All’Amway Center di Orlando è andato in scena il derby della Florida, che opponeva quelle che molto probabilmente sono le franchigie migliori della Sud-East Division: Orlando Magic e Miami Heat. I Big Three sbarcano ad Orlando reduci dalla vittoria sui Cleveland Cavaliers e con la sempre maggiore consapevolezza di essere la squadra favorita per ottenere il titolo NBA.
Ma gli Heat cominciano decisamente male il match, con un primo quarto in cui sin dalla palla a due si nota che è presente solamente una squadra in campo. Supportati da un incredibile Ryan Anderson (che al termine della partita avrà siglato 25 punti con 5 triple a referto) e dal solito Dwight Howard con la sua importantissima presenza sotto canestro e a rimbalzo, i Magic riescono nel primo quarto a tenere senza troppi problemi testa agli Heat, costringendo coach Spoelstra a chiamare due timeout per riorganizzare la sua squadra. Miami dimostra stranamente problemi in attacco, che appare troppo statico e poco efficiente dall’arco (Miami patisce la mancanza dell’infortunato Mario Chalmers, miglior tiratore da 3 della squadra); Orlando mette invece in mostra un ottimo gioco, che gli consente di terminare il primo quarto con 8 punti di vantaggio sugli avversari.
Nel secondo quarto però la situazione cambia: dopo aver arrancato per i primi minuti, gli Heat riescono ad avvicinarsi terminandolo 51-53 grazie ad uno scatenato Dwyane Wade, che terminerà la gara con 33 punti a referto. Se nel secondo quarto si è assistito ad un’altra partita gran parte del merito è, (oltre a Dwyane Wade e ai suoi 8 punti messi negli ultimi due minuti del quarto) della difesa di Miami, che riesce a rialzare la testa dopo un pessimo primo quarto, costringendo i Magic a forzare svariati tiri.
Ma nel terzo periodo i Magic riprendono in mano il pallino del gioco, riuscendolo a terminare con un agghiacciante parziale di 24-11 nei confronti degli Heat. Miami prova a rialzarsi negli ultimi 12 minuti, riuscendosi a portarsi a 11 punti di distanza dai Magic; ma una spettacolare tripla di Nelson riporta Howard e compagni a condurre saldamente il match fino alla fine, senza lasciare mai avvicinare troppo Wade e compagni.
Non convince Miami e non convincono i Big Three: infatti, malgrado Wade abbia siglato 33 punti, James e Bosh sono stati limitati rispettivamente a 17 e 12, con LeBron autore di un pessimo 5-15 dal campo grazie all’ottima difesa degli Orlando Magic. La franchigia di South Beach dimostra molti limiti in attacco quando i ritmi sono più blandi, con molti giocatori in una posizione statica, soprattutto nel lato debole; gli Heat devono senz’altro perfezionare ciò poiché sarà estremamente importante nei momenti più decisivi delle partite dei Playoffs; in compenso Miami si conferma letale in transizione, con 18 punti siglati in contropiede.
Nonostante l’importante vittoria ottenuta gli Orlando Magic restano una delle squadre più enigmatiche di tutta la Lega, soprattutto per via della possibile cessione di Howard, che pare intenzionato a lasciare Orlando per una squadra con un “mercato più ampio”. Ryan Anderson ha dimostrato una volta di più di essere una delle migliori ali ad est; il giocatore, approdato ai Magic dai Nets, è maturato molto in questa stagione, e sta tenendo ottime percentuali dal perimetro e non solo.
Restano molto alte le aspettative sugli Heat per questa stagione e soprattutto sui Big Three, chiamati a condurre la squadra al secondo titolo della sua storia. I Magic hanno invece disputato quella che è finora probabilmente la loro miglior partita della stagione, riuscendo a sconfiggere una delle squadre favorite al titolo, ma soprattutto avvicinandosi alle aree alte della Eastern Conference. Gli Heat sono chiamati ad una risposta venerdì contro i Washington Wizards.
Federico D’Alessio @FedeDalessio