ROMA – The road to Playoffs. Se usassimo largamente frasi idiomatiche inglesi, dettaglio consono al mondo del basket globalizzato, queste poche parole rappresenterebbero al meglio la sfida di domani tra capitolini e trevigiani. Una partita in cui si scontrano ansie comuni presenti ed ansie future: presenti, come la voglia di riconquistare un traguardo che negli anni passati era quasi una prassi per le due franchigie com’è appunto la post-regular season; future, come la paura di non vedere più il basket di Lega A nelle rispettive città al termine di questa stessa stagione. Sentimenti comuni come non mai quindi, in questo strano, ideale gemellaggio tra due ambienti e due città così diverse negli usi e nei costumi ma anche nella storia sportiva stessa. Chi vince può continuare a sperare ma chi perde dice addio al 90% alla griglia Playoffs ed aumenta forse la paura di scomparire in estate ?
ACEA Virtus Roma
Certo che sulle rive del Tevere la parola “serenità” cominciare a suonare come semi-sconosciuta o poco praticabile accostata alla Virtus. Prendiamo ad esempio la voce riguardante alla casella “allenatore”. Per Roma almeno due allenatori a stagione, esattamente dalla stagione 2008-09 e sempre deludendo e fallendo sistematicamente gli obiettivi e, cosa ancor più allarmante, in un contesto nazionale non certo da livello NBA ma con squadre come Biella, Teramo, Montegranaro e non ultime Sassari e Venezia a far vedere come, spendendo il giusto (se non di meno), il traguardo dichiarato minimo non sia poi così irraggiungibile. E se poi ci rapportiamo alle vicende di stretta cronaca, come giudicare una squadra nel suo insieme che dopo un inizio balordo cambia allenatore, raddrizza la propria traballante corsa con una bella prova contro i primi della classe per poi veder svanire tutto il lavoro nelle tre consecutive partite ? Cosa dire di una squadra che alla vigilia dell’ultima chiamata, dell’ultimo fatidico obiettivo in senso assoluto invita il suo giocatore più rappresentativo a trovarsi una nuova destinazione, salvo bloccarlo dopo un’inattesa vittoria esterna e la contemporanea sconfitta delle altre antagoniste in classifica ? Il tutto, senza dimenticarlo, cedendo subito dopo questa vittoria inattesa un giovane giocatore altalenante nel rendimento ma di buonissimo impatto emotivo se stimolato a dovere ?
E’ chiaro perciò che parlare di “serenità” nel contesto Virtus Roma od accostarlo ad essa non è proprio corretto. Verrebbe in mente un termine più come….Nervoso, disarmonioso, maldestro anche. Ecco, maldestro, esattamente come il modo di gestire questo anno che nelle intenzioni della vigilia avrebbe dovuto essere quello del rinnovato entusiasmo, come minimo. Un anno che dovrebbe e potrebbe essere quello dell’addio di Claudio Toti perchè è difficile pensare che il quinto o sesto budget economico di tutta la Lega faccia fatica (e che fatica!), a ritargliarsi di nuovo un posticino tra le prime otto della classe. Ed a nulla valgono, a nostro modesto avviso, le dichiarazioni al miele dello stesso Presidente che, all’indomani della deflagrante notizia della cessione di Dedovic al Galatasaray (ma era così impellente cederlo se si vogliono veramente i Playoffs ?), e del via libera con dietrofront nel dopo gara di Caserta a Clay Tucker, tende a rassicurare gli animi parlando appunto di obiettivi come Playoffs (e calando un pietoso velo sull’altro caso di qualche mese fa, della cessione poi ritirata sempre dell’insofferente bosniaco).
Eh no, Presidente Toti, così non va bene, se si credesse a quanto ha dichiarato lei commetterebbe un pacchiano errore: o pensa che chi scrive queste righe sia rimbambito (cosa che ci potrebbe stare), o pensa, dettaglio un pò più grave, che siano rimbambiti i propri tifosi nel non saper leggere o nel non saper decodificare correttamente le sue dichiarazioni o le sue azioni.
Poi finirà forse che Lei avrà ragione. Roma centrerà i Playoffs, tutto verrà dimenticato come anche la cessione potenziale di Gordic a Brindisi, anche questa rientrata nella sera di sabato 24 marzo scorso non si sa bene perchè, ma un dato resta: la scarsa sensibilità nei confronti dei tanti, tanti appassionati che giovedì 29 marzo scorso festeggiavano ad esempio il ventottesimo anniversario della vittoria a Ginevra della prima (ed ahimè unica, temo), Coppa dei Campioni contro il Grande Barça. Questo popolo così appassionato ma ferito nell’orgoglio e deluso da tante sconfitte sarebbe veramente pronto a sostenere questi colori e questa Maglia a patto che si stipuli con lui un patto di trasparenza, situazione decisamente ardua da pensare ad oggi.
