Ultima chiamata per il volo diretto al secondo turno. La gran parte dei passeggeri é già a bordo con le cinture allacciate, qualcuno – eliminato in anticipo – è orientato verso il divano di casa per “gustarsi” gli sviluppi davanti alla TV. Per i rimanenti, l’ansia di scoprire cosa li attende sotto l’albero, con la preoccupazione di non essere stati abbastanza bravi (cosa che, in coscienza, sanno) da meritarsi il regalo, ed il timore quindi di trovare solo…carbone.
The shot. Tra quelli che già consultano il programma dei film sull’aereo, e non hanno alcun dubbio sull’esserselo meritato, i canturini. Finora, per gli appassionati di arancia a spicchi, the shot era l’immagine di Micheal Jordan all’ultimo canestro dell’ultimo titolo; ma dalla scorsa settimana, in Brianza, hanno ripreso il titolo per assegnarlo a Basile ed alla sua non casuale gittata balistica da 8 metri, che a Bilbao ha promosso la Bennet nel girone più complicato. Cosa porterà il futuro europeo, da qui in poi, è solo sano divertimento: intanto, Cantù è tornata nell’Europa che conta, e dalla porta principale.
Thriller night. Gli altri del girone, escluse anche la promossa Olympiacos e l’ormai cenerentola Nancy orfana di Batum, sono tra chi fatica a dormire pensando a Santa Claus. Dando per scontato il successo dell’Olympiacos contro il Nancy, assume toni drammatici (sportivamente parlando, s’intende) la sfida basca tra Bilbao e Vitoria: chi vince passa di sicuro, ma per il resto è un guazzabuglio. Se la perdente fosse Bilbao sarebbe proprio Bilbao (ferma a 4 vittorie) a spedirsi sul divano di casa, lasciando passare il Fenerbhace indipendentemente dal suo risultato a Desio; se invece la perdente fosse Vitoria, il Fenerbhace per passare dovrebbe vincere con Cantù (Vitoria è 2-0 col Fenerbhace, in un arrivo a tre sarebbero i turchi a restare indietro). La quale Cantù, per inciso, vincendo avrebbe ottime probabilità di terminare seconda il girone (a meno che Vitoria espugni Bilbao, nel qual caso i brianzoli arriverebbero comunque terzi. O a meno che non sia sfuggita qualche altra combinazione…).
All’OK Corral la sfida di Belgrado per Milano. Senza Pekovic, il Partizan sembrerebbe una bestia molto meno brutta; ma giocare la partita decisiva al Pionir davanti ad un numero di tifosi pari a 20 volte quelli che al Forum di Assago “spinsero” i bianconeri alla rimonta, beh, non sarebbe stato un affarone neppure per versioni passate dell’Olimpia ben più attrezzate di attributi di quella attualmente in canotta biancorossa. Tant’è, proprio dopo la rocambolesca serata contro i Serbi sembrava che la strada per l’Armani fosse senza uscita, sicché trovarsi a giocare il proprio destino sembra già un successo.
Poco sale invece negli altri due gironi. Deciso da tempo quello di Siena, che ha avuto comunque il gran merito di inserire qualche granellino di dubbio nel perfetto orologio del Barcellona: e la prossima volta che si potranno incrociare, di sicuro il Montepaschi non lascerà agli avversari, tutti insieme, Mc Calleb, Kaukenas e Lavrinovic. Quanto al gruppo dominato dal CSKA, a questo punto l’unica a punteggio pieno, interessa più capire se Kirilenko risponderà ad una delle molte chiamate NBA, o se resterà a far mattanze da questa parte del grande lago, che non conoscere il nome dell’ultima promossa: che sarà Kaunas, salvo suicidio con un KK Zagabria già felice di non aver chiuso “a zero” il suo ritorno in Europa.
Top of the flop. Salvatosi l’Olympiacos, principale indiziato per la nomination solo due settimane fa, la immaginaria statuetta a forma di Titanic attende Milano, se il Pionir dovesse rivelarsi inospitale come temuto; altrimenti potrebbe andare a Vitoria o al Fenerbhace, se Bilbao, vincendo, portasse all’eliminazione dell’una o dell’altra. In caso di passaggio di Milano e di eliminazione di Bilbao, invece, potremmo dire di aver azzeccato tutti i pronostici: almeno per noi, altro che flop!
Forum vecchio? Piccola parentesi. L’alleanza Germania-Francia-Italia-Croazia ha ritirato la candidatura per gli europei 2015; non una notizia devastante, siamo d’accordo, anche considerato che l’unico passaggio nei nostri confini sarebbe stato un girone di prima fase a Milano. Quello che resta memorabile è invece un commento di Dino Meneghin, secondo cui il giudizio negativo dell’apposita commissione in visita al Forum di Assago («è un impianto vecchio, con problemi di manutenzione e parcheggi, e mal servito») sarebbe «molto strano». Caro Dino, si comprende bene che qualificare “vecchio” un impianto in cui hai giocato possa addolorarti; tanto più se ci hai giocato contro tuo figlio, caso pressoché unico nella storia del basket di eccellenza. Ma…tu come definiresti un impianto che, alla data degli europei, avrà oltre 25 anni, durante i quali non ha mai – mai! – subito un restyling che andasse oltre l’ordinaria manutenzione? Dinone, Dinone, ai bei tempi saresti uscito con battute ben più spiritose…
Maurizio Zoppolato