TERAMO – Avrei voluto commentare una partita diversa, una partita in cui sarebbero stati importanti i numeri, le prestazioni dei ragazzi e soprattutto di un redivivo Yaniv Green che per la prima volta ne mette sedici. Avrei voluto anche dispensare elogi per una squadra come quella trevigiana (priva del miglior Becirovic e di Bulleri) ,che ha dovuto cambiare parecchio causa lockout NBA e che trova in Sasha Djordjevic un bravo allenatore capace di smaliziare i più giovani virgulti quali Cuccarolo e De Nicolao. L’esempio? Il quarto fallo di Cuccarolo su Dee Brown che lo prende casualmente in pieno stomaco e il duello verbale tra il coach trevigiano e il play teramano che porta ad uno 0-2 dalla lunetta che rimette definitivamente in partita Treviso. Poi nonostante una prevalenza teramana, la squadra ospite è riuscita a portarsi sotto con un fallo su tiro da tre fischiato da Mattioli sul finire del terzo quarto, fallo che come le immagini hanno modo di mostrare è inesistente. Ci sono altre decisioni arbitrali che hanno più di un motivo di recriminazione per i padroni di casa, ma ciò non renderebbe merito all’errore finale che poi ha sancito la sconfitta teramana.
Mancan0 26’’ alla sirena conclusiva, Dee Brown tiene palla, palleggia, palleggia, si fa ingolosire da una linea di penetrazione e arriva fino in fondo cedendo poi la palla a Green che non realizza. 5 secondi e Becirovic trova libero sulla linea da tre punti Viggiano che sulla sirena infila la bomba del 76-78.
Dover commentare una partita persa all’ ultimo secondo dopo averla condotta dall’inizio alla fine mi pesa come un macigno e l’arrabbiatura ancora non passa. Però da ciò non deve passare inosservata la solita prova concreta di Polonara, la buona difesa di Cerella su Becirovic e la capacità di far canestro di Anthony Goods che meriterebbe qualche pallone in più da giocare. L’innesto di Ortner e Goree e la buona prestazione di De Nicolao lasciano ben sperare per il futuro trevigiano, futuro che deve passare per forza di cose attraverso una nuova proprietà, un nuovo sponsor che sappia mantenere quanto la famiglia Benetton ha fatto in questi anni per la città di Treviso e la squadra di Basket.
Per Teramo adesso tocca rialzare la testa, tornare in palestra a lavorare per cercare di recuperare questi punti persi contro l’agguerritissima Biella dell’ex Massimo Cancellieri, nonchè teramano doc. La speranza è che Borisov recuperi al più presto la condizione per consentire un maggior numero di rotazioni e garantire soprattutto quella pericolosità offensiva in più che stasera per la BancaTercas sarebbe stata determinante.
MVP: Stasera viene facile dire Valerio Amoroso, l’uomo più in palla, ma anche Green non ha demeritato, soprattutto nella seconda frazione di gioco dove ha fatto vedere che qualche minuto di sostanza in serie A lo può dare.
BancaTercas Teramo – Benetton Treviso 76-78
Parziali: 18-17 21-14 17-21 20-26
Progressione: 18-22 39-31 56-52 76-78
Sala Stampa
Devo chiedere ufficialmente scusa in queste righe a coach Djordjevic, perché preso dall’onda di delusione feroce gli ho detto “Vergognati”. E lui giustamente mi ha esonerato dalla Sala Stampa. In tutti questi anni che ho collaborato con All-Around non mi sono mai permesso un comportamento fuori le righe ma la delusione del momento caricata dal pessimo arbitraggio ricevuto ha fatto si che usassi una parola di troppo e non necessaria. Quando si commettono errori bisogna essere bravi anche a prendersi le proprie responsabilità ed io non posso proprio esimermi. Spero che il coach accetti le mie più umili e sentite scuse. Naturalmente estendo le mie più umili e sentite scuse alla società Teramo Basket e alla Benetton Treviso che sono un valore aggiunto per il nostro basket nazionale.
Per quanto riguarda coach Ramagli, è stato sintetico ed efficace.
“Siamo stati bravi a complicarci la vita, dovevamo aspettare 25 secondi per arrivare al ferro e lasciare a loro solo le briciole per tirare. Non l’abbiamo fatto e abbiamo perso meritatamente.
A chi gli ha fatto notare l’arbitraggio scandaloso ha seraficamente risposto: “Sono variabili che io purtroppo non posso controllare, mentre i tiri della mia squadra sì.”
Mirko Pierpaolo Papirii
Foto Marco Guariglia