PESARO – Se questo poteva essere un banco di prova per testare le ambizioni future della Scavolini Siviglia si può dire che i pesaresi l’abbiano abbondantemente superato; la Bennet si presentava in riva all’Adriatico con le assenze di Basile ed Andrea Cinciarini ma forte di 4 vittorie consecutive e con tutta l’intenzione di proseguire nella marcia che l’hanno portata al secondo posto in classifica, mentre per Pesaro si trattava, per l’appunto, di riuscire a trovare continuità e di testare i propri limti contro un’avversaria di alto livello.
I canturini non hanno mai lesinato i gomiti in difesa, cercando fino all’ultimo di strappare la vittoria e dando vita insieme ai padroni di casa ad un match non spettacolare ma vibrante ed agonisticamente intenso; una sorta di anticipo di Playoffs in questo anomalo recupero di campionato un po’ schiacciato dalla contemporanea partita di Eurolega di Siena.
In effetti si è visto di tutto in questa partita: tanti falli, palle perse, la zona di Cantù per tutto l’ultimo quarto, fischi dubbi, nervosismo e tanta partecipazione di un pubblico forse non così numeroso come la partita di cartello avrebbe fatto prevedere ma che ha dato torto a chi ha preferito rimanere a casa a godersi la contemporanea diretta televisiva.
L’inizio di Pesaro è piuttosto soporifero: la Bennet si porta abbastanza facilmente sul 5-0 con il suo gioco compassato, mentre la Scavolini Siviglia non segna per più di tre minuti e, dopo i due liberi di Hackett, il primo canestro su azione arriverà con White solo dopo più di 4 minuti.
Buon per i biancorossi che l’attacco degli ospiti non ingrani mai e qualche fallo di troppo dei canturini consente alla Scavolini Siviglia di rimettersi in carreggiata con i tiri liberi; così mentre Cantù si inceppa da sola nella sua ricerca di non far correre i pesaresi, i padroni di casa riescono anche ad allungare nel finale di quarto fino al 17-12.
Il parziale favorevole prosegue in apertura di seconda frazione, quando improvvisamente si innesca Jones che con 9 punti consecutivi e qualche sprazzo di showtime, porta i suoi sul 26-17 dopo quasi 4 minuti.
Le cattive notizie per i padroni di casa arrivano con il terzo fallo di Cusin (fin lì eccellente) ed il susseguente fallo tecnico che tolgono il centro dalla partita; la decisione arbitrale, unita a qualche altra decisione per la verità piuttosto sconcertante del terzetto arbitrale, fa imbufalire il pubblico di casa ma i ragazzi di Dalmonte hanno il merito di non farsi innervosire e, nonostante la difesa dura ordinata da Trinchieri, riescono a chiudere il primo tempo ancora sul +10 (36-26), con Hickman sugli scudi; per i canturini troppo errori al tiro per poter pensare di fare meglio di quanto fatto fin lì (31% complessivo) e qualche sprazzo buono solo da Micov e Markoishvili.
Nel terzo quarto le cose non cambiano per lungo tempo: Cantù continua ad avere le polveri bagnate e non riesce a scalfire le sicurezze di Pesaro la quale, presa per mano in questo frangente da White, allunga fino al 50-36 (massimo vantaggio) quando mancano tre minuti alla fine; a quel punto Trinchieri si decide a giocare la carta della zona, che non mollerà più fino alla fine del match.
I benefici non sono immediati, anche perché gli esterni ospiti continuano a caricarsi di falli sulle iniziative di Hickman e White, ma poi Mazzarino trova qualche buon canestro, mentre i centimetri di Shermadini cominciano a dare fastidio sotto canestro.
Si riparte così dal 51-46 dell’ultimo quarto, con un certo trend positivo imboccato dalla Bennet ma anche con 4 falli a carico di Micov, Perkins e Mazzarino, ben presto seguiti anche da Markoishvili fin lì più che discreto; la Scavolini Siviglia attacca con alterne fortune la zona 2-3 insistentemente proposta da Trinchieri e poi comincia a tremare quando perde dapprima Jones per 5 falli (di cui l’ultimo un tecnico clamoroso fischiato tra gli ululati del pubblico) e poi White per un problema muscolare alla coscia.
