ROMA – Una Virtus Roma caparbia ma, come al solito, priva di fosforo o d’ossigeno (giudicate voi), nei momenti topici e finali della partita, cede in casa per la seconda volta al supplementare in questo Campionato, la terza in tutto il Torneo, questa volta contro una Sidigas Avellino, Squadra con la “S” maiuscola, che invece sfodera una gara attenta, giudiziosa non perdendo mai la convinzione in se stessa di potercela fare.
Ma questa partita ha avuto un grande, grandissimo protagonista in assoluto, il suo nome è Marques Green. Uno show autentico quello di questa sera al Pala Tiziano del minuto playmaker di Philadelphia: una conduzione di gioco autorevole e rilevante, un’enorme lucidità nello smistamento dei palloni di ottimo spessore nonostante i 45 minuti in campo (Valerio Spinelli aveva accusato un dolore al tendine d’achille nel riscaldamento, tenuto fermo per precauzione), 20 punti all’intervallo lungo, 35 finali con 5/6 da 3, 13 assist, 8 rimbalzi (uno importantissimo quasi sulla testa di Crosariol nei secondi bollenti finali di gioco), e 47, sì, avete letto bene, 47 di valutazione finale alla faccia delle 8 palle perse, fisiologiche del resto quando tieni il campo per, appunto, 45 lunghissimi minuti!
Green non solo ha dato spettacolo ma è riuscito, a nostro parere, ad infondere quella calma che Avellino stava smarrendo sotto i colpi di una generosa ma troppo arruffona Virtus Roma, della quale parleremo dopo, specie nel terzo periodo. Sul -7, il Piccolo Grande Uomo non ha mai smarrito il senso del gioco, ha stretto i denti nel tenere a bada ora Gordic, ora Tucker, ora Mordente che gli roteavano sulla punta dell’arco dei 3 punti nel tentativo d’imbastire pericoli e minacce. Una prova superba quindi, di carattere, di personalità, un clinic per chi desidera capire cosa significhi nel basket il potere ed il carisma del singolo nell’incastro, delicato e fragile, di un ambiente composto sul campo da soli 5 soggetti.
Ma non si può sottacere della splendida prova anche di Taquan Dean, 6/9 da 3, 17 punti e, di Mister Linton Johnson: 22 per lui a referto, 8 rimbalzi e 27 di valutazione finale. Una squadra maschia, decisa, che ha trovato anche in Golemac 9 preziosissimi rimbalzi e dal simpatico matto di Ron Slay 11 punti, con un ottimo 3/5 da 3, alcune delle quali decisive in momenti chiave della sfida.
A dirigere l’orchestra Francesco Vitucci. Lo avevamo detto in fase di presentazione della sfida, quest’allenatore taciturno ma estremamente concreto è riuscito a trasferire al suo gruppo anche per quest’anno un’identità specifica che oggi, al terzo supplementare consecutivo dopo quelli amari e persi contro Biella e Siena, avrebbe potuto deflagare negativamente mollando di nervi, lasciandosi andare al fato della tripla di Tucker che mandava all’overtime una gara che sicuramente avrebbe già meritato di portare a casa dopo i canonici 40 minuti di gioco. Invece i suoi ragazzi non hanno mollato affatto, per niente ed anzi han sempre cercato d’andare a canestro cercandosi, sbagliando anche tanto (19 palle perse alla fine, contro le 15 di Roma), ma alla fine hanno avuto ragione loro, con alle spalle il solito, entusiasmante pubblico biancoverde arrivato a Roma a sostenere i propri beniamini.
Ad Avellino si festeggerà quindi un bel Natale, a Roma si mastica ancora amaro. Quattordicesima in campionato da stasera, mai così in basso, occorre accendere la spia rossa perchè la situazione è decisamente pericolosa. Quando per l’ennesima volta non si riesce a condurre in porto, tra le mura amiche, una partita tirata punto a punto, non ci si può nascondere dietro un dito.
