La Northwest division rischia di navigare nella mediocrità della stagione post lockout perchè, se facciamo eccezione per gli Oklahoma City Thunder, le altre squadre hanno buchi strutturali abbastanza evidenti con il rischio che diventino voragini. Per Durant e compagni riconfermarsi in testa alla division è una priorità e raggiungerla sarebbe solo svolgere il proprio compito, considerando l’esperienza della scorsa stagione e l’obbligatorio tentativo di arrivare fino in fondo.
Oklahoma City Thunder Si è buttato la croce addosso a Russell Westbrook per le innumerevoli forzature dei playoffs (nonostante ciò ha avuto statistiche molto simili a quelle di Derrick Rose) che hanno mostrato il gran carattere del ragazzo, ma anche un Durant mai messo in ritmo a dovere. Per fare il salto di qualità definitivo le sue letture dovranno essere molto più lucide, mantenendo quell’aggressività e voglia che ne hanno fatto il giocatore che è, senza però dimenticare che di fianco ha il capocannoniere della lega. Durant ha un solo difetto nel suo gioco, la scarsa fisicità negli smarcamenti e quindi diventa più difficilmente servibile nei momenti in cui l’anticipo e l’intesità aumentano. Per lenire questo problema il migliore attaccante a livello di letture è sicuramente James Harden che ha dimostrato di valere senza dubbio l’investitura di terzo violino della squadra. I suoi pick and roll e la sua pericolosità sia in entrata che nell’ in-between sono fondamentali. Dal punto di vista difensivo la presenza di Ibaka e Perkins fornisce garanzie a livello di fisicità e verticalità, mentre dalla panchina arriva la miglior ala per plus minus adjusted della scorsa stagione (Nick Collison) e un difensore di squadra come Mohammed che fatica solo nelle situazioni di uno contro uno. La variabile impazzita è Daequan Cook che è uno specialista delle triple in grado di prendere solo 5 (si cinque) tiri al ferro in tutta la scorsa stagione. A chiudere il cerchio ci sarà Thabo Sefolosha, agente speciale difensivo che ha tenuto i suoi avversari diretti a 10,7 punti PER la scorsa stagione. La squadra è rimasta quella del post trade della stagione scorsa e ha tutte le carte in regola per fare una grande stagione, considerando il talento e l’ottima logica con cui è stata costruita.
Pronostico: NBA Finals
Denver Nuggets Una squadra falcidiata dai cinesi. L’avventura di Chandler, Smith e Martin in Cina è iniziata con i video di cinquantelli a raffica di Smith ed è finita con i giocatori bloccati in estremo oriente fino a marzo. Tutti e tre free agents, hanno firmato contratti dai quali non possono essere svincolati e questo modificherà molto la strategia delle pepite.
In cabina di regia c’è Ty Lawson che è il leader per stoppate subite ed “and-one” a segno nella scorsa stagione, aiutato da Afflalo che è uno dei pochi giocatori ancora dotati di in-between game, infatti la sua percentuale reale nel range dai 3 ai 6 m. è di 67,1% dove raccoglie anche la grandissima parte del suo fatturato. Aaron sarà un tassello importante soprattutto ad inizio stagione, ma serve anche una sua maggior intensità difensiva sugli esterni. La zona scoperta è l’ala forte dove Harrington ha mostrato di essere in caduta libera a livello offensivo (posto che difensore mai lo è stato) e con il suo stile di gioco potrebbe far saltare diversi nervi. La nota positiva del mercato è il ritorno di Nenè, che dopo la grandissima stagione scorsa sarà chiamato a replicare, con un pizzico di egoismo e qualche tiro in più (miglior percentuale da 2 e il 71,3% in area). Dalla panchina si alza Andre Miller (solo quattro triple segnate la scorsa stagione) che darà organizzazione e assists a metà campo per completare Lawson, il ginseng con le gambe che risponde al nome di Chris Andersen che ha stoppato un tiro ogni 9 minuti e concesso (con la sua squadra) 5 punti in meno rispetto a quando è in panchina. Per il capitolo perimetrale rivolgersi a Rudy Fernandez che è stato definito da J.Andrade “shooter who can’t shoot” per la sua sinistra tendenza a tirare fuori euqilibrio e ritmo, inficiando le sue percentuali. Nessuno contesta le qualità di tiratore di Rudy, ma l’efficacia a livello NBA dipende da quanto saprà migliorare la sua qualità di tiro. Per chiudere ecco il capitolo Danilo. Viene considerato ad oggi il miglior procacciatore di liberi con la fama del tiratore. L’anno scorso ha faticato con il tiro da fuori, ma è stato uno dei migliori nella categoria “tiri liberi guadagnati per tiro tentato” e questo può solo migliorare di pari passo con le sue percentuali. E’ ancora dubbia la sua tenuta difensiva contro le ali piccole, ma è indubbio che la grande speranza per la stagione dei Nuggets arrivi da Graffignana.
