Inizia con un botto e due belle rimonte la “follia di Marzo” della pallacanestro colleggiale americana. Accedono al tabellone principale Western Kentucky, che fra due giorni sfiderà la pluridecorata università dello stesso stato (questo perchè il Kentucky derby non è solo una gara ippica), tra l’altro unica squadra in tabellone con record negativo (16-18 dopo stanotte) e Byu che si sbarazza di Iona e troverà Marquette. Due partite emozionanti, analizziamole insieme.
Western Kentucky Hiltoppers – Mississippi Valley State Delta Devils 59-58 (19-23)
Sorpresa in avvio. Gli Hiltoppers ottengono una delle più rocambolesche vittorie che si possa ricordare negli ultimi anni per una matricola semi-sconosciuta. Tirano male dal campo (30% con solo 2 triple mandate a bersaglio), sbagliano la bellezza di 14 tiri liberi (19-33), hanno ben 10 palle perse in più degli avversarie e vincono… Come lo spieghiamo? Rebounds… Rimbalzi sono ben 23 in più per i ragazzi in maglia rossa che solo poche settimane fa avevano cambiato coach (tra l’altro perdendo tre gare in fila). La gara inizia sul filo dell’equilibrio, con le due squadre brave a studiarsi e a rincorrersi, un gioco spezzettato e tante conclusioni sbagliate da ambo i lati. La stella sul parquet è una sola, Kevin Burwell, che segna da tre, fa girare la squadra e guida i suoi Devils in un attacco proprio sotto gli occhi del presidente Obama. La sua tripla fronte a canestro è definita dai colleghoi americani quasi come “un atto del primo ministro). E’ Teng Akol a tenere a galla i ragazzi in biancorosso, ma all’intervallo è +4 Ms St. La ripresa sembra un copione già scritto: la panchina dei Delta Devils è irresistibile con Pugh e Cor-J Cox che producono tanto (10 punti e 7 rimbalzi per lui, tra i migliori) e Crosby bravo a schiacciare sull’assist di un pimpante Joyner. I massimi vantaggi per Mississipi Valley si aggiornano continuamente e arrivano fino al +15 (dopo un break di 11-2) sulla schiacciato proprio di Cox, quando mancano 8 minuti alla fine. Cosa dirà il coach in timeout è un mistero, ma ne esce una Wes. Kentucky rinnovata che non cede piu nulla, che va in attacco, costringe gli avversari al bonus e si prende tanti liberi che poi non sfrutta appieno, ma che, briciolina dopo briciolina, rimettono in gara la squadra. E’ il lavoro di Derrick Gordon (11+11 reb) e di George Fant (9+11) a portare gli Hiltoppers al tiro del vantaggio che è firmato però da Tj Price (secondo vantaggio dopo il 4-2 all’inizio di tutta la gara) dopo il pareggio di Crook. Ms Vl ci prova, ma sulla sirena la tripla di Burwell per il pareggio non va e i suoi tornano mestamente a casa con tanto amaro in bocca.
(WKY: Gordon 11, Price 11, Fant 9
MSVS: Burwell 20, Cox 10)
IONA Geals – BYU Cougars 72-78 (55-40)
Tutto sembrava scrivere a favore di Iona, che faceva un po’ quel che voleva nel primo tempo, ma una straordinaria prestazione da tre nella ripresa e un gioco corale caratterizzato da una difesa molto tosta permettono a BYU di andare a sfidare Marquette domani sera e di continuare la corsa anche dopo uno svantaggio all’intervallo di 15 lunghezze. Certo, se concedi solo 17 punti agli avversari in tutto il secondo tempo batti molte squadre, però c’è da dire che Iona ha latitato troppo con la palla in mano, cercando turi a bassa percentuale e ovviamente perdendo ritmo. Il vantaggio di Iona si attesta subito sui 10 punti di distacco, con la tripla di Jenkins uomo in più dalla panca e un buon impatto anche di Dezouvre. Ma nel gioco dei geals incide e non poco Machado che smazza assist a ripetizione mettendo in ritmo in compagni. A 6’59 BYU tocca il -20 e non sembrano bastare i TO per cambiare la partita, ma un impatto notevole di Harrison dalla panchina (alla fine 12 punti per lui) unita alla verve del solito Davies, ricuciono qualcosa prima della pausa lunga. Anche qui il coach strilla nello spogliatoio e Byu è qualcosa di diverso: Machado si scatena e aiutato da Glover fissano di nuovo il +18 (62-44) con 17′ minuti sul cronometro, da qui in poi non c’è più storia. Zylstra, non certo una prima donna con la sua unica tripla di serata sveglia la squadra che inizia a diventare preda delle “pantere” Hartsock e Davies. Un jumper dalla media di Hartsock (23 a fine gara per lui) vale il 62-61 (0-17) ma la tripla di Jenkins sembra spezzare l’incantesimo. Machado dimostra la sua freddezza e nel momento più difficile di Iona tiene in vita (e in vantaggio) i suoi con dei liberi pesantissimi, ma Hartsock ne mette 6 di fila per il sorpasso sul 70-71 a 2′”8″. Davies e Zylstra ancora contribuiscono e Iona cade, 72-28, per una gara che vedeva i Geals favoriti per il miglior record di regular season.
(IONA: Machado 15, Glover 12
BYU: Hartsock 23, Davies 18)
Domenico Landolfo