CASERTA – Si comincia con i preventivati fischi per Slay e un’atmosfera incandescente. La sorpresa è tutta di firma casertana, con Collins arzillo e pimpante che addirittura va in quintetto. Si inizia con le squadre che attaccano dal post basso, con Infanti che sfrutta i suoi centimetri contro Collins e rompe il ghiaccio. Avellino pressa a tutto campo, Green recupera, si arresta e spara la tripla, ma poi commette fallo sul tiro da fuori di Smith che ringrazia dalla lunetta. Sono passati pochi minuti e già Bell ha due falli a carico, Sacripanti lo tiene comunque in campo dove c’è davvero tanta confusione.
Tra tiri sbagliati, contatti non fischiati e possessi tutti ravvicinati tra loro ci pensa Smith a portare calma col lay up da sotto. Caserta inanella una serie di brutte transizioni difensive, commettendo falli che mandano la Sidigas in lunetta. Golemac ringrazia e segna il 5-8 del 5′. La Otto in attacco non crea nulla, mentre gli irpini hanno un Green ispiratissimo, che prima spara la tripla, poi alza l’alleyop per la bimane di Johnson che costringe Sacripanti al timeout. Il parziale avellinese è interrotto da Smith che prima segna la bomba poi propizia i due falli in serie di Green e Gaddefors. Collins non ce la fa, al suo posto Kudlacek. I padroni di casa salgono di colpi in difesa, le palle recuperate propiziano il 7-0 targato Maresca e Righetti che riporta la gara in parità a quota 15. Sfruttando la solitudine nel backcourt di Caserta, gli uomini di Vitucci chiudono avanti di 2 alla prima sirena, grazie a, layup di Johnson, ma Caserta è ancora viva, nonostante le imprecisioni al tiro, le palle perse e la solita carenza a rimbalzo.
Con il gioco da tre punti di Righetti ha inizio la ripresa, col primo vantaggio dei padroni di casa, ma la girandola dei cambi, gli innesti dei secondi quintetti, premiano Avellino che trova un pimpante Spinelli per il sorpasso, mentre Sacripanti cerca di allungare le rotazioni dei lunghi col giovane Cefarelli. La Juve si affida ai suoi singoli e alle loro giocate in 1vs1. È Smith a fare la voce grossa sia in attacco che a rimbalzo, in un’autentica selva di braccia. Sono tanti i contatti sanzionati dagli arbitri: le due squadre, già non lunghissime, hanno molti effettivi con 2 falli a carico. L’invenzione di Slay sulla sirena in allontanamento riporta la parità, ma in un amen si accende il confronto tra i lunghi. Golemac e Smith si rispondono facendo valere i centimetri, regalando mini vantaggi alle loro formazioni. La confusione in casa Sidigas è chiara tra appoggi sotto falliti e 2 palle perse in serie, quindi al 15′ Vitucci va col timeout sul 25-23. La mossa che non ti aspetti si rivela azzeccata, con il giovane Cefarelli che si fa largo in vernice e battaglia in difesa. Avellino, in crisi, si tiene a galla solo con i tiri liberi, ma anche Caserta può sfruttare il bonus con Bell che manda a referto solo al 16′ i suoi primi due punti della gara. La bomba di Collins risponde prontamente alla zingarata di Green, ma ancora il folletto è bravo a caricarsi la squadra sulle spalle, subire fallo e segnare i liberi. Finalmente la Sidigas riesce a sfruttare il suo pick and roll, mandando a bersaglio Slay per il nuovo sorpasso, a testimonianza che questa Juve non può prescindere su ambo i lati del campo da Smith, che Sacripanti aveva appena messo a sedere.
In una gara incandescente il fallo tecnico è dietro l’angolo, le ripetute proteste di Golemac ( che arriva a 3 falli) causano il fischio arbitrale, con Collins che segna dalla lunetta per il 34-31 del 18′, massimo vantaggio bianconero. Da qui in poi c’è solo la Otto in campo. I ritmi forsennati e l’energia la fanno da padrone, ed è capitan Doornekamp con 4 punti, 1 stoppata e 1 recupero in fila a propiziare il break di 8-0 che capovolge la partita. Nonostante il timeout la costruzione dell’attacco biancoverde è affidata a una conclusione affrettata di Green, mentre dall’altra parte è ancora il canadese e capitano della Juve a bruciare la retina. Proprio sulla sirena però Green infila la magia e fissa il 40-33, con un punteggio che non rispecchia la sostanziale parità che si è vista sul parquet e che è anche confermata dai numeri all’intervallo.
