ai brianzoli le porte della qualificazione; viceversa, ora tocca espugnare il fortino dei baschi, o almeno difendere il +9 dell’andata per poi puntare a strappare al Fenerbahce i due punti probabilmente decisivi.
Girone, il primo, comunque confuso assai, ed anzi sempre più magmatico. Il giorno dell’Immacolata propone un gustosissimo Olympiacos-Vitoria: se passano gli spagnoli, l’ex corazzata del Pireo rischia seriamente di contendere a Milano il trofeo continentale di “superflop stagionale” (anche se il ridimensionamento estivo già lasciava presagire qualcosa). Se invece i greci tengono il fattore campo, si materializza sempre più la prospettiva di un arrivo finale in gruppo a quota 5 vittorie, con attenzione decisiva alla differenza canestri: e speriamo che Cantù non debba rimpiangere il +21 dilapidato negli ultimi 5’ proprio con Vitoria. Anche se in Brianza, visto quanto comincia a pesare – in termini di fatica ed infortuni – il doppio impegno, c’è chi comincia a domandarsi se, una volta ben figurato nel primo turno, valga davvero la pena aggiungerci altre 6 partite nel periodo in cui si decidono i giochi nel campionato nazionale.
Tutto chiaro, invece, nel girone di Siena: Prokom già in vacanza – certo che il -31 casalingo col Barça non è esattamente un figurone, per una squadra con licenza fissa di Eurolega – e Lubiana dignitoso ma nulla più, resta solo il punto di domanda sul secondo posto, nel rush tra il Montepaschi e l’Unics Kazan.
Anche qui, peraltro, sembra che la sfiga abbia deciso di concentrarsi un po’ sulla compagine italiana, che dopo anni di relativa tenuta fisica (vero, infortuni ce ne sono stati, ma più o meno nel fisiologico, e comunque ben coperti dallo staff senese) ha registrato nell’ultimo periodo un singolare accanimento della sorte. La qualificazione anticipata e la ripristinata gerarchia in campionato consentiranno comunque di ritrovare gli assetti, sapendo bene che ormai sono le contendenti europee a sperare di non trovarsi Siena nella seconda fase.
Chi al contrario non ha proprio nulla da imputare alla fortuna è Milano. I due punti strappati dal Partizan al Maccabi (nota: Macvan ne ha messi 22 contro la squadra che lo ha scaricato poche settimane prima, e che ora, sia pure in un altro ruolo, perde Farmar per rientro nell’NBA. Pentimenti?) chiudono probabilmente i giochi: se i serbi passano in Belgio, su uno Charleroi ormai eliminato, potrebbe diventare inutile anche una vittoria dell’Armani ad Istanbul, sponda Efes.
Si sprecano in questi giorni i commenti su cosa non abbia funzionato, in casa milanese, e non è il caso di aggiungere troppe parole. Certo, senza gli ultimi 5′ del clamoroso harakiri contro il Partizan, si starebbe ancora considerando che con 4 punti si dovrebbe passare; ma è innegabile che anche tanto altro (basti pensare alla serata con l’Efes al Forum) è andato più che storto. Nel complesso, a parte Gallinari, gli unici davvero positivi sinora sono stati Mancinelli, che già c’era, ed Hairston, arrivato da Siena perché giocatore esplosivo ma (anche per l’infortunio dello scorso anno) giudicato non adatto ai meccanismi della Pianigiani-band; sicché si annida il pensiero che gli altri acquisti europei abbiano bisogno di un “sistema” rodato per esprimersi, quale quello da cui provenivano, e Scariolo il tempo per crearlo, il suo sistema, proprio non l’ha avuto. Piccola chiosa: con questo Nicholas e con Hairston semi-infortunato, perché Viggiano (12 punti in media l’anno scorso, in campionato, e garretti certamente idonei a tenere gli esterni anche in Eurolega) resta a fare ragnatele in fondo al pino? E con un Fotsis versione uomo invisibile (“toh, è in campo Fotsis” – “Guarda che è entrato da un pezzo…”), Melli vale così tanto di meno?
Ah, sì, poi c’è anche il girone senza italiane, dove l’infortunio al volto di Kirilenko ha reso molto più incerti gli incontri del CSKA, comunque saldamente primo. D’altro canto, chissà se proprio l’infortunio (e la conseguente incertezza di procurarsi subito un contratto) indurrà AK47 a non valersi della clausola NBA escape, lasciandolo assoluto protagonista del campionato continentale: nel caso, per il trofeo di MVP non ci sarà neppure bisogno di votare…