Pronostico: primo turno playoffs
Portland Trail Blazers Dell’addio di Roy abbiamo già parlato (qui), considerato che anche Oden dovrà stare fermo per un pò, questa squadra è definitivamente eletta “la sfiga team”. I difetti di Portland sono chiari, ma il peggiore è la completa mancanza, al netto di Wes Matthews (1 punto ogni due minuti lo scorso anno) di tiro perimetrale con una batteria di esterni con Felton, Batum, Wallace e Crawford troppo soggetta alle lune di singola serata. Felton ha migliorato le sue statistiche finendo con il 58% all’interno dell’area e, se lo confrontiamo con il 56% di Wallace, capiamo che questa è l’essenza della squadra atipica. Aldrige ha ormai cristallizato la sua shooting chart al di fuori dall’area, ma rimane la maggior risorsa offensiva dei suoi oltre che essere un buonissimo difensore (soprattutto da 5) e un altrettanto positivo rimbalzista. L’acquisizione di Crawford è tutta da capire a quelle cifre, considerato anche l’ultima stagione di JC in netto calo. E’ il peggior rimbalzista della storia del gioco per la sua altezza, dietro a Randy Wittman, e prende meno rimbalzi sui 48 minuti di Boykins e Brooks. E’ in grado sempre di fornire serate da 20 punti uscendo dalla panchina (anche con venti tiri) e sarà sempre più la variabile impazzita di una squadra potenzialmente schizofrenica. Mills potrebbe essere lo scorer alla Eddie House dalla panchina che può dare la perimetralita che manca, ma con lui si alzeranno due scienziati del gioco come Camby e K.Thomas che però hanno da parecchio giocato le loro carte migliori nella lega. Camby ha il miglior rating a rimbalzo di tutta la lega (35,2 proiettato sui 48 minuti), ma ha perso esplosività con il suo misero 50% dalla vernice, mentre Thomas al ferro non ci va proprio (23 tiri totali nella scorsa stagione).
Difensivamente la squadra può essere molto molto incisiva perchè mixa fisicità, verticalità e ingombro volumetrico soprattutto in quintetti con Thomas, Aldrige e Wallace in front line, ma offensivamente la spaziatura e la pericolosità saranno tutta da trovare.
Pronostico: lotta per l’ottavo posto ad oveat
Minnesota Timberwolves E’ una delle squadre più intriganti dell’intera lega perchè ha una serie di giovani e giocatori da scoprire che potrebbe diventare in tre anni una squadra da titolo o da lottery senza che nessuno si scandalizzi nè per l’una nè per l’altra.
