CASERTA – Arriva la sconfitta, poco importa, per la Otto Caserta, che sul proprio parquet cede alla Cimberio Varese che ha il grande pregio di crederci fino alla fine, dopo essere statasempre in partita dal punto di vista mentale. La Juve si riscopre più squadra, trovando finalmente in Charlie Bell il suo incursore e tiratore per quelle che erano state le premesse al suo arrivo. E’ lui il faro dell’attacco bianconero che nei primi due quarti fa un po’ quello che vuole. Punti da due, da tre, buone percentuali. Varese si perde nel gioco ragionato contro la difesa schierata, non incidono i soliti noti e quindi quando si tratta di lavorare sporco, l’ordinata squadra di Recalcati perde qualcosa. E’ Smith il mattatore del 14-5 iniziale, prima che inizi a sibilare l’ex Golden State dall’arco (5/9 a fine gara dai 6,75). Diawara lavora bene a rimbalzo, specie in attacco, e ricuce lui per i suoi, caricandosi spesso il peso della squadra sulle spalle. La Juve sembra padrona del campo ma la gara, che scorre con piccoli strappi nella sua normalità, viene imbruttita da un ingiusto fallo tecnico fischiato a Kangur dall’arbitro Capurro. Caserta, che era già sul +10 sfrutta al massimo la situazione volando fino al +15 (40-25 al 16′), ma lì in pratica si arena il bel gioco e, quando si tratta di macinare legna e di giocare poi di rimessa col fioretto, la Cimberio si dimostra più squadra. Varese inizia a imporre il suo ritmo e i suoi tempi con un Ranniko tornato quello dei tempi della Scavolini e con un buon impatto del solito Stipcevic. L’infortunio di Diawara sembra essere un segno del destino che vuole regalarla alla Juve (fortuito scontro di gioco con un compagno, rintrerà solo nei secondi finali per necessità). Alla pausa lunga il +8 sembra rassicurante, ma è solo l’antipasto della ripresa. Varese diventa implacabile dal campo, specie nei canestri dalla breve e lunga distanza, con Fajardo che lavora bene e pulisce le plance, Kangur e Ganeto che segnano a ripetizione e la retroguardia di play che mette assist e crea soluzioni ad altissima percentuale. Caserta invece cincischia, Collins diventa l’ombra di se stesso e sparacchia dal campo troppo affrettatamente, la difesa prende le misure su Bell e limita fortemente Smith che scompare dal campo. Meriti al lavoro fatto da Recalcati in settimana. Si arriva al punto a punto e la partita cambia tatticamente. Pur non avendo grande impatto dal reparto lunghi, Sacripanti “think first to the offense” con Doornekamp da 4 e Smith da 5, ma Talts fa valere i suoi chili e centimetri e punisce dal post basso e quindi tutti i piani vengono spaginati. Varese inizia a punire adesso anche da tre con Stipcevic e Rannikko, che danno a Varese il vantaggio e l’inerzia, ma proprio sul più bello, altro pasticcio di Capurro che regala anche il libero supplementare a Smithh dopo una tripla mandata a bersaglio dall’ex Pinar Karsykaya. Si va di lunetta in lunetta, Diawara fa 0/2, Collins è perfetto e c’è il -1,, Stipcevic va col 50% e 12″ al termine, ma sempre Collins affretta un passaggio per Righetti che coi prova, ma viene contrastato ai limiti della regolarità (Capurro non se la sente di fischiare anche questa verrebbe da dire) e quindi Varese la spunta, 87-91. Tanti rimpianti per Caserta, che ora invece di alzarsi sulle ali dell’entusiasmo, deve guardare al fondo della classifica cercando di evitare nuovi passi falsi, anche se il prossimo ciclo di partite è davvero terribile, con Pesaro, Milano e Cantù.
Otto Caserta – Cimberio Varese 87-91
Parziali: 23-16; 24-23; 16-21; 24-31
Progressione: 23-16; 47-39; 63-60; 87-91
Mvp Di sicuro per Caserta il super Charlie Belle tornato sugli standard Nba che gli competono. Per Varese, per l’energia dimostrata in campo di sicuro Kangur.
Wvp Collins, che nonostante tutto si dimostra poco lucido nei momenti decisivi
Domenico Landolfo