TERAMO – Una partita dalle emozioni incredibili, una partita vera giocata a velocità elevata da entrambe le squadre dove ha avuto la meglio chi ha sbagliato meno, facendo delle difficoltà il principale volano della sua corsa verso l’obiettivo salvezza. La squadra di coach Ramagli ha giocato con grande dignità come sempre (e su queste pagine non ci è mai passato per la testa di pensarla diversamente) ed è riuscita a portare a casa un risultato importante vista anche la concomitante sconfitta di Casale.
Ma veniamo all’ incontro: primi due quarti sul filo dell’equilibrio con Sassari un filo avanti sui biancorossi complici un paio di errori dettati più dall’inesperienza che altro. Gli isolani non riescono mai a prendere un break decisivo di vantaggio e così il primo tempo si chiude sul 44-47 in favore degli ospiti. Complice anche il terzo falli di Easley la ripresa vede un Teramo più tonico, più determinato con il solito Cerella ad aggredire il canestro e a suonare la carica per i suoi compagni di squadra fino alla schiacciata del +8 con un parziale di 11-0 per i biancorossi. Sassari prova a rientrare in partita, ma Teramo riesce a controllare anche se con qualche difficoltà.
Poi le ultime battute finali al cardiopalma: Travis Diener piazza la bomba del -1 ma Brandon Brown sulla sirena dei 24 gli risponde con altrettanto tiro, Sassari comincia a fare fallo sistematico (partendo inusualmente da zero con 1’ e 40’’ sul cronometro) e Dee Brown, per tutta risposta, riesce a mantenere il sangue freddo dalla lunetta. Tripla finale di Drake Diener ex applauditissimo che porta il risultato sul 80-78. I biancorossi riescono ad evitare il pressing a tutto campo ordinato da coah Sacchetti e Fultz piazza la bomba del definitivo 83-78. Festa sugli spalti per una vittoria insperata e tanta soddisfazione per aver conseguito un risultato importante nella corsa alla salvezza.
È certamente una impresa quella di stasera, ma per portare a termine il campionato non servono solo le imprese ma anche vittorie convincenti e per fare questo occorre l’arrivo di una guardia. E serve anche ritrovare la verve di Borisov, ultimamente poco convincente. Pare che i problemi societari si stiano risolvendo e che la cifra a disposizione del Teramo verrà sbloccata a breve. Ciò implica che qualcuno potrebbe arrivare per dare una mano e sarebbe davvero importante.
MVP: Bruno Cerella, l’uomo in più, il trascinatore, l’incursore, lo schiacciatore folle, il contropiedista, l’All Around di questa Teramo. Da Nazionale? Secondo me un sesto uomo importante che può dare il cambio di ritmo nei momenti necessari.
Parziali: 24-25 20-22 21-11 18-20
Progressione: 24-25 44-47 65-58 83-78
Sala Stampa
Sacchetti
Una squadra che ha messo più intensità di noi, e che ha meritato la vittoria. L’anomalia che noto è che praticamente a 3 minuti dalla fine entrambe le squadre non avevano ancora commesso nessun fallo. Stavolta abbiamo lasciato troppi spazi aperti e Cerella ci ha praticamente pasteggiato. Anche le percentuali da tre ci hanno penalizzato che di solito sono ben diverse. Abbiamo lasciato troppi lay-up facili senza commettere fallo e così non può andare bene. LA sconfitta non cambia il nostro campionato però ci fa riflettere sul fatto di aver giocato a spezzoni e non con continuità. Una volta sotto di otto abbiamo provato a recuperare ma la tripla di Brandon Brown fuori ritmo ci ha di certo spezzato le gambe.
Ramagli
Abbiamo vinto la partita al contrario. Abbiamo deciso di correre e questo poteva essere un rischio e un suicidio. Mentalmente, però, ci ha lasciati liberi e ci ha consentito di giocare con maggiore serenità, togliendoci delle scimmie di dosso. Abbiamo scelto di farli abusare del tiro da tre ed era un rischio però ci è andata bene. Ci meritiamo più di 2.500 spettatori perché le palle ce le mettiamo sempre in campo e non va dimenticato che spesso le squadre contro cui giochi sono molto più forti e lunghe di te. Non siamo mercenari come è stato scritto in questi giorni e quando entriamo in campo, ci entriamo con la voglia di far bene e di onorare la maglia che portiamo. Non è un miracolo quello di stasera perché non ha nulla di soprannaturale ma è un’impresa. Però per salvarsi non bastano solo le imprese, occorre qualcosa di più.
Mirko Papirii