Verona si conferma ammazza grandi in casa, stendendo per l’ennesima volta la capolista di turno giunta al PalaOlimpia. Contro Scafati i gialloblù giocano con intensità nettamente superiore per tutta la partita, superano con grinta le difficoltà date dalle rotazioni ristrette e dalla maggiore fisicità a rimbalzo avversaria e dopo aver messo la freccia avanti nel secondo periodo non si guardano più indietro. L’83-74 finale è anche poco veritiero, dato che gli ospiti limano qualcosa solo nel finale dopo essere stati messi all’angolo tutta la partita, trovando un contributo solo dal solito Thomas e pagando la serata pessima di Marigney. West annulla colui che finora era stato il miglior giocatore della Legadue e chiude come miglior marcatore assieme a Porta con 20 punti, tra i quali quattro schiacciate spettacolari ad infiammare un palazzetto stavolta più caldo del solito.
Pubblico, però, non delle grandi occasioni al palasport, frutto probabilmente del calendario spezzettato e del mese senza partite casalinghe, Verona parte con inedito quintetto Porta-McGrath-West-Waleskowski-DiGiuliomaria, risponde Scafati con Levin-Marigney-Radulovic-Ghiacci e Thomas, in panchina l’ex di turno Gueye applaudito alla presentazione delle squadre. Minuto di silenzio per Germano Mosconi e per il tragicamente scomparso Massimo Sorio.
Parte bene fin da subito Verona con un Waleskowski sugli scudi e un parziale iniziale di 10-2, Scafati si aggrappa al proprio totem e sfruttando qualche errore di troppo di West si riporta presto sotto. Il dominio ospite a rimbalzo è semplicemente imbarazzante, con DiGiuliomaria che non riesce ad impedire svariate seconde opportunità per i campani, e a metà quarto un Ghiacci molto attivo fa il sorpasso a 12-13 in contropiede. Marigney è svagato e fuori partita tanto da costringere addirittura Griccioli a toglierlo, al rientro è più incisivo, ma lui e i suoi compagni sono troppo imprecisi ai liberi permettendo a Verona di rimettere la testa avanti fino al 17-16 di fine quarto.
Rosignoli apre il secondo parziale con quattro punti di fila, è praticamente l’ultimo sussulto per la Givova. Apre le danze West affondando il 19-20 in entrata, è il là ad uno strepitoso 17-2 di parziale che indirizza pesantemente la contesa: Porta, assolutamente immarcabile per qualunque esterno avversario, agisce sia da finalizzatore che da magistrale direttore d’orchestra per le esecuzioni di West, Renzi e Waleskowski. Proprio il centro genovese disputa la sua miglior prova difensiva stagionale, aiutando i compagni a stritolare l’attacco campano, a peggiorare le cose arriva un tecnico per Radulovic che vale altri sei punti consecutivi di Porta: Verona tocca il +20 sul 44-24, poi amministra fino all’intervallo dove si va sul 44-26.
Non cambia la musica nella ripresa: Scafati fa solo confusione in attacco dove Levin e Casini praticamente scompaiono al cospetto del gaucho, West è scatenato e dopo le schiacciate trova anche un paio di buoni canestri in sospensione costringendo Thomas a ricorrere alle cattive per fermarlo. SuperMario toccato duro esce con una piccola contrattura al polpaccio ma siamo già sul 58-37, la Tezenis inizia a pagare un po’ le rotazioni corte tanto più che Porta e Mariani con già tre falli devono risparmiarsi un po’ in difesa. Uno sprazzo di Marigney e soprattutto la solita energia di Sorrentino valgono così il controparziale, si va all’ultimo riposo sul 64-50 e con l’inerzia che sembra poter girare. Scafati sembra aver trovato la chiave della partita con un pressing forte che toglie il respiro a Verona, un po’ a corto di fiato nei suoi elementi migliori e con McGrath e Mariani in difficoltà.
L’eroe che non ti aspetti riporta la tranquillità a Verona, con quattro punti di fila di Banti a fare capire che non si ha nessuna intenzione di subire l’ennesima rimonta. Scafati inizialmente ribatte ma poi accusa il colpo e viene travolta dal ciclone West, prontamente rientrato in campo. Mario trova una schiacciata saltando praticamente da fermo poi fa seguire due recuperi con tanto di antisportivo, la successiva tripla di Renzi vale il 77-56 a cinque minuti dalla fine e praticamente il gameover. C’è spazio solo per gli ospiti di rendere meno pesante il passivo, West esce per crampi tra gli applausi ma non sembra nulla di grave, Thomas e Waleskowski si arrotondano le già corpose cifre e finisce 83-74.
TEZENIS VERONA – GIVOVA SCAFATI 83-74 (17-16,27-10,20-24,19-24)
Tabellino:
Il migliore: Mario West mostra fin dal primo quarto, pur confusionario, di aver intenzione di lasciare il segno sulla partita e lo fa nel migliore dei modi. La sua difesa spegne Marigney, lasciato ad appena 11 punti, e come se non bastasse arrivano anche 20 punti con 7/11 e quattro schiacciate una più bella dell’altra a prenotare i primi posti nella top10 settimanale di Legadue. Pure 5 assist e 6 recuperi per lui, a farsi perdonare le 4 perse frutto più che altro della voglia di incidere da subito. Soprattutto una piacevole impressione generale è che dopo il difficile ambientamento sia pronto a diventare il trascinatore, unita a una grande dimostrazione di impegno nel rientare in campo senza risparmiarsi nonostante il leggero infortunio.
Il peggiore: finora era stato probabilmente il miglior giocatore del campionato, stasera Paul Marigney stecca nel peggiore dei modi e soffre fin da subito la marcatura di West. I suoi pochi punti arrivano quasi tutti su tiro libero, tanto che alla fine saranno 11 con 2/8 dal campo, a questo si aggiungono 5 perse e l’impressione di non incidere mai in una contesa che passa sempre lontano da lui.