Una partita senza storia, non che i ragazzi di Pitino non ci abbiano provato, ma Kentucky è una formazione di ben altro lignaggio e il campo ha parlato chiaro: bel gioco, schiacciate e superiorità specie in attacco dove i Wildcats non sbagliano quasi nulla e portano a casa il match.
Teague e Lamb fin dall’inizio iniziano a crivellare il canestro, non basta il timeout ai Cardinals per mettere quei tiri dalla media distanza che fanno la differenza. L’ingresso a pieno regime nella gara di Anthony Davis regala spettacolo e vantaggio in doppia cifra a quelli in maglia biancoblù.
Louisville continua a non segnare mai, Kentucky inizia a sporcare le percentuali, Pitino fa alzare ai suoi l’intensità nella retroguardia e contiene i danni, il canestro di Dieng è un autentico “goal” accolto dal boato del pubblico di fede rossonera. L’ingresso delle seconde linee da parte dei Wildcats nel finale favorisce il rientro dei Cardinals, presi per mano dal loro go to guy Behannan ma soprattutto dal totem Dieng i cui punti sono una benedizione che frutta persino il -3 al 19′.
Ma la tripla di Wieters prima, unita a una scarsa gestione in attacco e a due inutili falli commessi dalla difesa in maglia rossa, permettono a Lamb di riportare a sette le lunghezze di vantaggio per Kentucky.
La ripresa è tutta sulle solide spalle di Davis che inizia uno show personale che vale ai suoi la sicurezza del +12, ma qui Louisville dimostra di crederci ancora, rientrando in gara fino al meno 4, con Dieng e Siva protagonisti. E’ sul canestro del messicano che si ritorna in parità a quota 49 a 9’12” dalla fine, ma da qui in poi non ci sarà più partita. Interviene un letargico Kidd-Gilchrist che supportato da Miller chiude i giochi e nonostante ancora un colpo di coda firmato Behannan per il -4 Cardinals, finisce con i Wildcats in festa, con il finale di 61-69.
Domenico Landolfo