Giornata magra di emozioni, senza davvero qualche clamorosa partita da segnalare. Alcune big soffrono di più di altre, ma alla fine tutte passano al terzo turno in un modo o nell’altro.
Kentucky batte Iowa State al termine di una gara condotta dal primo all’ultimo minuto. E’ una gara visibilmente a favore della #1 guidata dai suoi scorers Teague e Lamb, mentre Kidd Gilchrist si prende una serata di pausa. Ottimi i due lunghi Davis e Jones, con Iowa State che solo ad inizio ripresa fa vedere qualche cosa buona quando a 16′ dal termine Cristopherson riporta i suoi fino alla parità, prima di beccare un parziale di 2-13 che chiude definitivamente la gara. Ora i biancoblù affronteranno Indiana, che batte la cenerentola VCU solo al termine di un match tirato. I ragazzi della Virginia ci credono, rimangono sempre in partita e in apertura di ripresa si portano in vantaggio anche di 8 lunghezze. A due minuti dalla fine il vantaggio è di 5 punti ma Zeller prima e Oladipo poi sono bravi pareggiare la sfida a quota 61, mentre il canestro della vittoria è di Sheeney (61-63 il finale). Gli Hoosiers sono una squadra molto compatta, costruita intorno a Zeller, fuoriclasse indiscusso (anche oggi 16+13 e tanta roba) e saranno una bella gatta da pelare per Kentucky.
Dura solo un tempo Colorado, ovvero fino a quando Booker e Brown danno energia all’attacco, contro Baylor che vola in semifinale e oggi scoprirà la sua avversaria. Una vittoria che vede la compagine in maglia verde dominare la ripresa guidata da un superlativo Heslip, che a fine gara scriverà 22 punti. Ottima la regia di Pierre Jackson che mette a referto 10 assist oltre a 15 solidi punti. Finisce 80-63, e nella South le gerarchie sono rispettate in pieno.
Regge solo 20′ anche una delle squadre che mi piacevano di più come Kansas State, che gioca in maniera ordinata nel primo tempo, andando prima sopra di 7 lunghezze, poi sotto di 10 e riuscendo a recuperare prima della sirena con Gipson e McGruder (24-25). Nella ripresa la #1 Syracuse, sempre priva di Fab Melo, dimostra il suo potenziale e guidata da Jardine e dal solito sesto uomo Southerland, nonchè da un Waiters a sorpresa (18 punti) gli Orange vincono la gara con ampio margine, chiudendo alla fine sul 75-59. Ora Syracuse se la vedrà con Wisconsin che ha battuto Vanderbilt 60-57, con i ragazzi in maglia oro che a 2′ dalla fine trovavano il +1, primo vantaggio di tutta la loro gara, ma da lì in poi non segnano più e alla fine perdono di 3 punti. Winsconsin che è una squadra che può andare sul +10 prima di farsi una bella dormita come ieri sera, ha un gioco non fondato sui singoli e quindi imprevedibile, come lo dimostrano i 5 ragazzi in doppia cifra, e vince nonostante il 3/10 da tre del suo uomo designato Jordan Taylor.
Sempre con il minimo sindacale e col freno a mano visibilmente tirato, Ohio State batte Gonzaga in una gara molto avvincente, con i Bulldogs che nel primo tempo vanno in vantaggio prima di subire un break di 10-0 proprio prima della sirena. Nella ripresa la partita la domina Aaron Craft che porta i suoi in vantaggio e da lì in poi è solo gestione. Per lui i punti saranno 17, la vittoria di Ohio State è di 73-66. L’avversario uscirà oggi tra Florida State e Cincinnati, con i primi (#3) favoriti.
Brividi lungo la schiena per Rick Pitino e la sua Louisville, che rischia più del necessario per sbarazzarsi di una New Mexico buona ma non eccellente. Dopo un primo tempo a strappi, i Cardinals mettono la freccia nella ripresa guidati dal duo Smith-Dieng. Nonostante un vantaggio che arriva anche in doppia cifra, i lupi del New Mexico non si arrendono e guidati da un commovente Gordon si riportano fino al -3 costringendo il coach di Louisville a chiamare dei timeout che sono autentici clinic difensivi. Non basta Gordon, però, finisce 59-56 e i rossoneri oggi guardano le avversarie dal divano (Michigan State o Saint Louis).
Nell’altra partita disputata, Marquette batte Murray, che nonostante un record che parlava di 1 sola sconfitta non mi aveva impressionato. Un eccellente Crowder in vernice e un Johnson-Odom bravo sia dentro che fuori fanno la differenza oggi. Finisce 62-53.
Domenico Landolfo