TREVISO – La scorsa settimana Pesaro aveva demolito Venezia rifilando 20 punti di scarto (90-70) durante i quarti di finale delle F8. In quell’occasione la prestazione dei ragazzi di Dalmonte era stata perfetta per intensità e furore agonistico, invece quella di Venezia completamente da dimenticare. Oggi è successo tutto l’inverso, infatti la Reyer ha dominato in lungo e largo chiudendo l’incontro in 15 minuti. Pesaro non solo non è riuscita a produrre alcun tipo di gioco, ma non ha neppure mai accennato a una riposta al break di Venezia. Tutto quello che è successo dopo i primi 15 minuti di gara si può annoverare come garbage time.
Se non si può parlare di partita perfetta per la Reyer poco ci manca. Coach Mazzon ha il grande merito di aver rivisto completamente le scelte azzardate fatte la scorsa settimana, inserendo il solito quintetto con la sola eccezione di Bryan al posto dell’infortunato Fantoni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la Reyer spaurita e incapace di produrre gioco vista a Torino è solo un lontano ricordo. In campo si è rivista la squadra tenace e ben organizzata che ha saputo far male a Siena e Cantù. L’inserimento di Bryan in quintetto ha avuto l’effetto di non sovraccaricare di responsabilità Magro, che entrando dalla panchina è riuscito a mettere a referto 10 rimbalzi, rendendosi così utile alla causa. Inoltre, con questa impostazione di gioco Szewczyk (13 punti e 13 da valutazione) è potuto tornare a giocare vicino a canestro rendendosi letale con il suo 5/6 da due. Della ritrovata alchimia di squadra ne hanno beneficiato soprattutto gli esterni, con il trio Clark (25 punti e 26 di valutazione), Young (10 punti) e Bowers (7 punti e 13 di valutazione) che si è reso padrone in ogni parte del campo.
Oltre alle scelte di Mazzon sul risultato positivo per i lagunari ha influito il fattore pubblico. I supporter orogranta sono l’autentico sesto uomo e giunti a questo punto non si può fare a meno di sottolinearlo. Il calore e la numerosissima presenza che il popolo veneziano sta dimostrando sin dall’inizio del campionato, trasforma i giocatori della Reyer in autentici gladiatori pronti a tutto per ringraziare le persone che ogni domenica si recano da Venezia a Treviso.
Per Pesaro apparte la prestazione del solito White ( 20 punti e 19 di valutazione) e di Lydeka (15 punti e 20 di valutazione) non c’è nulla da salvare. Il risultato già pesante è stato mitigato da un ultimo quarto giocato dalle riserve della Reyer, che è riuscita a chiudere la partita con il quintetto tutto italiano formato da Causin, Allegretti, Tomassini, Magro e Rosselli.
Onore quindi alla Reyer che è riuscita nella difficilissima impresa di riprendersi dopo la bruciante sconfitta di venerdì scorso, dimostrando di essere una squadra seria fondata su solide basi.
Sala stampa
Dalmonte: Prima di parlare dalla nostra non partita faccio i complimenti a Venezia. Per quanto riguarda noi le 12 palle perse nei primi 10 minuti ci sono state fatali. Abbiamo subito in ogni lato del campo. All’inizio del terzo quarto abbiamo subito 3 bombe consecutive che ci hanno distrutto moralmente e nel risultato. Ho finito volutamente con il quintetto titolare, perché quando si prendono pugni in faccia come oggi è giusto che alla fine scendano in campo i titolari e non i ragazzini. Questo deve servirci da lezione.
Mazzon: Sono soddisfatto per aver visto i giocatori felici di aver battuto una super squadra come la Scavolini. Tecnicamente abbiamo fatto tutte le cose che ci servono, stiamo riuscendo a sopperire all’assenza di Fantoni. Posso dire che rovo una soddisfazione pazzesca nel vedere tutti i 12 giocatori in campo. Inoltre, sono contento di vedere anche chi gioca meno così coinvolto nel progetto. Questa partita per me non è una rivincita della partita di coppa Italia. Quelle era una partita a sé, in settimana non abbiamo perso tempo nel pensare a quella partita, ma ci siamo focalizzati solo nel cercare di trovare l’equilibrio senza Fantoni. Ci siamo concentrati su di noi, non su di loro.
Umana Venezia – Scavolini Siviglia Pesaro 87-61
Parziali: 22-20; 23-11; 28-18; 14-12
Progressione: 22-20; 45-31; 73-49; 87-61
MVP: Clark, prestazione devastante per il folletto orogranta, assolutamente immarcabile
WVP: Jones, si fa notare sul parquet unicamente per un fallo tecnico
Francesco Codato