BOLOGNA – Vince senza incantare una Virtus bisognosa però dei punti, senza necessità particolare di guardare alla forma, quanto alla sostanza, per riprendersi dal sabato nero sassarese. Ne fa le spese (dodicesima su tredici squadre passate alla Unipol Arena) un Angelico Biella che è stata tutta, sostanzialmente, nel terzo quarto Jordanesco di Aubrey Coleman. Discorso che si può tranquillamente estendere a tutto il secondo tempo dei piemontesi, se è vero che sui 29 punti segnati nella ripresa dagli uomini di Cancellieri ben 21 portano la firma dell’americano numero 6. I padroni di casa hanno fatto la partita, come spesso accade, sotto i tabelloni (40-28 il divario), guadagnando così possessi extra che hanno permesso di ovviare al 4/21 dalla lunga distanza e, soprattutto, a un’altra pessima giornata della panchina che ha costretto Finelli a spremere al massimo i propri titolari. Situazione che nel post partita ha mosso anche le critiche, velate ma non troppo, di Claudio Sabatini a quei giocatori (oggi in particolare, Kris Lang e Deividas Gailius) che cambiando i propri compagni dovrebbero permettere alla squadra di mantenere un buon livello d’intensità. Per Biella terza sconfitta in fila dopo le cadute in volata con Treviso e Avellino. Pullen alla peggior prestazione stagionale, Dragicevic nullo, Miralles poco incisivo così come Soragna, Jurak pure dannoso. La classifica è tranquilla, ma i rossoblù devono ritrovarsi per togliersi qualche ulteriore soddisfazione entro la fine del campionato, anche se il treno playoff potrebbe già essere passato.
Non c’è il pubblico delle grandi occasioni sugli spalti e i giocatori in campo sembrano accorgersene, specialmente quando hanno le spalle rivolte al proprio canestro. Diverse dormite contraddistinguono l’inizio di gara: Poeta e Pullen possono condurre coast to coast solitari sorprendentemente semplici, mentre gli spazi sotto i tabelloni abbondano. Biella prova a mettere la freccia, ma le palle perse la frenano immediatamente: 5 in 6’, 3 del solo Pullen. Per i padroni di casa non c’è occasione migliore per recuperare rapidamente il morale lasciato in Sardegna 8 giorni prima. Contropiede e appoggi semplici a canestro, con Douglas Roberts e Poeta a farla da padroni. Sanikidze e Gigli dominano i confronti diretti con Dragicevic e Miralles, mentre la pressione sul neo entrato Chessa gli impedisce spesso di ricevere palla, lasciando i suoi senza il cervello di un playmaker a comandare le operazioni in attacco. Dal 4-7 Angelico si passa così al 20-9 Canadian Solar alla prima sirena, con un parziale che recita 16-2.
Cancellieri prova la strada del doppio play per aggiungere fosforo a una squadra sconclusionata come nelle peggiori occasioni. Pullen e Chessa rispondono con due triple che ricuciono lo strappo a -9, ma nel frattempo c’è un Aubrey Coleman letteralmente in balia di Douglas Roberts, in attacco come in difesa. Gli ospiti passano a zona e, anche complici i giri di cambi, ingabbiano un minimo Bologna, con Soragna che sfrutta una brutta difesa di Gailius per il gioco da 3 punti che significa -6. Dentro di nuovo Gigli e Sanikidze, e allora per la Virtus è festa del rimbalzo d’attacco (11 all’intervallo e sarà anche il bottino totale a fine gara). Tanti possessi extra per gli uomini di Finelli che ristabiliscono prontamente le distanze, mentre Jurak inaugura un personale sagra del fallo in attacco che lascia passare abbastanza indolore per gli emiliani il secondo fallo prematuro di Koponen.
Passato l’intervallo gli americani di Biella si scambiano i ruoli: se per due quarti Pullen era stato il più lucido, pur senza estasiare, e Coleman era parso stanco e svogliato, ora è quest’ultimo il mattatore della terza frazione. Biella, per via di una difesa a uomo improponibile, si rimette a zona, sfidando al tiro pesante i bianconeri. Mossa azzeccata: Poeta e compagni sbagliano tiri aperti e perdono palloni banali che lanciano il contropiede del numero 6 biellese in più di un’occasione, facendolo letteralmente infuocare. 15 dei primi 17 punti dell’Angelico portano la sua firma, incluse due triple marcate, non esattamente la specialità della casa. Poeta d’orgoglio segna due volte da dietro l’arco, ma ormai Biella ha riacciuffato la partita e Soragna lo rende ufficiale con l’appoggio del pareggio, mentre Miralles avrebbe anche il tiro libero del sorpasso a disposizione, ma lo sbaglia. E’ così un bel numero di Sanikidze nel traffico a mettere a tabellone il 49-47 del 30°.