Lo scorso anno i ragazzi terrribili hanno fatto vedere qualche lampo di talento, con Michael Beasley finalmente issato ad un discreto livello di continuità, un Wes Johnson andato ben sopra le aspettative di inizio stagione conquistandosi il quintetto e un Kevin Love che definire dominante sotto le plance è fin riduttivo. Dal draft è arrivato Derrick Williams, un potenziale all-star che molto probabilmente andrà a rivestire il ruolo di ala forte, con Kevin Love da centro e un quintetto dal grande potenziale offensivo. Non è un atleta fenomenale ma la sua curva di miglioramento parte già da una buonissima base, fatta anche dal 56% da tre punti nel suo ultimo anno al college che, per un quattro, sarebbe un’arma devastante. A mettere ordine in questo agglomerato di genio e sregolatezza ci sarà Luke Ridnour il classico playmaker che non sporca il foglio. Sicuramente non ha il talento delle grandi point guard e un fisico imponente, ma potrebbe essere la classica mente che mette in riga i giovani rampanti.
Anche la panchina dei Timberwolves è assolutamente da esplorare con Rubio che scalpita dietro Ridnour (non è escluso un avvicendamento al comando in tempi brevi) e potrebbe mostrarsi molto più adatto al basket NBA rispetto a quello europeo. Darko Milicic e Nikola Pekovic possono uscire dalla panchina e fornire quel tonnellaggio e altezza che un quintetto con Love in centro, non può garantire. Pekovic è un fisico imponente anche per l’NBA e, se consideriamo la sua mano fatata ai liberi, potremmo anche parlare di un lungo di alto livello tra uno o due anni.
Martell Webster dovrebbe ricoprire il primo cambio per gli esterni in guardia e ala, coadiuvato da Anthony Tolliver, ma il secondo dovrebbe trovare molto meno spazio rispetto al primo. Chiudiamo con l’ultimo acquisto JJ Barea che rivestirà sicuramente il ruolo di sesto uomo con licenza di uccidere. Non sappiamo se con lui la squadra potrà girare al meglio, ma sicuramente un giocatore d’impatto istantaneo dalla panchina come lui è meglio averlo piuttosto che il contrario.
Pronostico: lotta per l’ottavo posto ad ovest.
Utah Jazz: Si prospetta una stagione di sofferenza a Salt Lake City, perchè i tempi di D-Will e Sloan sono ormai lontani e le prospettive non sembrano delle più rosee. E’ vero che con la dipartita del coach storico i numeri del perno offensivo della squadra Al Jefferson sono migliorati, soprattutto per la possibilità di giocare isolamenti in post basso con buona frequenza, ma quello che manca è chiaramente un leader, un organizzatore di gioco e un clutch player a cui affidare la palla nei momenti caldi. Harris avra anche 0,5 tiri liberi tentati per conclusione dal campo, ma il suo regresso difensivo e una consistenza fisica incerta (la sua media negli ultimi quattro anni è 67 partite giocate) porta a pensare che per fare il salto di qualità serva ben altro. Cj Miles è venuto fuori bene durante la scorsa stagione, ma ha troppo poco tiro perimetrale per poter essere davvero incisivo e, nonostante la sua ottima capacità di finire, prende un solo tiro su tre all’interno dell’area. L’esplosione che richiede conferme è quella di Paul Millsap che è un giocatore di pick and pop (dai 3 ai 5.5 m tira con il 51%) che riesce a produrre statistiche buone pur non eccellendo in nessun particolare aspetto del gioco. La sua grande capacità a rimbalzo aiuterà molto la squadra sotto entrambi i tabelloni.
Dalla panchina si alza ben poco di esaltante con Favors che deve ancora dimostrare miglioramenti nella gestione di pallone e falli, Okur che rientra dall’infortunio al tallone d’achille e difficilmente potrà essere incisivo subito e Raja Bell che è nato come stopper ma è molto regredito dal punto di vista difensivo senza necessariamente salire di livello dall’altra parte del campo.
Ci sono da sciogliere anche le questioni free agency con Kirilenko e Watson ancora indecisi sul da farsi e la conferma o meno del russo (indubbiamente a cifre minori rispetto all’esorbitante scorso contratto) sarà un importante ago della bilancia. Le ultime indiscrezioni lo danno vicino a un pluriennale con i Nets, infatti la firma di Josh Howard garantisce un minimo di polizza, ma anche l’ex Wizards non è conosciuto per l’integrità fisica e la continuità di rendimento.
Pronostico: lottery
Simone Mazzola