L’ACEA ha degli evidenti problemi di playmakin’, acuiti dall’assenza di Maestranzi (assente anche oggi assieme a Datome), ma aldilà delle carenze offensive, anche contro Avellino ha perso concentrazione del momento in cui, sopra di 7 punti, avrebbe dovuto stringere maggiormente le maglie in difesa e ricacciare il tentativo di rimonta, puntualmente ben riuscito, dell’avversario. Gli indizi sono oramai tanti, le prove sono schiaccianti e nonostante le nuove figure abbastanza positivamente inserite nel roster, come Maestranzi ieri e Kakiouzis oggi, dopo l’epurazione di Dasic, le magagne restano soprattutto in difesa dove si fa fatica a chiudere lo spazio, soprattutto sul pick&roll centrale, Pepsi Caserta docet.
Eppure la Sidigas non ha mai dominato l’ACEA ma la differenza tra chi ha un playmaker vero e chi non c’è l’ha, tra chi gioca la palla sino alla fine e chi non lo fa, s’è vista tutta, eccome. Non ce ne voglia Lardo ma negli ultimi 15 minuti di gioco, e cioè l’ultimo quarto più l’overtime, Roma non ha quasi mai attaccato di squadra; raramente ha messo un uomo da solo davanti al ferro; difficilmente i tiri sono apparsi aperti e spontaneamente generati dalla voglia di cercare lo spazio per poterlo prendere con la maggiore sicurezza possibile. Tutto, o la maggior parte della produzione offensiva, è gravato sulle spalle di un titanico Clay Tucker (31 punti per lui, 27 di valutazione ma anche qualche errore di troppo per eccesso di foga specie nell’ultimo possesso del supplementare, tiro da fuori invece che tentativo d’entrata per due punti o tiri liberi), e di un offensivamente ritrovato Gordic (19 punti, 5/10 da 3), ma solo 9 di valutazione a giudicare una prestazione comunque per niente eccelsa anche se volitiva e piena di cuore, culminata in una persa, sanguinosissima, indotta da Arsenio Lupin Green nel supplementare che ha dato ad Avellino un sereno più 3 a due minuti dal termine.
Dicevamo che la situazione adesso è maledettamente seria. Alla ripresa del campionato si dovrà andare a Teramo, sul campo di una squadra in ripresa e che desidera a tutti i costi tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica. Perdere ancora significherebbe qualcosa di decisamente pesante da mandar giù, occorre sangue freddo per capire se veramente allontanare Dasic possa aver trasmesso quella serenità di cui parlava Riva nel dopo partita. Eloquente lo sguardo di Lardo a fine gara, poca voglia di parlare, poca voglia di commentare. Il coach d’Albenga è troppo intelligente per non capire che anche il suo destino è adesso appeso ad un filo, perciò calma e sangue freddo ripetiamo ma basterà per salvare una stagione, già monca con ben 6 turni d’anticipo della mancata qualificazione alla Coppa Italia, che si preannuncia una scalata al K2 senza d’ossigeno ?
Primo quarto, Capitan Tonolli parte in startin’ five, incollandosi all’ex- Golemac che però da post basso mette il primo canestro della sfida. Gli attacchi hanno spesso la meglio sulle rispettive difese, molli ed allegre. Green chiama al tiro Dean mentre Gordic, che s’appoggia a Dedovic per portar palla, coinvolge molto Tucker e Crosariol da sotto. Al 5°, sull’11-11, Roma vanta già 3 falli di squadra a zero mentre il primo fallo per i Lupi viene fischiato a Gaddefors proprio nello stesso minuto. Crosariol si fa apprezzare sui due lati del campo sul temutissimo Johnson che appare invece soffrire il lungo virtussino, partendo e concludendo spesso in post basso anche in palleggio. Ma Green, oltre a dirigere come suo solito, è on fire: 3/3 dalla linea dei 6,75 e la Sidigas vola sul 15-19 al 7° anche perchè sia Gordic che Dedovic non sembrano molto disposti al sacrificio. Entra per Roma anche il neo arrivato Kakiouzis, impatto non eccelso, 0/2 da tre punti e Tucker cerca di ricucire il primo strappo dei campani che insiste con Slay, sempre dalla lunga, 20-24 a 21″ dalla fine del primo periodo che sempre l’americano dell’ACEA fissa con due liberi sul 22-24.
