Abbiamo avuto il piacere di porre alcune domande al capo degli arbitri Luciano Tola che ci ha risposto in modo molto cortese, rispettando i regolamenti Fip.
Ringraziandolo per questa concessione vi auguriamo buona lettura.
– Quali sono le linee guida che avete dato agli arbitri per questa stagione? Quali sono le infrazioni a cui volete porre maggior accento?
Il comitato italiano arbitri, ha chiesto di porre la massima attenzione sul “reverse” ovvero violazione di passi.
– Quanto è difficile mantenere un unico metro di giudizio all’interno di un campionato e con diversi arbitri che conducono le gare? Spesso abbiamo visto infrazioni come la palla accompagnata, fischiata moltissimo a inizio anno e molto poco alla fine.
Il metro arbitrale e’ difficile da mantenere ecco perché e’ importante che gli arbitri ad ogni inizio fra sia fatto un buon colloquio.
– Il cosidetto “overrule” si vede pochissimo all’interno del nostro campionato. Secondo lei l’ammissione di un errore è un pregio o un difetto?
Secondo me un pregio.
– Come è stato metabolizzato dagli arbitri l’inserimento del semicerchio sotto il canestro? Nella valutazione degli sfondamenti vicino a canestro sembra che tutti, arbitri compresi, ragionino ancora con il vecchio metodo.
Senza nessun problema.
– Qual è il corso di formazione che deve seguire un arbitro per arrivare a dirigere e rimanere nelle leghe professionistiche di A o legadue?
Allenarsi, allenarsi, allenarsi.
– E’ vero che l’arbitro che compie il lavoro migliore è quello che non si nota all’interno di un match?
Non sempre il miglior lavoro si compie quando il gioco ha vinto.
– Quanto è difficile valutare il fallo antisportivo da “ultimo uomo”? Le decisioni date alla discrezionalità dell’arbitro non complicano ancor di più il loro lavoro?
Molto semplice la nuova regola ha permesso di decidere senza interpretazione.
– Secondo lei, dare più voce pubblicamente alla categoria arbitrale potrebbe dare maggior fiducia verso di loro? Ho avuto modo di parlare con qualche arbitro e la loro disponibilità e chiarezza in alcune spiegazioni è stata davvero squisita. Se questa fosse ampliata, magari facendo capire ai più le grandi difficoltà che ci sono nell’arbitrare, crede che genererebbe maggior consapevolezza e rispetto da parte del pubblico?
Se ricorderà, sotto la mia presidenza, avevo aperto gli spogliatoi a SKY per cui con me sfonda una porta aperta.
– Quanto l’instant replay può aiutare la categoria arbitrale? Come vedrebbe un uso di tale strumento in stile football americano con gli allenatori che possono chiamare una review a partita richiesta da loro, su ovviamente situazioni predefinite e valutabili con questo ausilio? Ovviamente parliamo di situazioni estese a tutto il campionato e a tutte le partite.
Aiuta moltissimo, ma non deve diventare un abuso.
Simone Mazzola