Quella appena passata è stata una settimana di scontri decisivi per la testa delle due conference, ma anche per gli ultimi posti disponibili, ad appena 10 giorni dall’inizio dei playoffs. Chicago e Oklahoma City confermano il loro predominio, rispettivamente ad est e ovest, hanno già vinto matematicamente il titolo divisionale e non devono fare altro che attendere l’avversario del primo turno, anche se i Thunder sono insidiati molto da vicino dagli Spurs.
Eastern Conference – I Bulls grazie anche allo scontro diretto, e nonostante un Rose appena rientrato dall’infortunio ma non ancora al meglio, sembrano poter consolidare la propria posizione di testa, ai danni dei Miami Heat, reduci nella notte da una vittoria convincente al Madison Square Garden. Chicago ha disputato una stagione dove la propria stella è stata assente per ben 1/3 degli incontri totali, e l’aver scritto un record che ad oggi recita 46-14, il migliore non solo ad est, ma in tutta le Lega, è sinonimo della completezza e della forza della formazione guidata da Coach Thibodeau. Garantirsi il fattore campo per tutti i playoffs sarà fondamentale per i Bulls che possono contare sul pubblico probabilmente più fedele e partecipe (insieme a quello di OKC) come è a tutti gli effetti quello che con cadenza quasi quotidiana riempie regolarmente lo United Center.
Miami insegue (42-17) ed è pressoché certa della seconda piazza nel tabellone della Eastern, che vorrebbe dire trovarsi di fronte i Philadelphia 76ers. Non un male per Wade & Co. che proprio battendo i Knicks nell’ultima gara disputata, li mettono a rischio playoffs, relegandoli all’8° posto, quello che li costringerebbe ad affrontare poi Chicago al primo turno. Gli Heat vivono da ormai 2 stagioni delle loro eterne contraddizioni, con tutta la pressione che giorno dopo giorno si rinnova, specie sulle spalle di LeBron James, “condannato” anche in questo 2012 a chiudere con l’anello o con un fallimento. Io non mi sento ancora di scommettere su Miami, che addirittura potrebbe incontrare grossi ostacoli prima di arrivare alla finale che tutti le pronosticano. A meno di accoppiamenti particolarmente favorevoli come potrebbe accadere. Vediamo perchè.
La sorpresa dell’anno, gli Indiana Pacers, si trovano al terzo posto, che ad oggi vorrebbe dire trovarsi di fronte al primo turno gli Orlando Magic, annebbiati dal caso Howard-Van Gundy. Qui dobbiamo aprire una parentesi: se è vero che per i primi 3 posti del tabellone non ci sono ormai dubbi, dal 4° al 6° è ancora tutto in gioco. Quarti in questo momento sono i Boston Celtics, cosa che dovrebbe – insieme come detto all’accoppiamento con i 76ers e non con i Knicks – far molto piacere a Miami che vuole evitarli come la peste. Boston ha un record di 36-25, seguita a ruota da Atlanta e Orlando, entrambe con 35 vittorie e 25 sconfitte. Si deciderà tutto negli ultimi giorni di regular season.
A chiudere la classifica ad est 3 squadre che si giocano i 2 posti rimanenti: Phila come detto in precedenza, e New York, ora tallonata dai Milwaukee Bucks a sole 2 gare di distanza. Milwaukee in questo momento è l’unica squadra sotto al 50% di vittorie (29-31) insieme a Portland ad ovest che può ancora sperare in una qualificazione alla post-season. Penso che alla fine non ce la faranno, lasciando alle “antiche” rivali Philadelphia e Knickerbockers il dubbio piacere di testare subito le ambizioni di titolo di Heat e Bulls.
Western Conference – E’ vero i Thunder non sono ancora matematicamente primi, e non avere – probabilmente – il miglior record della Lega che gli garantirebbe un’eventuale gara 7 in casa nelle Finals, magari contro Chicago, potrebbe essere in prospettiva un grosso danno, inimmaginabile fino a poche settimane fa. Oklahoma City ha fatto corsa di testa per tutta la stagione, ma l’ombra dei “maestri” Spurs comincia ad allungarsi su Durant e soci. San Antonio ha fatto riposare (volontariamente e non) le proprie stelle e soprattutto Ginobili arriva più fresco di altri alla post season. Se dovesse comunque chiudersi oggi la stagione regolare, OKC affronterebbe Houston, con i Rockets in un buon momento, ma non in grado di impensierire i Thunder, mentre gli Spurs se la vedrebbero con l’insidiosa Denver. Questo un primo punto di possibile svolta nelle sorti dei nero-argento e in generale delle gerarchie ad ovest del Mississippi.
Terza piazza per i Lakers, ormai certi di questo piazzamento. Troppo lontani dalle prime due ma con un margine sufficiente sui cugini Clippers. 4-1 il record delle ultime gare dei gialloviola senza Kobe Bryant, con prestazioni davvero maiuscole contro Spurs e Mavs (sconfitti ieri sera all’overtime). Il rientro di Kobe sarà certamente un fattore, perchè la squadra ha dimostrato di saper reagire bene alla sua assenza, trovando nel dominio dei suoi due lunghi Gasol e Bynum una certezza non sempre tale per tutto il campionato, e un Metta World Peace da 17 punti di media in queste 5 gare senza il n° 24 in campo. Nessuno potrà mai dire che recuperare Bryant sarà un male per L.A., però…
I Clippers dicevo, ebbene sì, ormai è certo, anche se non ancora matematico, il loro ritorno ai playoffs con il 4° posto nel tabellone che non è garanzia di far strada, ma visto da dove arrivano Paul e compagni, non ci si può lamentare. Quarto posto che vorrebbe dire subito sfida caldissima contro i Memphis Grizzlies, la squadra meglio attrezzata per indossare i panni di “ammazza grandi” della Western Conference. Nell’ultima partita Marc Gasol è uscito infortunato a un ginocchio, ma il suo non rientro dagli spogliatoi sembra possa essere solo precauzione in vista proprio dell’imminente post-season. Accoppiamento quindi che farà sicuramente scintille!
Dal sesto posto in giù è piena bagarre: Dallas alla 6 non è ancora sicura, né del piazzamento, ma nemmeno della qualificazione ai playoffs, se vogliamo. I Mavs con la sconfitta a L.A. di ieri scendono ad un record che dice 34-27, con Denver ad inseguire con sola mezza partita di ritardo. Chiudono come detto all’8° posto gli Houston Rockets (32-28) e al 9°e 10°, pronte ad inserirsi in caso di passi falsi di queste ultime, Phoenix (31-29) e Utah (31-30). Anche Portland spera ancora, visto che matematicamente non è tagliata fuori, ma lo sarà con le prossime partite, e per i Blazers potrebbe essere un bene, nel loro ennesimo tentativo di ripartire, magari da una scelta in Lotteria.
Andrea Pontremoli
@A_P_Official