Si vede che Collins ha dato tutto nel primo tempo, Caserta va con la front line italiana formata da Righetti e Maresca. Il terzo periodo inizia con Caserta che costruisce tre conclusioni dall’arco perfette nella preparazione ma non nell’esecuzione: Avellino fa cose semplici e piazza un 7-0 grazie a Johnson che non sbaglia nulla in vernice e Infanti che mette la bomba che costringe Sacripanti al timeout dopo due minuti e mezzo sul 40 pari. Neanche le strategie del coach canturino servono ad evitare altre tre palle perse, con la Sidigas che trova prima il feedaway di Infanti e poi il contropiede veloce di Gaddefors, con il break che arriva a 13 punti consecutivi dopo due liberi di Golemac (40-46 al 25′) . Dopo tanta astinenza, ci pensa Smith a togliere le ragnatele dal canestro irpino segnando col gancio prima, e poi servendo l’assist per il facile appoggio da sotto di Charlie Bell. È il 26′ quando arriva il quarto fallo di Golemac, lasciato ancora in campo da Vitucci, ma non è una scelta che paga visto che prima omette di difendere su Smith poi perde due palle in fila che propiziano prima il contropiede con schiacciata di Doornekamp poi quello fermato da fallo di Johnson su Bell. É lo stesso “presidente” a spezzare il break bianconero di 8-0 ma ci pensa Maresca con una tripla dal parcheggio a ristabilire la distanza. Di fronte al talento di Green non si può che rimanere stupiti, i, suo sottomano vale il -2 dei suoi, che è anche il finale della terza frazione, ovvero 52-50.
Il gioco da quattro punti di Righetti che apre l’ultima frazione è un gancio ben assestato della Juve ad Avellino. Sull’azione successiva arriva il 2/2 dalla lunetta di Smith con annesso il quarto fallo di Johnson. La Sidigas trova una penetrazione ficcante e preziosa da Gaddefors che spezza l’inerzia, ma la tripla di Doornekamp ricaccia indietro i lupi che non riescono a prendere un rimbalzo in attacco e vanno nel pallone. In un amen anche Green ha quattro falli, bonus sprecato e Smith in solitaria prende il rimbalzo in attacco, segna il suo ventesimo punto e issa la Otto sul più 11 al 34′ (63-52) su cui Vitucci spende il timeout. Avellino esce meglio e torna in campo con maggior mordente dai suoi lunghi. A fruttare sono il post alto di Johnson e l’ottima verve di Golemac, ma dall’altra parte del campo c’è un sontuoso Smith che piglia rimbalzo in attacco battaglia e appoggia al vetro due punti fondamentali. Infanti col mimo dalla media firma il meno sette, ma è ancora l’ex Pinar a rispondere, inventando un canestro da una palla presa dalla spazzatura. Quando la tensione cresce, no trema la mano di Kudlacek che segna dalla lunetta. Avellino manca all’appuntamento con la rimonta molte volte, anche perché Andrea Smith sbarra ancora la via con ottimi scivolamenti e una stoppata su Infanti da cineteca. Il colpo del ko lo mette Collins che dopo aver fatto un salto assurdo a rimbalzo (sofferenza visibile sul suo viso) piazza la bomba in faccia a Gaddefors che a 1 minuto e mezzo fa scorrere i titoli di coda al match. Finisce 76-67, con il ritorno alla vittoria della Juve proprio nel match più sentito, otre denso finalmente la matematica salvezza sul campo.
Otto Caserta – Sidigas Avellino 76-67
Parziali: 15-17; 25-16;12-17; 24-17
Progressione: 15-17; 40-33; 52-50; 76-67
Mvp: Di sicuro Smith, mattatore della serata, ma anche il “presidente” Linton Johnson ha fatto una partita monster con 22 rimbalzi. Menzione di merito per Righetti e Doornekamp, decisivi, nonchè per Collins, più forte del dolore.
Wvp: Charlie Bell, sparacchia a salve, anche Stipanovic oggi soffre e si fa tutto il secondo tempo in panchina. Per Avellino male Slay.
Sala Stampa
Sacripanti
Senza essere esageratamente mieloso e giusto dedicare la vittoria a Luciano Orabona, pezzo importante della storia casertana, nonché al tifoso Pietro Bernardi. Vittoria importante anche per i tifosi, presenti oggi e in settimana. È bello l’attaccamento della gente anche dopo 5 sconfitte consecutive. Un grande ringraziamento va fatto a un dottore che ha fatto sì che Collins potesse giocare questa gara. Vinciamo una gara dopo tanto tempo dove abbiamo perso nel computo valutazione. Buona gara complessiva,blackout all’inizio di terzo quarto dovuto a tiri aperti non entrati. Abbiamo eseguito bene i nostri giochi, bene difesa di Maresca su Green e bene Smith e Doornekamp al confronto coi lunghi. Era stata una settimana difficile in cui venerdì non avevamo potuto fare allenamento. Abbiamo aperto la scatola difensiva avellinese, abbiamo tenuto bene in difesa coprendo la palla e cercando di limitare al massimo Linton Johnson che era il loro fulcro del gioco.
Vitucci
E’ stato un derby molto intenso, partita a strappi abbiamo giovato meglio nelle prime parti dei quarti, il match ha premiato Caserta che ha saputo meglio distribuire le sue risorse specie sul piano offensivo. Noi siamo diventati prevedibili, palle perse, calo di lucidità forse reduci da una settimana difficile in allenamento. Caserta ha vinto e con merito, ma la gara era un derby va interpretata nel modo giusto. Slay ha sentito la partita, la pressione ha inciso in senso negativo su di lui. Abbiamo equilibri molto difficili da mantenere, se si rompe un po’ andiamo in crisi. Per il futuro noi ci proveremo fino alla fine x i playoff, vogliamo trovare le giuste motivazioni per continuare.
Domenico Landolfo