Secondo periodo, Tucker s’accoda allo stellare Green del primo periodo (14 p.ti per lui), e sigla a sua volta il 14simo punto da 3, al 12° 27-24 per l’ACEA che capovolge il risultato. Roma però difende in modo troppo disordinato e con foga eccessiva, al 13° la Virtus ha già sul groppone 5 falli mentre la Sidigas lentamente risale la china grazie alla linea da 3, ora di Lauwers. Si viaggia sul filo dell’equilibrio, nessuna delle due contendenti riesce ad ottenere un break decisivo frutto pure di molti errori. Crosariol, che sembra tarantolato, fa ammattire ora Slay e Golemac, l’ACEA prende due punti di vantaggio al 16°, 36-34. Purtroppo sbaglia molto, troppo dalla linea dei liberi, 1/6 per lui ma resta un rebus irrisolto per gli Irpini come Green per la Virtus. Golemac rimette avanti i suoi con due liberi che Mordente ricuce, 38-38 al 18°, sempre dalla linea della carità. Ora la gara s’infiamma, diversi contatti non chiamati, Avellino va ancora avanti sempre grazie a Green da 3 ma prima Dedovic dalla spazzatura eppoi uno stilisticamente perfetto Tucker da 3, manda l’ACEA al riposo in vantaggio per 45-43.
Terzo periodo, Vitucci chiama tempo dopo che i suoi son partiti quasi svogliati e concesso due transizioni agli avversari, dopo nemmeno 40 secondi del minuto concesso, il quintetto in maglia biancoverde è già sul parquet a testimoniare d’aver capito l’intento del coach, lo si vedrà nel corso del periodo come i suoi reagiranno dopo lo strappo dell’ACEA. Al rientro in campo sembra andar peggio, Gordic da 3 mette un certo spazio tra le due squadre, 50-43 al 21°. La Sidigas accusa il colpo, vacilla ma non molla. Qualche errore di troppo in attacco ma lentamente si rifà sotto anche perchè Roma perde la trebisonda in difesa, smettendo d’applicarsi come dovrebbe. Ed è Green da 3 che rimette avanti i suoi, 61-62 con Lardo costretto a chiamare tempo al 27°. Kakiouzis mette dentro 7 punti nel periodo ma poi deve uscire, quasi esausto. Si ritorna sull’equilibrio, Avellino comanda 65-67 al 28°, Roma si mette box-and-one su Green e qualche palla la recupera, Slokar impatta prima dalla lunetta eppoi da quasi 6 metri, 67-67 ma non ha fatto i conti con Taquan Dean, che sempre di tripla chiude il periodo avanti per i suoi, 67-70.
Quarto finale, Slay sbaglia un rigore a porta vuota e Tonolli impatta da 3, 70-70. Tucker ora esagera nella soluzione personali ma almeno ora l’ACEA difende e recupera 3 palle dai possessi avversari. C’è spazio per qualche strano fischio che penalizza i padroni di casa, Avellino sembra aver smarrito la baldanza del terzo periodo, Tonolli addirittura ruberebbe anche la quarta se non uscisse la sfera dal campo. Lauwers quinto fallo al 34°, Slay da 3 e Gordic pure, ora il palazzo è una bolgia vera. Quinto anche per Capitan Tonolli, Roma sgomita con tutta la forza che gli rimane in corpo, 76-75 al 36° con Slokar che sbaglia da fuori. Avellino però perde ancora possessi e, finalmente, Gordic sembra essere il risolutore dei guai offensivi giallorossoblu: da 3 ancora, 79-75 per la Virtus. Illude però, Johnson sfrutta due belle assistenze da sotto e ripareggia, 79-79 al 38°. Tempo per Lardo, atmosfera infuocata con Mordente che cerca di catechizzare a gioco fermo Gordic e Tucker che segna dai liberi, Golemac ne fa solo uno e Green mette Johnson ancora nell’opportunità di schiacciare, 81-82 a 36″ dalla fine con possesso Roma. E l’ACEA, non smentendosi rispetto al passato recente, non la gioca affatto bene, Green ne mette due dalla linea della carità sul fallo della disperazione di Kakiouzis, 81-84. Undici secondi, palla per Tucker con Dean che non fa fallo per mandarlo in lunetta e….Tripla, 84-84 ad un secondo ed 88 decimi dalla fine, con Vitucci che non crede ai propri occhi. Golemac sbaglia, overtime.