Vorremo quindi parlare solo di basket, vorremmo parlare di come approcciare questa Benetton che appare in risalita, con un Mekel che sembra essersi tolto di dosso malanni ed acciacchi come Jobey Thomas, eversore di Roma spesso e volentieri in passato, e vorremmo descrivere come arginare la rabbia di un Sasha Djordevic che sulla sua prima panchina italiana sta facendo a nostro avviso cose mirabili nonostante il contesto e che vuole questo traguardo fortemente. Vedremo, senza Dedovic Roma perde una pedina importante in termini d’energia e la panchina può sopperire certamente all’assenza del bosniaco numericamente ma come aggressività offensiva ? Varnado sta raggiungendo ottimi livelli di rendimento dal suo arrivo e lascia intendere che potrebbe diventare un centro dominante se migliorasse tecnicamente e se non saltasse sempre e comunque verso ogni pallone che piomba nei pressi della sua area di competenza.
Per il resto Calvani punta sulla rinascita di Maestranzi e Mordente, su Gigi Datome e, perchè no, anche sulla resurrezione di Kakiouzis, ultimamente appassito come un fiore senza acqua. Eppoi bisogna battere Treviso per cancellare la pessima prestazione dell’andata con relativo scarto di 14 punti, altro dettaglio da non trascurare nella corsa ai Playoffs.
http://www.virtusroma.it/video/
Benetton Treviso
Per inseguire nella Marca il sogno chiamato Playoffs, segno dei tempi moderni che nulla a che vedere con un gloriosissimo passato, la partita di Roma è fondamentale.
In città sta andando a mille il consorzio UniVerso Treviso che sta cercando di coagulare attorno a se varie risorse per proseguire un cammino così intenso e dorato, fatto di trofei e vittorie nella massima serie nazionale mentre la squadra sta lentamente dando evidenti cenni di ripresa dopo l’appannamento invernale arrivato, strano ma vero, dalla fase di stop generato dalla Coppa Italia e dall’All Star Game.
Nelle ultime sfide infatti l’attacco ha fatto appieno il proprio dovere finendo le gare con 90 punti di media, con un Mekel che dicevamo sta anche lui ritrovando lo smalto perso a seguito del lungo incidente accorsogli, ben 7 gli assist serviti domenica contro Montegranaro, carrier high in Lega A. Forse un pò di crisi fisica la sta vivendo Marcus Goree, il ricordo del fulgido passato che fu che sta tirando il fiato dopo buonissime prestazioni mentre Ortner sta procedendo a corrente alternata. La linea verde, non solo nel senso della Maglia trevigiana, composta essenzialmente da De Nicolao e Cuccarolo, dovrà mettere quell’energia che serve contro una Roma che potrebbe fare molta pressione su di loro, contando sulla loro inesperienza, assieme a Jeff Viggiano. Infine il grande ex, quel Sani Becirovic che potrebbe assurgere quasi a ruolo di simbolo di un certo modo disinvolto con il quale la Virtus Roma ha gestito fior di giocatori nel suo recentissimo passato, troppi ex “risentiti” in giro.
Bulleri, che sta riprendendo dall’infortunio, Mekel e Becirovic, un vantaggio in cabina di regia che Djordevic dovrà sfruttare al meglio mettendo pressione a Gordic e Maestranzi assieme a Maestranzi. Semmai la Benetton dovrà registrare meglio la propria difesa, non proprio impenetrabile ultimamente ed al cospetto di attacchi avversari non proprio irresistibili.
Si parte quindi dal +14 dell’andata che la recente Benetton potrebbe anche gestire, ammenocchè qualcosa vada storto. Ma è evidente che una sconfitta anche di un solo punto significherebbe molto ma molto di più in ottica qualificazione ai Playoffs, per questo lo scarto è un fattore poco significativo, l’importante è vincere, poi si vedrà al termine lo scarto.
Precedenti: 38 le sfide a Roma e 19 vittorie dei padroni di casa.
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, domenica 1 aprile ore 20:30
Arbitri: Facchini-Lanzarini-Caiazza
Fabrizio Noto/FRED