Se qualcuno avesse detto cos’è successo ieri allo Staples un anno fa come minimo avrebbe avuto pesci in faccia, derisione e rinchiusione in manicomi, sarebbe stata una storia troppo assurda per essere creduta. Eppure è proprio quello che è successo, i Lakers vincono in rimonta la partita con gli ex cugini sfigati nel match che per loro è stato sicuramente il più intenso dell’anno, e non è un caso che sia arrivata dopo il primo allenamento serio dalla fine del training camp. Comunque “vecchi” problemi in campo per i Lakers nonostante i graditi ritorni in casa Clippers, in una partita che, visti anche i precedenti di preseason, ha tutta l’aria di aver lasciato dei conti in sospeso tra il nuovo leader dei paper clips e i gialloviola, in una lotta che dopo aver avuto luogo sul campo è proseguita anche in sala stampa.
REVOLUTION ISN’T COMING …o perlomeno non ora. Periodo che rimane delicato per i gialloviola, che prendono respiro con una vittoria arrivata sì con gioco corale, ma anche con un 50% da 3 che è duro da replicare, e con un Metta World Peace messo in campo per 38 minuti nonostante la solita avulsione dal gioco di squadra che lo caratterizza da almeno 2 annetti abbondanti; il tutto in una cornice fatta da dichiarazioni di Pau Gasol ai microfoni in cui contestava l’operato di Mike Brown e di eroi per un giorno usciti fuori dalla panchina per miracolo, panchina su cui il buon Mike deve ancora chiarirsi le idee: perchè va bene, Goudelock ha fatto 14 punti (più che in tutto il resto della stagione) e con quelli ci hai vinto il match, ma il giorno prima il tuo aspirante eroe si chiamava Darius Morris (nemmeno entrato), e questo è segno di una squadra che sta ancora cercando qual’è il suo assetto migliore, così come le scaramucce finali sono sintomo evidente della tensione che caratterizza i lacustri in questo inizio di stagione.
PROVE TECNICHE DI CONQUISTA DEL MONDO …e con buone possibilità, pure. 15 partite dopo l’inizio della stagione, a dispetto della sconfitta i Clips fanno vedere che anche contro un’ottima difesa le innumerevoli armi a disposizione non falliscono, si riesce a trovare con regolarità e in varie maniere la via per arrivare a canestro e se si conta che in questa squadra il play titolare nonché salvatore della patria, al secolo Chris Paul, ha saltato un terzo delle partite, il che non può che essere un ottimo segnale. Del resto è dura trovare lacune offensive ai rossi: Blake Griffin sta rapidamente diventando un attaccante totale, e sta facendo vedere ultimamente anche significativi progressi nel tiro dalla media, sia svitandosi in post che piazzati sulla ricezione, mentre il backcourt sebbene carente di fisico è formato da autentici leader come Billups e CP3, con Caron Butler a completare il reparto fornendo, anche se non più giovanissimo, un discreto carico di atletismo e penetrazioni che danno ai clips pericolosità totale, e al netto delle carenze lungo la panca se si parla di reparto lunghi, questi hanno ovviamente ancora margini di miglioramento enormi. Chissà che in una Western Conference che appare così in ribasso non basti ad approdare alle Finals…
Gabriele Masulli