Supplementare, tensione alle stelle. Tripla di Gordic che poi si fa rubare la sfera da Green, dopo che Johnson aveva messo l’ennesimo canestro da sotto sul pick&roll, uno contro zero. Mordente da sotto, 89-90 al 43° ma Dean la mette dalla lunga per poi uscire per il quinto fallo. Tucker ne mette solo uno dentro e nell’azione dopo Johnson sigla il +5 per la Scandone, 90-95 ad un secondo e sedici, dopo una bellissima azione in cui quasi tutti i ragazzi in maglia biancoverde han toccato la palla. Roma non difende, Green da sotto e Tucker, solo lui, tiene a galla Roma arrivando addirittura sul 96-97. Il giovane Ferrara sbaglia da 3, Tucker avrebbe la palla per la vittoria ma spara sul primo ferro. Johnson mette i lberi della sicurezza, vince con merito Avellino.
Sala Stampa
Vitucci
Se mi aspettavo una gran partita di Tucker ? Accidenti che sì, per un serie di mie connessioni mentali. Comunque, finalmente abbiamo vinto al supplementare, molto intensa questa gara, dura. Sono molto contento, siamo stati un pò molli in difesa il primo quarto, infatti non abbiamo fatto falli nel primo tempo. Poi abbiamo aggiustato la difesa, senza Spinelli abbiamo gestito bene i cambi e siamo stati bravi pure nella marea di palle perse (19, ndr), Marques ha avuto molto lavoro ma abbiamo mentalmente dato una gran dimostrazione di carattere e forza dopo le due gare perse contro Biella e Siena. Bravi anche loro, carattere da vendere. Ma sono molto contento, ci siamo ripresi alcuni dei 4 punti lasciati a Biella e Siena. Green è stato veramente bravo, l’ultimo balzo su Crosariol in difesa che ha salvato il possesso in difesa…. Di fronte ad una prova così importante per lui, come anche Johnson e Dean (ma tutti sono stati bravi), mi sarebbe dispiaciuto sciupare la gara. Con quel timeout che ho fischiato all’inizio del terzo periodo ho voluto frenare lo strappo di Roma, avevamo ripreso molli come la prima parte della gara. Gaddefors ha bisogno di giocare, di capire come si deve gestire, come tutti i giovani deve giocare per crescere e maturare, siamo molto contenti di lui e forse salirà di livello non appena finirà il campionato (ride, ndr), no scherzo, ma sono contento che si riesca a mettere in piedi qualche giovane in gamba.
Lardo
Avevo chiesto ai ragazzi di dare il massimo, di non pensare al passato, al presente ed al futuro, ed oggi han dato tutto contro una squadra in forma come la Sidigas. Avellino ha dimostrato di meritare il suo posto in classifica, bravi loro nei momenti decisivi, non han sbagliato nulla. Purtroppo noi incassiamo la terza sconfitta di fila, l’ennesima all’overtime. Ora ci manca un pò di morale, nonostante abbiamo dato il massimo, abbiamon quest’alone di sconfitte che sta sopra che dobbiamo allontanare. Speriamo di recuperare Maestranzi e Datome, Anthony forse ce la facciamo per Teramo. Non sono daccordo sul fatto che non sia girata bene la sfera in attacco, con Gordic e Tucker siamo arrivati sino in fondo, dovevamo caricare di falli i loro esterni e ci siamo riusciti, è anche vero che l’inerzia ce l’avevamo. Beh, Avellino mette in crisi tutti con Green sul quel lavoro centrale (pick&roll, ndr), abbiamo commesso molti errori sul fatto che dovevano rotare sull’aiuto, ma quando Green è in quelle condizoni lo sapevamo che dovevamo limitarlo, Avellino ha tirato con queste grandi percentuali, onore a loro, non siamo stati impeccabili in difesa ma loro sono stati bravissimi. Oggi direi che non siamo stati passivi, anzi, ma loro son stati veramente bravi a venir sempre dentro la gara. Sull’ultimo attacco Tucker ha fatto bene a far così, si è fidato del suo tiro.
