Si appresta alla sesta partecipazione consecutiva alle finali di Coppa Italia la Virtus Bologna, che giovedì alle 20.30 affronterà, per i quarti di finale, la EA7 Milano, corsara una decina di giorni fa sul parquet della Unipol Arena. La truppa di Finelli arriva al classico di metà stagione in un momento non certo positivo della stagione. Dopo le grandissime soddisfazioni ottenute negli ultimi due mesi e mezzo, i bianconeri hanno incassato due sconfitte consecutive.
Se la prima, contro una Milano che pareva rinata, poteva starci, i due punti persi sabato a Cremona gridano vendetta. E’ stata gettata alle ortiche una partita dove per due volte si era giunti a vantaggi in doppia cifra, contro l’ultima della classe e giocando in maniera leggera e quasi supponente i palloni decisivi, specialmente nella metàcampo difensiva. Lo stesso Finelli e il patron Sabatini sono parsi parecchio contrariati nelle dichiarazioni post partita. Nessuno ha staccato i piedi da terra a Bologna, ma era certo lecito attendersi qualcosa di più dai giocatori in campo.
La Coppa Italia, dunque, giunge come nuovo esame per la Virtus, che, esclusa l’edizione dell’anno passato, in occasione di questo evento ha spesso visto coincidere i propri migliori momenti di forma (4 finali consecutive in precedenza). Mai come in questa stagione, poi, i bianconeri sanno essere insidiosi su singola partita, avendo già dimostrato di poter vincere (ma anche perdere, va detto) con tutti.
L’inizio del girone di ritorno ha fatto suonare qualche campanello d’allarme, però. Peppe Poeta e Viktor Sanikidze, i migliori della squadra nel girone d’andata, stanno un pò tirando il fiato. Il georgiano ha continuato a produrre la sua solita doppia doppia di media (11+11 nelle ultime 4 gare), ma ha visto scendere drammaticamente le cifre al tiro pesante (1/17), che aveva contraddistinto in positivo questo suo campionato, aggiungendo all’arsenale un’arma letale se unita al suo sconfinato atletismo. Un pò più evdiente il calo di Poeta, sul quale le attenzioni delle difese avversarie sono sempre maggiorii, essendo ormai universalmente riconosciuto come il vero motore della squadra. Dalla partita di Roma i suoi numeri sono in netto calo: 9.5 punti con 4.3 palle perse (a fronte di meno di un recupero a partita) e il 40% dal campo. Dopo i grandi sforzi fatti in passato era lecito attendersi un calo fisiologico del play di Battipaglia, che paga anche un altro grande problema che attanaglia questa Virtus, ossia la mancanza di una panchina affidabile.
Deividas Gailius, Luca Vitali, Kris Lang, Dan Werner. Fatta eccezione per il primo che, seppur molto discontinuo, qualcosa di buono riesce sempre a portarlo, i cambi a disposizione di Alex Finelli sono al momento più un problema che una risorsa. Vitali gioca circa 17′, in cui tira col 39% da due, il 21% da 3 e produce la miseria di 1 punto di valutazione. Lang, in una quindicina di minuti, fa appena meglio, con 3.8 punti, 3.7 rimbalzi e il 41% da due, una cifra oltremodo negativa per un centro. Werner, infine, fa ingressi in campo sporadici, in cui dimostra di non essere ancora del tutto pronto a questo palcoscenico.
Questa impossibilità di tenere alto il livello in campo quando, necessariamente, deve dare un pò di riposo ai titolari, sta creando non pochi problemi al coach virtussino, che si trova spesso a dover decidere se rischiare in campo giocatori poco affidabili per diversi minuti (vedi la gara interna con Milano) o spremere i titolari, avendoli, però, poco lucidi neil finale (vedi Cremona). Ed è un problema che rischia di ampliarsi ulteriormente in una competizione che, in caso di passaggio dei turni, obbliga a tre partite in quattro giorni.
Fortunatamente per Bologna, però, ci sono anche delle buone notizie. A partire dalle conferme di Gigli e Koponen. Il ragazzo romano continua ad essere uno dei migliori lunghi italiani del torneo e non fa mai mancare il suo apporto (10 volte in doppia cifra di segnature nelle ultime 14 partite, sempre in doppia cifra di valutazione dalla quarta giornata di campionato, con la sola eccezione della trasferta di Pesaro) in attacco, dove tira col 71.3% da due, e in difesa, offrendo bottini corposi a rimbalzo. Il finalndese, invece, pur rimanendo il miglior realizzatore della suqadra con 13.2 punti, ha fatto un grande passo in avanti in dfiesa, dove ormai d’abitudine va a prendere il giocatore più pericoloso degli avversari, spesso con profitto. Ma le miglior notizie giungono da Chris Douglas Roberts, che dopo un girone d’andata di assestamento, ha finalmente spiccato il volo. Per lui, nelle ultime 5 partite, 17.8 punti col 70% da due e il 41% da tre. Cifre ottenute mostrando tutta la sua classe cristallina che a Bologna i tifosi aspettavano con ansia di poter vedere.
Complessivamente, Bologna svolge un ottimo lavoro sotto le plance, grazie a Gigli e Sanikidze ma anche alla presenza degli esterni, catturando quasi 38 rimbalzi a partita, prima nel campionato, mentre al tiro oppone cifre ottime da dove vale due (54.3%) ad altre disastrose da dietro l’arco (ultima del torneo con a malapena il 30%). Sorprendenti anche le difficoltà dalla lunetta (71.4%).
In infermeria, intanto, si lavora per rimettere in piedi Poeta, uscito malconcio dalla trasferta di Cremona (leggera distorsione alla caviglia), ma che comunque dovrebbe essere regolarmente in campo giovedì sera.
Nicolò Fiumi