REGGIO EMILIA – Ha carattere questa Trenkwalder. Ha carattere e merita di stare esattamente dove si trova, ovvero lassù, in cima alla classifica, prima della classe, a tanto così da un sogno chiamato promozione. E se serviva una prova, l’ennesima, è arrivata eccome, con una vittoria di cuore e di garra contro una Fileni Jesi quadrata e tonica a tratti, ma comunque troppo corta per poter reggere l’impatto con la formazione reggiana, che, per l’ennesima volta, trova protagonisti diversi e sempre nuovi per vincere le gare. È toccato a Filloy, stavolta, prendersi il proscenio, soprattutto nel primo tempo, ed a Chiacig nella ripresa, capace di farsi sentire sotto i propri e gli altrui tabelloni.
DIFESE E RECUPERI. Parte bene in difesa Reggio, recuperando tanti palloni ma faticando eccessivamente in attacco, dove Taylor la tiene agganciata alla Fileni di un super Brooks, che infila 8 dei 11 dei primi 18 punti marchigiani. L’equilibrio si rompe a meta del secondo parziale, quando le triple di Filloy, Taylor e Robinson scavano il primo, deciso, solco. Vola al +9 la reggiana, vola sulle ali dell’entusiasmo sospinta anche da proprio pubblico. Ma Jesi è squadra tosta e lo dimostra di minuto in minuto, restando attaccata ai biancorossi e rosicchiando, pian piano, qualche punticino, cortesia di un Maggioli in palla e delle buone giocate di Valentini. Il tempo si chiude con i padroni di casa avanti di 7 lunghezze ma, comunque, in controllo.
CADUTA E RINASCITA. Jesi ci crede, e fa bene, perché l’attacco reggiano è abulico nei primi minuti di terzo parziale e, seppur difendendo discretamente, non riesce a trovare il canestro per lunghi minuti. Le penetrazioni di McConnell sono spine accuminate per i fianchi dei ragazzi di Menetti e, ad una manciata di minuti dal termine del quarto, due bombe dai 6.75 dell’ex reggiano Migliori riportando sotto i suoi, beh, la reggiana trema davvero. E lo fa ancor di più quando, proprio sulla sirena dello stesso tempo, Maggioli inchioda l’affondata del sorpasso, 54-55 con soli dieci minuti da giocare. Ma è qui che la Pallacanestro Reggiana si dimostra meritatamente capolista, sfoderando sei minuti di pallacanestro totale, coronata da un parziale stratosferico di 19-0 fatot di difesa, attacchi costruiti perfettamente e circolazione di palla ottimale. Jesi è contata in piedi, non segna per oltre metà parziale e quando ritrova la retina è ormai troppo tardi. Non resta che tirare le somme di una gara sempre vissuta in testa da parte dei reggiani ma che hanno rischiato di gettare al vento con tre minuti di disattenzioni difensive, consentendo a Jesi di giocare al ritmo che le è più congeniale. La panchina corta della formazione di coach Cioppi e le 25 palle perse hanno fatto il resto. Si chiude sul 78-65.
Dimostrazione di carattere vero e di un cuore immenso per i reggiani che, con sole tre gare da disputare, ora davvero vedono il traguardo ad un palmo di naso. Guai a perdere la concentrazione proprio adesso.
Trenkwalder Reggio Emilia – Fileni Jesi 78-65
Parziali: 26-18; 43-36; 54-55; 78-65
Progressione: 26-18; 17-18; 11-19; 24-10
Sala Stampa
Menetti
“Partita tosta, come ci aspettavamo. Jesi se gioca al proprio ritmo è veramente tosta. Siamo stati bravi a tenere controllato il ritmo, quando non lo abbiamo fatto loro sono tornati sotto infilando una serie di triple. In quel momento è subentrata un po’ di ansia, ed infatti nel time-out successivo ho chiesto esclusivamente di togliersi l’ansia di dosso. La difesa sulle nostre penetrazioni e la loro circolazione ci hanno messo in difficoltà come all’andata. Dobbiamo giocare con tranquillità e levarci dalla testa ansia e paura. Combattiamo una partita alla volta.”
Cioppi
“Complimenti alla Trenkwalder perché ha meritato la vittoria. Abbiamo sofferto la loro aggressività in difesa ed abbiamo pagato nel primo e nell’ultimo quarto. Sono contento della mentalità dei miei ma non sotto l’aspetto tattico. Abbiamo sbagliato approccio giocando al loro ritmo, dovevamo essere più furbi mettendo pressione a Reggio. Ma ripeto, sotto l’aspetto della mentalità sono contento. Cerchiamo di capire i nostri errori, dobbiamo cercare di vincere un altro incontro per provare a giocare per un obiettivo grande, per noi, che sono i playoff.”
MVP: Demian Filloy. Bentornato gaucho. Fa tutto quanto di cestisticamente corretto si possa fare su un campo da basket. Recupera palloni, stoppa, difende, dirige l’orchestra come un perfetto coach in campo. I 15 punti sono forse l’aspetto che meno ha contato stasera.
WVP: Ryan Hoover. Il cecchino jesino non è in palla, sbaglia canestri che nella sua carriera ha messo ad occhi chiusi, perde palloni e pasticcia tanto. Merito certamente della difesa di Reggio su di lui, ma ci mette anche qualcosina di proprio.
Alessandro Caraffi