CASERTA – E’ stata una gara avvincente, giocata con intensità da ambo le squadre, dominata da una terna non impeccabile, ma che hanno concesso molto allo spettacolo. Era da tempo che a Caserta non si vedeva una gara così, logico che fosse proprio la gara tra due squadre da sempre rivali ma che hanno sempre espresso grande pallacanestro. Alla fine la grande intensità di Roma e il suo atletismo sotto canestro (ben 25 rimbalzi in più), nonchè la lucidità nel momento topico di Datome e Tucker, permettono alla formazione capitolina di vincere di 10 e ribaltare la differenza canestri, per quello che può contare. La Juve può solo arrabbiarsi per non aver tenuto il suo vantaggio di ben 9 lunghezze, dilapidato in un quarto periodo dove la stanchezza ha fatto calare la lucidità dell’attacco che ha solo sparacchiato da tre senza costruire.
Roma parte con il doppio pivot, Caserta col solito quintetto, ma l’inizio è totalmente dominato dalla grande confusione in attacco per le due squadre, con tanti errori e palle perse in fila. L’Acea cerca il gioco dentro ma la Otto è brava ad intasare l’area e a negare tiri facili. Stipanovic, invece, dal post basso colpisce due volte in avvio mettendo in difficoltà il più perimetrale Varnado. Caserta prova a cambiare in difesa su ogni blocco, la scelta lascia però tanti tiri dalla media e lunga distanza abbastanza aperti agli avversari. La squadra di Calvani scappa sul 6-11 grazie ad un ispirato Gordic che prima spara la tripla e poi con un pregevole pick and pop serve Varnado che imbuca dalla media. Ogni duello difensivo ha la veste di un missmatch a favore dei capitolini. Un ispirato Tucker manda a bersaglio un pregevole giro e tiro per il più 7 ospite al 9′. A spezzare l’inerzia avversaria è capitan Doornekamp, che dalla panchina mette subito una tripla che tiene la Juve a contatto nonostante una partita che ha da far notare soltanto molta bagarre. Tra tanti contatti presunti e non, alla prima pausa siamo ancora a contatto sul 15-18.
Roma inizia più contratta ma a pesare sulla bilancia sono alla lunga i fischi arbitrali che spediscono Datome in panchina con 3 penalitá molto dubbie a carico, fischiate in meno di 30″, tra cui una stoppata e uno sfondo che davvero faranno discutere. In questo clima di tensione la panchina romana eccede nelle proteste, la conseguenza è un tecnico che Collins tramuta nei due liberi del sorpasso (20-18). L’Acea continua a sbagliare in attacco, imbrigliata dalle mani addosso della difesa bianconera. I contatti si susseguono, la partita è molto maschia e i giocatori da ambo i lati tendono ad accentuare le varie situazioni di gioco. Nella confusione di fischi in sequenza, prova a svegliare i suoi l’immortale Kakiouzis, ma la tripla di Smith e il fendente di Bell sembrano mettere le ali a Caserta. Calvani striglia i suoi e decide di andare con un ritmo più lento. Abbandonato l’originario piano partita di dare solo ed esclusivamente la palla sotto ai due lunghi, l’Acea inizia un interessante gioco dentro fuori, che porta a tiri aperti sul perimetro che la difesa casertana legge con maggior fatica. Fuori dai giochi è la solita determinazione di capitan Mordente e il pick and roll Maestranzi-Slokar a portare la gara in parità. Sacripanti decide di prendere le contromisure e si gioca la carta della difesa a zona, ma Mordente la punisce ancora con una bomba precisa servita dalle mani di Maestranzi, stasera ispirato, sia in fase di assistenza che di realizzazione. Il finale di quarto è tutto di marca ospite. Un ottimo Slokar prima mette la tripla e poi i liberi, permettendo ai suoi di stare in vantaggio al 20′ sul 35-41.
