La regular season del campionato italiano di basket si appresta ad entrare sempre più nel vivo con l’avvio del girone di ritorno, e la lotta per il conseguimento dei vari obiettivi continua a preannunciarsi quantomeno incerta ed emozionante. La diciottesima giornata, la prima dopo il giro di boa, ha tra sabato e domenica confermato tutti i trend più caldi che hanno caratterizzato le ultime battute del girone di andata: Siena che mantiene al momento salde le redini del comando, Milano in continua crisi di risultati, Pesaro e Bologna che proseguono nel loro momento di gloria alle spalle della capolista, e una grande bagarre che coinvolge tutte le altre compagini della Serie A sia per quanto riguarda la zona playoff che quella salvezza.
Ma mentre la Montepaschi sconfigge in un “quasi testa-coda” una Banca Tercas Teramo che – nonostante la sua recente striscia di risultati positivi – nulla ha potuto sul campo dei campioni d’Italia, cedendo nettamente il passo già dopo pochi minuti davanti ad Aradori e compagni, la notizia del giorno arriva dal PalaWhirlpool di Masnago.
Sul parquet della Cimberio Varese, l’Emporio Armani Milano di coach Sergio Scariolo soccombe ancora una volta – dopo il pesante ko natalizio a Cantù – in un derby contro una storica rivale regionale, ma soprattutto incappa nella quarta sconfitta consecutiva (quinta se consideriamo la sberla europea contro il Panathinaikos), battuta d’arresto che lascia i biancorossi a 6 punti di distanza dal vertice della classifica. Ciò che maggiormente preoccupa i tifosi e gli addetti ai lavori meneghini, ancor più dei 10 punti di scarto con cui Varese ha fatto sua la posta in palio rientrando in piena lotta-playoff, sono i periodi di assoluto black out in cui i giocatori in maglia EA7 incappano nel corso delle partite. La miseria di 4 punti realizzati in un intero quarto di gioco, il terzo, non fatichiamo a pensare che costituiscano un record negativo nella storia di una società che in estate aveva costruito il roster puntando a record ben diversi; l’ultima vittoria per Mancinelli e soci risale allo scorso 3 gennaio contro Roma, e si fa fatica a definire i motivi di una crisi nera che sta andando oltre la logica.
Quello che si vede dall’esterno è un gruppo che dal momento del ritorno di Gallinari in NBA ha patito una decisa involuzione, più a livello mentale che tecnico-tattico, con un vuoto di leadership e di carisma evidenziatosi col passare delle settimane. Ed è forse nei ruoli cardine di play e centro che risiedono le lacune di base: Omar Cook si conferma assistman pregevole, ma quando la squadra ha bisogno dei suoi punti la produttività offensiva del folletto di New York latita, rasentando la mediocrità al tiro pesante, e alle sue spalle Giachetti non sembra rappresentare un’alternativa affidabile né rassicurante per i compagni; sotto le plance, invece, il big man designato Bourousis procede a corrente alternata soprattutto a rimbalzo, non garantendo con continuità quella presenza intimidatoria che la sua stazza e la sua nomea farebbero sperare. E dalla panchina, è difficile chiedere la luna all’acerbo Radosevic o al vecchio leone Mason Rocca, sempre pronto a metterci una pezza con la solita grinta ma non aiutato dalla carta d’identità. Aggiungiamoci un Alessandro Gentile che sembra ancora estraneo al contesto, e il quadro è tutto fuorché roseo.
La truppa in maglia Armani è chiamata ad una immediata reazione che impedisca di lasciar andare la nave alla deriva e che consenta all’ambiente-Olimpia di recuperare in primis la fiducia nei propri mezzi, anche se il calendario non favorisce gli uomini di Scariolo, attesi nelle prossime due giornate dai top team del momento, nonché due dirette rivali per il secondo posto. Scavolini Siviglia Pesaro e Canadian Solar Bologna: queste, nell’ordine, le prossime compagini che incroceranno le armi con Milano, due realtà lanciatissime sull’onda dell’entusiasmo e di una classifica che sorride oltre le aspettative di inizio annata. Grazie agli ultimi successi rispettivamente in casa contro Biella e in trasferta a Roma, marchigiani ed emiliani mantengono la piazza d’onore a 4 punti di distanza dalla Montepaschi. Mentre per Pesaro si tratta del quinto successo di fila, le V nere espugnano il parquet della Capitale e tornano a sorridere dopo la sconfitta patita a Cantù, facendo ripiombare di colpo in crisi una Acea Roma che manifesta difficoltà di espressione anche tra le mura amiche.
Il secondo ko interno consecutivo lascia i giallorossi fermi a 14 punti, in un limbo che rischia di intrappolare la Virtus per il resto della stagione, attendendo sviluppi sul futuro societario dopo l’addio preannunciato dal patron Toti. “Mal comune, mezzo gaudio”, direbbe qualcuno: Roma può al massimo consolarsi così, poiché la domenica cestistica vede uscire battute tutte le ultime 6 squadre in graduatoria. Mentre la Benetton cede in casa alla Otto Caserta rimanendo a braccetto con la Acea a quota 14, non smuovono le acque nemmeno le 4 compagini al momento più coinvolte nella lotta per non retrocedere. Oltre alla già citata sconfitta di Teramo al PalaEstra, cadono Montegranaro (ad Avellino), Cremona – travolta da una brillante Bennet Cantù, tornata ai suoi livelli e ad una classifica consona alle sue ambizioni – e la Novipiù Casale, costretta dal Banco di Sardegna Sassari ad un rovescio casalingo che la lascia solitaria a fondo gruppo. L”impressione è che a coach Crespi non bastino le recenti modifiche apportate al roster, ma servano ulteriori rinforzi per evitare alla matricola piemontese lo spiacevole ruolo di candidata numero uno alla LegaDue.
Daniele Ciprari