FORLI’ – La tanto vituperata pausa forzata, che all’andata venne additata come principale causa della sconfitta contro Ostuni al Palafiera, questa volta a Forlì viene vista come un corroborante goccio d’acqua nell’arsura del deserto. C’è tanto infatti da sistemare in via Zuelli, e se da un lato il bilancio consuntivo parla di un girone di andata chiuso a quota 12 punti, in perfetta media salvezza, dall’altro a far corrucciare le fronte ai dirigenti biancorossi è il futuro a breve e medio termine. Sia il roster che la conformazione societaria sono infatti chiamate, in rigoroso ordine temporale, ad una scossa di assestamento importante.
Ecco allora che Nicola Allberani e Nenad Vucinic, gli uomini-mercato forlivesi, stanno cercando di far quadrare un roster che possa garantire al tecnico di esprimere al massimo la sua pallacanestro, fatta di corsa, aggressività ed interscambiabilità di ruoli, ed al contempo non far collassare le casse della FulgorLibertas. Da queste due esigenze è nata la cessione di Marino, di cui ancora molti si chiedono in Romagna il perchè del suo arrivo, alla quale seguirà necessariamente quella di un altro giocatore. Il principale indiziato è Campani, che pagherebbe così recenti frizioni nate con la dirigenza biancorossa, ma sono sul mercato anche Lestini, cui a fatica si riuscirà a trovare una destinazione, e Trapani, sottotraccia in questa porzione di campionato, ma legato a doppio filo al destino di capitan Nardi, a breve al rientro sul suolo italico, e pronto per una riabilitazione che potrebbe proiettarlo in campo i primi di aprile, segnando così il definitivo addio del “mezzo-lungo” passaportato.
Se il mercato in uscita ha assunto i contorni thrilling di una roulette russa, il mercato in entrata non lascia spazio ad equivoci: serve un lungo. Eh già, perchè se vendi Easley, il miglior rimbalzista e stoppatore della LegaDue, capita che, prima o poi, tu lo debba rimpiazzare, pena batoste “a go go” contro Cervi e Thomas. Un buon colpo di mercato intanto Forlì lo ha messo a segno con l’acquisto di Wanamaker, più guardia che play, che, dopo un esordio a dir poco sotto tono, in quel di Reggio Emilia, non certo il campo più facile della categoria, ha destato buone impressioni nell’infausta “gita” scafatese. Ecco allora che, sugli esterni, la compagine romagnola sta assumendo contorni più congeniali a Vucinic, con Borsato (Nardi), Wanamaker e Freeman. A dire il vero ci sarebbe spazio per un’ipotesi di mercato clamorosa, dettata dalla perfetta sovrapponibilità di Wanamaker e Freeman, ovvero la cessione di quest’ultimo, che porterebbe tanto denaro sonante nelle casse biancorosse, ma che segnerebbe la totale ed insanabile rottura della FulgorLibertas con gli appassionatissimi tifosi forlivesi. Va precisato, a tal proposito, che il presidente Grazioso ha più volte ribadito l’incedibilità di Austin Freeman. Al momento la pista più percorribile, in entrata, abbinata alla cessione di Campani, porterebbe a Banti, dando per prioritaria la questione economica, anche se, nelle ultime ore, sembrerebbe poter prendere piede anche il clamoroso ritorno di Farioli, da Brescia, indubbiamente più gradito rispetto al primo. Perno del quintetto che verrà, sarà indiscutibilmente Huff che, dopo una leggera flessione ad inizio stagione, dovuta alle fatiche europee con al sua Finlandia, si è caricato la squadra sulle spalle, in un momento così difficile, sciorinando statistiche da Serie A.
Il futuro biancoroso però, come si diceva poco sopra, passa anche per una ricapitalizzazione primaverile, prevista per marzo, volta a ridisegnare la conformazione di una società al momento costituita da poco più di 50 soci. Sarà questa l’occasione per la definitiva risoluzione della diatriba tra “vecchio” e “nuovo”, ovvero Alberani ed Arpaia, prepotentemente esplosa sotto Natale, e poco credibilmente negata in una fugace conferenza stampa, a margine della presentazione di Wanamaker, prima della trasferta di Reggio Emilia. Lo scontro nascerebbe da diversità di vedute, destinate comunque a scomparire con l’uscita dalla società di Arpaia, fautore delle splendide cavalcate della FulgorLibertas in A Dilettanti. Nel frattempo, nell’ambiente forlivese, hanno cominciato a girare voci sull’ingresso di un “magnate” locale, intenzionato a rilevare le quote dei soci uscenti, e deciso ad investire magnanimamente sul basket. Il tutto mentre si avvicina la fatidica data del 16 febbraio, che a Forlì non spaventa, ma che qualche altra società potrebbe patire oltre ogni modo, trovandosi in difficoltà e rischiando di subire anche punti di penalizzazione.
A fare da cornice a questo momento complicato per la compagine liviense, c’è il solito pubblico, che, oltre ad una passione smisurata, ha scoperto di essere in possesso anche di una pazienza sconfinata. Chiamato a digerire prima l’improvvisa ed inaspettata cessione di un idolo, quale era diventato Tony Easley, e poi le insulse giustificazioni del presidente Grazioso, che ha motivato la cessione del lungo di colore come un regalo di Natale ad un ragazzo d’oro cui non si poteva negare l’occasione della vita, ora il primo pubblico di LegaDue si trova ad affrontare l’ennesima calpestata morale. Questa volta la malefatta proviene niente meno che dalla lega stessa, che, con continui cambiamenti di programma, inmerito agli anticipi televisivi, ha lasciato una ventina di tifosi forlivesi co in mano un biglietto aereo inutilizzabile. Tutto nasce da quando la LegaDue, prima della fine del 2011, comunica l’anticpo televisivo di Ostuni-Forlì per le ore 12:00 della domenica. A quel punto, armati di passione e superorganizzazione, i poco più di 20 tifosi romagnoli si precipitano a prenotare un vantaggiosissimo volo lowcost da Bologna. Non si è il primo pubblico di LegaDue per caso. Qua l’organizzazione viene prima di tutto, come insegnano il Basket Club Marini o gli Ultras forlivesi, tanto che appena vengono stilati i calendari, ad inizio stagione, la prima cosa che si guarda, a Forlì, è come far combaciare le ferie con le trasferte di Barcellona, piuttosto che di Sant’Antimo o Scafati. Per Brindisi no, le ferie non servono. Tanto c’è il volo da Bologna! Ed invece no, perchè, come fatto per la trasferta precedente, quella di Scafati, la programmazione della lega salta per aria e capita che Forlì non debba più giocare nell’orario e nel giorno previsto. Così la ventiva di tifosi biancorossi si ritrovano ad aver pagato 70, piuttosto che 200, eurini sonanti, una partita da guardarsi a casa, sul divano, il venerdì sera, manco fosse una pay-tv da superricconi. E meno male che Forlì ha il primo pubblico di LegaDue!
Massimo Framboas