Risultato incerto e partita sul filo, le squadre non sono lucide e per 3’ non si segna. Ci pensa allora Sanikidze, che replica altre due volte ispirato da Poeta, mentre Pullen continua a peggiorare una domenica assolutamente da dimenticare il più in fretta possibile. Poeta firma il +8 in penetrazione, mentre Koponen si sposta in marcatura su Coleman e gli nega ogni accesso al canestro. Per Biella è la svolta, in negativo, della partita. In attacco non ci sono alternative e la sesta palla persa di Pullen scatena il contropiede dello stesso finlandese che mette 10 punti di scarto tra le due compagini. Vitali segna dall’angolo salutato dal boato del pubblico di casa, Coleman finalmente ritrova il fondo della retina, ma sull’azione successiva è ancora Koponen a lanciare i titoli di coda, con la tripla del 62-49. Biella trova due canestri nel finale che le impediscono così di chiudere la quarta frazione con soli due punti realizzati.
Canadian Solar Bologna – Angelico Biella 62-53
Parziali: 20-9; 15-15; 14-23; 13-6;
Progressione: 20-9; 35-24; 49-47; 62-53;
MVP: I numeri premiano una grande prestazione di Giuseppe Poeta (15 punti, 7 assists, 3 rimbalzi, 2 recuperi, 26 di valutazione), continuo per tutto l’arco della partita e autore di canestri importanti per rintuzzare il ritorno pericoloso di Biella nel terzo periodo. Ma citiamo anche Petteri Koponen, autore del canestro che ha chiuso la partita, ma soprattutto di una grande difesa su Coleman nel finale;
WVP: Jacob Pullen comincia la partita neanche male, ma si perde ben presto per strada, finendo per essere dannoso oltremodo per i suoi comagni. Le 6 palle perse pesano come macigni e fanno quasi passare in secondo piano il 3/14 al tiro;
Sala stampa
Cancellieri
La partita si spiega abbastanza facilmente. Abbiamo avuto un pessimo approccio inizialmente, contro una squadra che, invece, era da aggredire, perché veniva da una brutta sconfitta e non le si doveva dare modo di trovare fiducia. E invece abbiamo lasciato, nel solo primo tempo, 23 possessi in più a loro, concedendo 11 rimbalzi in attacco e perdendo 12 palloni. Nel terzo quarto siamo stati monotematici, nonostante sia stato il nostro miglior momento. In realtà è stato l’exploit di un singolo (Coleman) che ci ha permesso di pareggiare la partita, ma non ci ha dato vera inerzia, perché non è stato un risultato ottenuto di squadra. Nell’ultimo periodo, poi, abbiamo provato a organizzare qualcosa, ma abbiamo preso troppe conclusioni forzate e i 6 punti complessivi si commentano da soli. Rammarico comunque perché sul 47 pari all’inizio del quarto periodo abbiamo avuto sei possessi consecutivi in cui non abbiamo costruito nulla e lì la partita è girata, perché la Virtus piano piano è scappata. Possiamo aver sofferto un po’ di stanchezza sulle gambe, ma comunque in questi casi mi aspetto che sia il gruppo ad ovviare a questi inconvenienti, cosa che non è successa. La classifica è buona, ma non è facile allungare le rotazioni con i giovani perché comunque vogliamo cercare di fare il massimo possibile fino in fondo. In ogni caso oggi è mancato il feeling con la partita, e lo si è visto anche da come siamo quasi sempre usciti male dai time out, commettendo errori che, però, non sono stati di attenzione, ma concettuali.
Sabatini
Intervenuto prima delle conferenze stampa dei due allenatori, il patron bianconero ha lasciato un commento sintetico ma pungente sulla partita: “Oggi è stata una vittoria ottenuta con il cuore, ma non possiamo giocare in 5 tutte le domeniche. La società non tornerà sul mercato, ma la situazione andrà risolta lavorando in palestra.” Parole che sono sembrate rivolte, nel caso specifico di questa partita, a Kris Lang e Deividas Gailius, tra i peggiori della truppa bolognese e lasciati a lungo seduti da coach Finelli.
Finelli
Ci sono diversi aspetti da analizzare nella gara. Quello positivo è stato di sicuro l’impatto iniziale sulla partita. Per due quarti ho rivisto il giusto mix di energia e concentrazione. Abbiamo conquistato rimbalzi d’attacco, fatto contropiede, ci siamo passati bene il pallone. Quello negativo riguarda certamente il terzo periodo dove abbiamo subito 23 dei 53 punto complessivi, distraendoci troppo in difesa. Ancora una volta la zona ci ha creato problemi, specialmente perché Biella è stata abile nel negarci il post alto e, di conseguenza, chiuderci l’area. Ma abbiamo sopperito a questo con una grande prestazione difensiva nella frazione conclusiva, concedendo solo 6 pu nti all’Angelico. Questo dimostra che siamo in crescita fisica, ma manchiamo ancora di quella continuità sui 40’ che serve per vincere in trasferta. In casa può essere sufficiente giocare come stasera, ma in trasferta non porti a casa la partita. E su questo dobbiamo migliorare in fretta perché ci attendono due trasferte difficili con Venezia e Treviso. Io non voglio parlare dei singoli. Come allenatore non posso fare le pagelle e dire chi è stato buono e chi è stato cattivo. Sono cose di cui parliamo tra di noi in spogliatoio e semmai, come ha fatto il presidente, ne discute la società pubblicamente. Ripeto che, per ottenere punti in trasferta, abbiamo bisogno del contributo di tutti per avere la giusta continuità su tutto l’arco della gara. Al momento, se continuiamo così, non siamo al livello adeguato per poter aspirare al quarto posto finale.
Nicolò Fiumi