Crosariol
Loro han giocato bene, abbiamo sbagliato troppo in difesa sia nell’ultimo quarto che nell’overtime. Sì, dalla lunetta 1/7 oggi, ma la volta scorsa li avevo messi dentro, purtroppo sono giornate che non va. La situazione è difficile, durante gli allenamenti noi diamo sempre quello che occorre per migliorare, sappiamo che non giochiamo benissimo tra di noi ma bisogna migliorare. Certo, se perdiamo sempre nei minuti finali qualcosa che non va c’è, sia nel gioco che nella testa.
Green
Non ci sono segreti per questa mia prestazione, io sono solo il terminale di un gruppo che lavora assieme bene e diamo sempre il massimo. Sì, stavo venendo a roma l’anno scorso con Boniciolli ma poi le cose non sono andate come dovevano andare. Avellino sta andando veramente forte ma dobbiamo stare tranquilli, pensare di dare sempre il meglio per noi e per questi splendidi tifosi è adesso la cosa più importante, poi vedremo.
Riva
Ci avete seguito questa settimana, abbiamo preso decisioni importanti. Vivendo ogni giorno la squadra avevamo visto giusto, avevamo le mele marce nel cestino, al momento ne abbiamo tolta una ed i risultati si sono visti. Penso che abbiamo fatto globalmente una buona partita, avessimo avuto lo stesso spirito dall’inizio dell’anno avremmo oggi qualche punto di più in classificia. Eppoi, conoscendo meglio i giocatori, senza il ns. play titolare è difficile giocare, Gordic è stato forse il migliore in campo nonostante abbia perso quella palla sanguinosa. Ma lui oggi credo ci abbia letteralmente preso per i capelli assieme a Tucker, e senza Maestranzi e Datome, siamo andati molto bene. Siamo attenti a come s’evolve il campionato, la situazione è difficile ma sono fiducioso.
Degli arbitri non preferisco parlare. Rispetto alle mele marce, forse possono anche essere più di una, magari pulendo quella bacata, alla fine può restare nel cestino senza allargare il marciume. Sono tutti sotto esame, noi abbiamo chiesto ai ragazzi grande dedizione e voglia di dar tutto. Poi accade di tutto, abbiamo dato veramente il massimo come Kakiouzis, se poi Crosariol fa 7/7 dai liberi vinciamo noi ma gli errori ci stanno. Il ns. miglior acquisto sarebbe il miglior recupero di Maestranzi, stiamo guardando il mercato americano, oggi si chiudono le liste NBA, vediamo se qualcuno potrà essere papabile. Il Presidente mi ha detto di seguire attentamente il mercato però l’acquisto migliore credo sia Anthony.
Il momento è sicuramente difficile, non abbiamo mai parlato dove volevamo arrivare, giungere secondi o terzi o quarti, di positivo e che non avevo mai visto la squadra così vogliosa in campo, desideriamo che la gente venga al palazzetto e sarà così.
ACEA Virtus Roma – Sidigas Avellino 96-99
Parziali: 22-24; 23-19; 22-27; 17-14; 12-15
Progressione: 22-24; 45-43; 67-70; 84-84; 96-99
MVP: c’è bisogno di scriverlo ancora ?
WVP: Gaddefors becca un -1 di valutazione. E’ giovane, è molto interessante ma questa sera ha lasciato a desiderare nonostante gli apprezzamenti di Vitucci.
Fabrizio Noto/FRED