PESARO – Non c’è proprio pace per la Scavolini Siviglia di quest’anno; se è destino, e la partita di oggi ne è stata l’ulteriore conferma, che le vittorie per i padroni di casa siano strettamente correlate ad una buona prestazione del suo condottiero Hackett, la partita di oggi ha allo stesso modo confermato l’autolesionismo che quest’anno sembra debba caratterizzare tutte le partite della stagione pesarese.
La partita di oggi si presentava come la classica sfida post-natalizia in cui, generalmente, ai padroni di casa basta non farsi prendere da un eccessiva rilassatezza per riuscire a battere una formazione non certamente insormontabile come è stata la Cimberio di oggi all’Adriatic Arena.
Invece ancora una volta in campo si è visto di tutto e sicuramente l’elettrica atmosfera che si è vissuta sulle tribune del palazzo fin dalla presentazione delle squadre non ha aiutato i biancorossi di casa a vincere le paure che li attanagliano sempre più spesso di fronte all’esigente pubblico dell’Adriatic Arena.
La Cimberio, guidata dalle sfuriate di uno Stipcevic a tratti incontenibile, ha a lungo accarezzato l’idea di portare a casa la partita pur senza fare nulla di straordinario, ripercorrendo così le orme delle squadre che avevano violato l’Adriatic Arena nelle ultime due occasioni, ma poi ha dovuto cedere alla fatica ed ai numerosi falli fischiatele contro dal terzetto arbitrale.
Si parte con lo sciopero del tifo dell’Inferno Biancorosso, in contestazione contro delle diffide successive alla trasferta di Caserta, e con una salva di sonori fischi all’indirizzo di Dalmonte che fanno capire che oramai il rapporto con il pubblico pare essersi definitivamente incrinato.
Tuttavia, come si diceva, l’intensità iniziale della partita è da allenamento e, complice l’atmosfera ovattata del palazzo, il primo quarto scivola via abbastanza velocemente. La Scavolini Siviglia parte con un buon approccio ed approfitta di una Cimberio piuttosto accomodante nel concedere tanti spazi alle penetrazioni avversarie; in particolare Hackett abusa della difesa inconsistente di Hurtt ma poi, nel corri e tira d’altri tempi che caratterizza la prima frazione, la Cimberio trova il suo ritmo e riesce a tornare in parità prima del mini break finale dei padroni di casa.
In apertura di seconda frazione Pesaro allunga nuovamente sul +8 (26-18) ma poi, come avviene puntualmente in quasi tutti i match casalinghi, improvvisamente si blocca e subisce un lungo parziale di 6-18 con cui Varese ribalta la partita.
Tanto è stato scorrevole e gradevole il primo quarto, così risulta spezzettata e nervosa la seconda frazione. Quando la Cimberio alza il tono della propria difesa cominciano a fioccare i falli; Hackett commette ben presto la sua terza penalità e deve essere richiamato in panchina e, quando Stpicevic comincia il suo tiro al bersaglio con cui segna 14 punti nella seconda frazione, la Scavolini Siviglia si disunisce e sembra sprofondare nel baratro.
Il pubblico di casa comincia a rumoreggiare impietosamente quando al squadra di casa rientra negli spogliatori sul 36-41 ma poi, dopo che al rientro in campo l’ennesima tripla del fromboliere Stipcevic porta gli ospiti al massimo vantaggio sul + 8, tocca ancora al solito Hackett suonare la carica.
La partita diventa caotica e poco spettacolare anche perché i padroni di casa, pur essendo encomiabili nella loro foga, sentono la pressione del pubblico e commettono tanti errori; buon per loro che, nonostante le ampie rotazioni praticate da Recalcati, la Cimberio cominci ad accusare la fatica e, soprattutto, sia falcidiata dalle fischiate degli arbitri.
Un paio di triple di Talts e Rannikko portano ancorala Cimberio sul +5 ma poi è una tripla di Jones (l’unica per i biancorossi di casa nel corso della partita), a ricucire definitivamente lo strappo prima del 53-54 che porta all’inizio dell’ultimo quarto.
La partita è oramai una guerra di nervi nonché uno stillicidio di falli; la Scavolini Siviglia si conferma ancora una volta piuttosto imprecisa dalla linea dei liberi ma comunque riesce a trovare tante fischiate a proprio favore che la riportano prima in parità a quota 58 dopo poco meno di tre minuti.
Nel caos dell’ultimo quarto per lungo tempo non si segna ma poi è Fajardo a propiziare l’ultimo minibreak degli ospiti; quando mancano tre minuti e mezzo un suo gioco da tre punti propizia il 61-64 ma, qualche azione dopo, è un suo 0/2 ai liberi che tarpa le ali ai sogni di gloria degli ospiti.
Hurtt e Stipcevic gestiscono male gli ultimi possessi e così, pur con qualche tiro libero sbagliato di troppo, Jones e White riportano avanti i padroni di casa, prima che un 4/4 consecutivo di un positivo Hickman non faccia esultare il pubblico di casa al termine di una partita vissuta tutta sull’orlo di una crisi di nervi.
Spogliatoi
Dalmonte
“Sono consapevole che offensivamente dobbiamo cambiare e trovare un ritmo diverso, con più movimento, più passaggi e, più in generale, più fiducia in noi stessi. Oggi, complice la difesa di Varese, non è andata così, però almeno c’è stata la conferma di una gran difesa di squadra; teniamoci strette le cose buone che riusciamo a produrre e questa vittoria e da qui cerchiamo di migliorare, con la consapevolezza che, purtroppo, ancora non riusciamo ad essere “belli”.
Recalcati
“La nostra sconfitta nasce dal fatto che i tanti falli che ci hanno fischiato contro ci hanno obbligato a cambiare il piano partita ed a giocare spesso con quintetti anomali da noi non preventivati. Fino a quando i falli non hanno influito sulla partita (e noi abbiamo potuto giocare con i nostri classici quintetti), siamo stati davanti ma poi, quando siamo stati obbligati ad adeguarci alle circostanze, siamo andati sotto. E’ stata brava Pesaro ad approfittarne ma io non posso dare solo alla mia squadra le responsabilità di questa sconfitta; è un dato oggettivo: la differenza di 36 falli fischiati contro 10 è tanta ed io in campo non l’ho vista.”
Scavolini Siviglia Pesaro – Cimberio Varese 72-68
Parziali: 21-18; 15-23; 17-13; 19-14; 72-68
Progressione: 21-18; 36-41; 53-54
Mvp: ancora una volta, inevitabilmente, la palma del migliore in campo deve andare ad Hackett, a cui i destini della Scavolini Siviglia sono strettamente legati; dopo i segnali di ripresa di Cremona, oggi la guardia di casa ha ripreso a viaggiare a pieno regime e, al di là del buon bottino di punti finale, c’è la sua mano nel rabbioso rush finale che ha definitivamente schiantato le resistenze residue della Cimberio
Wvp: un buon inizio al tiro aveva lasciato presagire ch per Hurtt dovesse essere una buona partita, invece la guardia americana di Varese, è stata ben presto annichilita on difesa dalla sfuriata iniziale di Hackett per poi perdere confidenza progressivamente con il match fino a diventare quasi deleterio nei minuti finali.
Giulio Pasolini