Il terzo periodo vede l’intensità calare ma iniziare un grande spettacolo. Dopo la tripla di Collins si rispondo le due inchiodate di Varnado e Bell. La gara diventa bellissima, Slokar colpisce indisturbato in vernice e il missile ancora del folletto Collins, di pura classe, pareggia i conti a quota 45 al 25′. Caserta chiude le maglie in difesa, recupera due palloni di fila e va a realizzare da sotto, prima con Smith, che si prende anche il fallo di Slokar, poi con il touch-pass di Righetti per il canestro di Collins. Poi è Lo stesso folletto da Maryland a segnare la tripla del più 8. Nel momento del maggior bisogno la Virtus trova il canestro nel traffico di Tucker che spezza il parziale (8-0) a favore dei bianconeri. Continua lo spettacolo, prima l’alleyop chiuso da Tucker, poi la bimane di Stipanovic che però commette di lì a poco il suo quarto fallo, con Sacripanti che manda nella mischia il giovane Loncarevic. Roma sbaglia conclusioni facili in attacco e la sua difesa aggressiva finisce per concedere tanti liberi alla Juve, che nel finale si aggrappa ancora ai muscoli di Smith per andare fino al più 9. Sull’orlo del baratro ci pensa Maestranzi con una tripla più fallo e un canestro (dal libero supplementare sbagliato), a riportare in gara i suoi, ma la bimane di Smith sulla sirena chiude un terzo quarto dominato dalla Otto che concede a Roma solo 15 punti, segnandone ben 27 tirando con il 70% dal campo.
La tripla di Maresca illude Caserta che si ferma in attacco ritorna pigra in difesa. Qui si può dire che finisce la gara della Juve che inizia a imbarcare acqua e viene punita dall’energia di Datome e dalla tripla di Tucker. Sacripanti decide di giocare senza lunghi, con Doornekamp da 5 e Righetti da 4, Roma si affida ai suoi lunghi e al 33′ pareggia con l’appoggio di Slokar (65-65). Caserta soffre senza i suoi interni in panchina per falli e raggiunge prestissimo il bonus, Roma non sorride per le 4 sanzioni a Maestranzi. Calvani, nonostante l’italo-americano giochi una gara eccellente, decide di andare con Gordic e la scelta è azzeccata. L’emergenza in vernice è palese sui rimbalzi offensivi di Slokar prima e di Datome poi. Il giocatore sardo è scatenato e prima infila la tripla, poi schiaccia in bello stile per il 69-74. Proprio quando sembra la svolta Bell, che fino ad allora non aveva fatto assolutamente nulla, infila 4 punti da sotto per il meno 1, ma Tucker stasera è in serata e segna anche la tripla del nuovo allungo. Sembra una gara destinata a un avvincente punto a punto, ma i fatti diranno il contrario. Caserta si ostina a forzare sempre e solo da tre, la stanchezza si fa sentire per le rotazioni corte e la difesa cala di intensità: Gordic taglia come il burro la difesa segnando al vetro il 73-79 a 3′ dalla fine: Sacripanti non ne può più di vedere i suoi annaspare così e chiama sospensione rimettendo Stipanovic e Smith.
Non basta; nell’immensa confusione che è l’attacco casertano, che gioca costantemente 1 vs 5 contro una difesa perfetta ed abile a non concedere il contropiede, è Bell l’unico a segnare per i suoi, prima che si scateni Gordic con le sue triple ignoranti. Il serbo regala il più 7 ai suoi, ma Righetti risponde da par suo, ultimo ad arrendersi nonostante le precarie condizioni fisiche. E’ l’ultimo sussulto bianconero perché ci sono due super Datome e Tucker che chiudono la gara sull’80-90.
Sembrerebbe una gara dominata dai singoli, ma Roma stasera ha avuto un solido mattoncino davvero da tutti i suoi elementi. Poche menzioni per Varnado che ha segnato, preso rimbalzi (14+10) dato stoppate e fatto schiacciate pazzesche. Idem dicasi per uno Slokar silente ma devastante (14+11). Da tempo attendevano nella capitale un duo Tucker-Gordic così, che segna gioca per la squadra e coinvolge tutti. Da rimarcare poi super Datome che infila 11 punti nell’ultimo quarto con un solo errore dal campo, mentre silenziosi ma determinanti sono Mordente e Maestranzi, grasso che cola per Simone Pianigiani. Per Caserta, nel finale, sono venuti a mancare Smith e Collins, che hanno sparacchiato. Non ha pagato la scelta di coach Sacripanti di togliere i lunghi, Roma ha vinto grazie ai punti nel pitturato.
