- Dovevano muoversi Chris Paul, Pau Gasol, Kevin Martin, Luis Scola, Lamar Odom e Goran Dragic, ma il commissioner, nonchè proprietario degli Hornets, David Stern ha bloccato tutto. Eppure l’accordo era già conluso, con Chris Paul pronto ad abbracciare i Los Angeles Lakers in una trade che avrebbe dovuto portare Gasol a Houston e Odom, Scola, Martin e Dragic a New Orleans. A bloccare l’affare è stato David Stern, che è sì il commissioner della NBA, ma è anche il proprietario degli Hornets, visto che fu proprio la Lega, un anno fa, a rilevare da George Shinn la franchigia della Louisiana, in attesa di trovare un acquirente. Stern avrebbe accettato di piegarsi alle vibranti proteste di molti proprietari (Gilbert e Cuban in testa) decisi a tutelare gli interessi dei club minori contro i ‘poteri forti’ delle franchigie economicamente più potenti. Eppure il trade sembrava rappresentare un buon affare anche per gli Hornets, considerando poi che l’addio di Paul era parso a tutti inevitabile. E invece il dietro-front di Stern (che ha giustificato il ripensamento adducendo in un comunicato “ragioni puramente cestistiche“) rimette tutto in discussione, con Paul, ma anche tutti gli altri diretti interessati costretti a rimanere alla finestra e attendere futuri sviluppi su questa vicenda. Ma forse il bello deve ancora venire. Perché il sindacato potrebbe mettere in piedi un’azione legale contro il commissioner, che dal canto suo sembrerebbe avere tutto il diritto – in quanto proprietario degli Hornets – di prendere una simile decisione, fermo restando l’evidente conflitto di interessi.
- Il primo colpo del mercato che apre oggi i battenti è quello degli Atlanta Hawks, che mettono sotto contratto Tracy McGrady al minimo salariale per i veterani: T-Mac, 32enne, è reduce da una stagione da comprimario a Detroit (8 punti e 3.5 rimbalzi di media in 72 partite), ormai ben lontano da quel giocatore che fu per due volte capocannoniere della Lega quando vestiva la canotta dei Magic. L’innesto di McGrady, seppur con schiena e ginocchia disastrate, lascerebbe intendere che gli Hawks non hanno intenzione di ri-firmare Jamal Crawford (12.4 punti di media l’anno scorso dalla panchina), molto richiesto sul mercato.
- Dopo aver fatto tappa a Chicago e a Los Angeles, sponda Clippers, Caron Butler si è incontrato con la dirigenza dei San Antonio Spurs: la squadra texana sarebbe intenzionata a tagliare Richard Jefferson attraverso la nuova amnesty-clause così da creare spazio salariale per usare la mid-level exception (che sarà di 5 milioni di dollari in questa stagione) per firmare Butler o un altro giocatore in quel ruolo. Destinato a lasciare Dallas, riluttante nell’offrirgli più di un anno di contratto, Butler chiuderà il suo giro di propaganda incontrando anche le dirigenze di New Jersey e Detroit.
- I Kings hanno formulato un’offerta quadriennale da 20 milioni di euro per Chuck Hayes, che l’anno scorso ha viaggiato a 7.9 punti e, soprattutto, a 8.1 rimbalzi di media a partita, una statistica sorprendente per un giocatore che non arriva ai 2 metri di altezza. Sacramento, che ha spazio salariale per muoversi sotto il cap, dà già l’affare per fatto: Hayes proviene da Modesto, cittadina vicina alla stessa Sacto.