La partita comincia quindi a giocarsi sui nervi: da un lato la Bennet sembra finalmente riuscire a macinare con costanza il proprio gioco ragionato, mentre dall’altro tutto l’attacco di Pesaro si appoggia su un Hickman stellare autore di 15 punti nella sola ultima frazione.
A poco più di 6 minuti dalla fine Mazzarino riporta i suoi quasi a contatto (60-56), poi due triple di Hickman ricacciano indietro i brianzoli prima del quai pareggio (66-65) firmato da Shermadini e dagli unici punti di Leunen; a quel punto manca circa un minuto e mezzo quando una tripla di Cavaliero rompe l’equilibrio e poi Micov replica con due tiri liberi.
Si arriva così ad una trentina di secondi dalla fine con la palla in mano alla Scavolini Siviglia; la Bennet decide di difendere senza fallo per poi giocarsi tutto all’ultimo tiro, ma non ha fatt con lo stato di grazia di Hickman che da solo taglia a fette la difesa fino ad arrivare ad affondare un’imperiosa schiacciata nel traffico che mette la parola fine alla partita tra il tripudio generale e la finale ovazione del pubblico per il nuovo beniamino di casa.
Sala Stampa
Dalmonte
Sono sorridente perché abbiamo giocato contro un sistema di alto livello e siamo a riusciti ad imporre il nostro di sistema; abbiamo messo in mostra anche una grande difesa, salvo tre minuti di black-out. La schiacciata finale di Hickman è stato il punto esclamativo in una partita emozionante; non è stata spettacolare perché si sono contrapposte due grandi difese, ma comunque è stata di grande livello e noi vi abbiamo partecipato alla grande. Dopo l’ultima brutta sconfitta interna contro Caserta, essere riusciti a giocare in questo modo è stata la mia più grande soddisfazione. Le nostre difficoltà nel match sono venute da un certo rilassamento difensivo sopraggiunto nel secondo tempo, dalla loro zona e dalle assenze nel finale di White e Jones; ma oggi c’è stata una grande reazione e questo per me è stato importantissimo.
Trinchieri
Complimenti a Pesaro che ha sicuramente giocato meglio di noi. Non possiamo esser ovviamente contenti di avere perso ma, nelle condizioni in cui eravamo, abbiamo giocato con un cuore pazzesco; l’esempio per tutti è stato Leunen, che fa fatica a camminare per il mal di schiena ma che ho dovuto schierare per quasi tutto il match, perché se l’avessi fatto riposare troppo in panchina si sarebbe bloccato. Poi avevamo, oltre alle due note assenze, un Perkins ancora in difficoltà a recuperare da un match ravvicinato come quello di sabato; nel corso della partita poi ci siamo caricati di troppi falli ma, nonostante tutto, con la zona eravamo riusciti a spezzare il loro ritmo partita. L’episodio decisivo è stata sicuramente la giocata spettacolare di Hickman, ma noi in precedenza avevamo sbagliato troppi liberi e perso qualche palla stupida che ci hanno sicuramente compromesso l’esito del match.
Scavolini Siviglia Pesaro – Bennet Cantù 72-69
Parziali: 17-12; 19-14; 15-20; 21-23
Progressione: 17-12; 36-26; 51-46
MVP: non ci possono esser dubbi sull’assegnazione di questo platonico premio a Ricky Hickman, autore di una giocata tanto spettacolare quanto decisiva nel finale, ma vero mattatore di tutto il match, nel corso del quale ha segnato 28 punti con 9/13 al tiro (oltre a 6 rimbalzi), ha distrutto il diretto rivale Perkins ed ha fatto ammattire tutti i piccoli avversari, caricandoli presto di falli.
WVP: il mal di schiena giustifica in qualche modo la prova incolore di un Leunen che comunque è riuscito a trovare il modo di rendersi utile a rimbalzo ed in difesa, così la “palma” del peggiore in campo va a Perkins, che non è riuscito a dare raziocinio alle sue scorribande in attacco ed ha sofferto maledettamente il confronto con il match-winner Hickman.
Giulio Pasolini