Otto Caserta – Acea Roma 80-90
Parziali: 15-18; 20-23; 27-15; 18-34
Progressione: 15-18; 35-41; 62-56; 80-90
MVP: difficile trovarne uno solo per Roma, ma secondo me il migliore specie nel finale è stato Datome, che ha cambiato la partita.
WVP: la Juvecaserta del 4^ periodo, scomparsa dal campo.
Sala Stampa
Sacripanti
“Mi dispiace aver perso, per i ragazzi, che si allenano con grande dedizione ogni giorno in palestra, per il pubblico, che nelle ultime settimane ci ha visto uscire sconfitti dal campo. Stasera per la gara basta leggere le statistiche: 25-50 a rimbalzo, 26% da 3 con un 2/11 nell’ultimo quarto, poca consistenza e poco contropiede da parte nostra. Abbiamo prodotto bel gioco solo quando riusciti a gestore il ritmo e a correre in campo aperto, poi nel finale Roma ha trovato intensità inserendo un giocatore straordinario come Datome, decisivo, che ha punito la nostra scelta di giocare senza centro. Abbiamo subito 34 punti nell’ultimo quarto, sintomo del nostro tracollo nel finale, ma alla fine paghiamo le nostre inesperienza, che possono essere un tagliafuori non eseguito che consente a Maestranzi di prendere il rimbalzo da suo errore in lunetta, oppure l’incapacità di vincere dopo 9 punti di vantaggio e con l’inerzia in mano. E’ il classico calo che ti arriva quando hai una rotazione corta (oggi minuti anche per Cefarelli e Loncarevic) che nel finale soffre molto rispetto alla fisicità di un avversario forte come Roma. Ma continuiamo comunque a lavorare adeguandoci con le risorse che abbiamo”
Calvani:
“Risposta importante questa vittoria, dopo due pesanti sconfitte, ma quella contro Sassari è testimonianza dell’equilibrio di un campionato dove ci sono tante formazioni eccellenti. Potevamo risentire anche della sanguinosa partita con Cantù, ma abbiamo invece continuato a credere nel lavoro che facciamo in settimana e l’abbiamo portata a casa stasera, con merito. Una gara difficile per la posta in palio molto alta per entrambe le squadre. Una gara che alla vigilia nascondeva insidie e che comunque ci ha visti ribaltare la differenza canestri. Abbiamo avuto risorse da tutti, ma vale la pena di sottolineare il gran lavoro di Mordente, un professionista esemplare sul campo, in allenamento e fuori, nonchè quello di Gigi Datome, uscito con 3 falli ma poi decisivo nel finale. Una vittoria che ci serve x il morale e continuare nel nostro lavoro, vogliamo continuare a lottare e ne abbiamo i mezzi e le qualità. Un plauso però a Caserta che nonostante tutti i suoi problemi e il fatto che debba rinunciare a Fltecher ci mette sempre tanto cuore e la fa sudare a tutti”.
Maestranzi:
“Sul meno 9 siamo stati bravai a non andare nel panico, a continuare a giocare bene e a seguire il nostro piano partita. Non è facile vincere qui, campo e tifosi sono molto caldi e creano un’atmosfera importante, quindi portare a casa i due punti è stato tanto difficile quanto bello. Sulla squadra, Roma è un buon posto dove giocare, il gruppo è buono, abbiamo qualità e vogliamo centrare i nostri obiettivi, quindi al momento, lottare per i Playoff. Per me voglio essere parte integrante della crescita della squadra e magari provare a ripetere le 2 estati in nazionale dove sono comunque sempre felice di giocare per coach Pianigiani”.
Domenico Landolfo