BIELLA -Varese ha un sogno chiamato Playoff. La Cimberio centra due punti di fondamentale importanza al Lauretana Forum dopo 45′ di sofferenza, dopo essere sprofondata a -14 a 8′ dalla sirena finale, e dopo essere stata apertamente dominata da Biella tanto nella metà campo difensiva, quanto in quella offensiva. L’Angelico crolla di colpo, senza possibilità di rimedio. Le gambe cominciano a barcollare, la testa si rannuvola (4 perse a metà partita, 13 alla fine), e soprattutto Varese inizia a non sbagliare nulla.
Un complimento speciale merita Charlie Recalcati, che non si scompone quando tutto sembra perduto, tranquillizza i suoi uomini e ribalta l’inerzia con una soluzione tanto semplice quanto utile: una bella zonaccia 2-1-2, che forza tre palle perse consecutive di Biella e toglie dalla partita il funambolo Coleman, il quale si vede tutte le linee di penetrazione chiuse. La valutazione di squadra alla fine del terzo periodo diceva 79-47 per l’Angelico. Alla fine sarà 84-95 per Varese, e questo dovrebbe dare un’idea di come la Cimberio abbia letteralmente distrutto la partita negli ultimi 15′.
Pronti via, anzi no. La partita comincia con una galleria degli orrori cestistici, dopo quasi 7′ Biella riesce a scavare un primo solco sfruttando la deficienza varesina al tiro: 11-4 grazie a Dragicevic. Recalcati chiama time out e manda sul parquet Reati, che trova subito la tripla, e Stipcevic, che in regia dà più di Goss e Rannikko messi insieme. In chiusura di frazione è Kangur a trovare la tripla del 16-14, ma Chessa dimostra di essere in serata rispondendo per le rime. Dopo 10′ l’Angelico raccoglie i frutti della sua buona difesa sul pick and roll: 19-14 il parziale.
Il secondo quarto vede Biella continuare sugli stessi binari, con un’ottima difesa sul perimetro e un attacco più fluido del solito. Il motivo? Un Chessa finalmente incisivo al tiro, il fattore che rende la prestazione dell’Angelico buona, e non semplicemente discreta. Varese vivacchia di qualche tripla e qualche rimbalzo offensivo, ma quando Pullen colpisce dall’arco il tabellone dice 41-30 (19′). Stipcevic e Fajardo ricuciono prima della pausa fino al 41-34.
Nella terza frazione Biella continua a fare la partita, mentre la Cimberio ringrazia Diawara e Stipcevic, le uniche punte di un attacco spesso stagnante. Quando anche Goss e Garri decidono di dare un contributo, Varese è lì: 56-52 al 29′. L’Angelico palesa i primi segni di stanchezza, ma gli assoli individuali evitano ancora il rientro di Varese: sulla sirena del terzo quarto Pullen segna la sua seconda tripla (63-53 al 30′).
Miralles prova a dare la spallata decisiva al match con 4 punti di fila: 67-53 al 32′. Biella ha l’inerzia completamente dalla sua, Varese sembra uscire dai giochi soprattutto di testa. Molto merito qui va reso a Recalcati, che chiama time-out e appronta una zona 2-1-2 che cambia il volto della partita. Inizia, con la tripla di Diawara in uscita dal minuto di sospensione, un parziale di 5-19, ricamato dall’ala francese, Kangur e il redivivo Goss. L’esterno americano sembra aver atteso appositamente il suo momento, perché negli ultimi minuti è lui a gestire tutti gli attacchi della Cimberio, che inesorabilmente mette un canestro dopo l’altro. Le percentuali della Cimberio nel parziale sono impressionanti: 3/4 da due, 5/8 dall’arco. Negli ultimi 2′ Diawara impatta per la prima volta il match a quota 72, Pullen risponde da campione (75-72 con 1′ sul cronometro), ma Kangur trova dall’angolo il tiro che vale il supplementare.
La storia della partita, come sempre accade in questi casi, finisce qui. Perché Biella ha finito la benzina, sia fisicamente, sia mentalmente, e perché Varese ha trovato il modo di disinnescare l’attacco piemontese e di colpire ad ogni azione al limite dei 24”. Mattatore assoluto è Goss, autore di 10 punti nel solo overtime, letale nell’addormentare il ritmo e segnare allo scadere dei 24” contro la difesa schierata.
Sala stampa
Recalcati
“Sono contento per la centesima perché arrivata in una partita importante. Biella ha dimostrato tutto il suo valore, come pensavamo il fatto di avere la panchina più lunga ci ha permesso di avere i giocatori giusti in campo nei momenti decisivi. La zona ci ha dato una mano, abbiamo tolto dalla partita Coleman. Abbiamo insistito anche quando abbiamo preso qualche canestro da tre, ci abbiamo creduto. Le palle perse potevano costare caro, ma alla fine dei conti la nostra energia si è trasformata in un gran numero di rimbalzi. Ci teniamo stretta questa vittoria, continueremo a non fare calcoli, come prima di questa partita. La difficoltà nel costruire le azioni? Credo che sia successo per le qualità difensive di Biella, che può contare su Soragna, uno dei migliori difensori del campionato, e lunghi di mestiere.”
Cancellieri
“Abbiamo giocato una partita molto buona fino a 6′ dalla fine. Abbiamo poi cercato troppo di gestire, subendo il calo di ritmo imposto da Varese. Loro ci hanno fatto molto male quando hanno cominciato ad aprirsi, con cinque potenziali tiratori. Il piano partita è stato eseguito alla perfezione, poi però negli ultimi 10′ si deve giocare un altro basket, il basket da arrembaggio. Nell’ultimo quarto abbiamo fatto 1/7 da tre e abbiamo tirato solo 6 volte dall’area. Questo significa avere poca lucidità, ci siamo fatti sopraffare nel momento in cui bisognava metterci la cattiveria. Il motivo di questa mancanza di cinismo? Credo che la squadra stia patendo la diversa aggressività che viene messa in campo a fine campionato. Siamo stati troppo puliti, non è possibile arrivare al supplementare con un fallo ancora da spendere.”
Angelico Biella-Cimberio Varese 82-89 dts
Parziali: 19-14; 22-20; 22-19; 12-22; 7-14.
Progressione: 19-14; 41-34; 63-53; 75-75; 82-89.
MVP: Philip Goss. Ovvero, Mister Overtime. Quando, a fine terzo quarto, si scorre il suo tabellino, viene da chiedersi se Varese abbia fatto un affare a rivolerlo. Peccato che manchino ancora 15′, nei quali segnerà 15 punti, prima ricucendo il divario, poi ammazzando la partita. Risolutivo.
WVP: Diego Fajardo. Per sua fortuna Varese ha una panchina abbastanza lunga da assorbire una stecca individuale. Lo 0 di valutazione finale rispecchia bene una prestazione confusionaria, con errori grossolani al tiro e troppe amnesie per un veterano del suo calibro.
Lodovico Roberto