BOLOGNA – Prevalgono le motivazioni di una Virtus Bologna alla ricerca di punti Playoff contro il cuor leggero di una Caserta già salva dopo la vittoria nel derby con Avellino di domenica scorsa. Vince la Canadian Solar una partita condotta quasi per intero, fatti salvi cinque minuti di blackout nel secondo periodo, contro una Otto apparsa abbastanza distante come approccio alla gara. Gran giornata per Petteri Koponen: dopo tante gare dove ha dovuto lavorare dietro le quinte sporcandosi le mani in difesa, oggi il finlandese si è preso parecchie licenze anche in attacco, dove rimane comunque uno dei fari della squadra, chiudendo con cifre lusinghiere (8/8 da due, 30 di valutazione) e meritandosi appieno la standing ovation del pubblico. Buone cose anche da un Viktor Sanikidze apparso in ripresa, da Poeta, Gigli e Douglas Roberts in fase realizzativa, mentre, ancora una volta, la panchina non ha convinto, in particolare Deividas Gailius, davvero deleterio. Poco da dire su Caserta, se non rimarcare che è stato sbagliato probabilmente l’approccio alla gara, sentendosi appagati dopo il successo di sette giorni prima. Smith e Righetti gli ultimi a mollare, buone cose dal giovane Kudlacek, negativi Collins e Bell, in particolare, ma sarebbe inutile cercare di trovare indicazioni particolari da questa gara per i campani.
Minuto di raccoglimento prima della palla a due per onorare Nerio Ciccotti, storico tifoso della V Nera venuto a mancare in settimana, col patron Sabatini che prende la parola per ricordarlo adeguatamente davanti al pubblico presente. Caserta parte lentissima. Svagata in attacco e molle in difesa, concede alla Virtus tiri facili e contropiede andando sotto 11-2 in poco più di 2’, con Petteri Koponen sugli scudi. Sacripanti prova subito a fermare l’emorragia con un time out, ma non fa scattare la scintilla fra i suoi e nelle praterie lasciate da Collins e compagni i bianconeri “da casa” vanno a nozze. Entrano Kudlacek e Dornekamp e la Otto riesce a dare una prima impennata al proprio encefalogramma col ritorno fino al -4, provando anche la zona in difesa. Ma Douglas Roberts e Gigli, senza troppi patemi, fissano il punteggio sul 25-17 alla prima pausa.
Continuano le rotazioni di giocatori dalla panchina, con effetti completamente differenti. Caserta trova linfa nuova da Righetti e anche dal giovane Marzaioli, mentre, come spesso accade, i cambi virtussini fanno discreta quantità di danni, con Vitali e Lang in particolare evidenza. Kudlacek da due segna il primo vantaggio campano sul 26-25 a 7’30’’ dall’intervallo, seguito da Righetti che in transizione la imbuca da tre e chiude un 12-0 di parziale per gli ospiti. Finelli corre ai ripari reinserendo i titolari, eccezion fatta per Gailius che, però, dura poco di più: il tempo di due perse comiche in contropiede. Stanti i due falli di Smith e Stipanovic, Caserta schiera un quintetto extra small, con Righetti da 4, ottenendo buoni frutti però. Collins ha l’area aperta per attaccare dal palleggio, pur sbagliando qualcosa di troppo dalla lunetta. Gigli e Sanikidze vanno a sfruttare i propri vantaggi di centimetri, ma, dall’altra parte, è ancora il piccolo playmaker USA a far impazzire Poeta. Bologna mantiene, al 20’, un vantaggio di tre lunghezze (39-36).
Al rientro in campo c’è un grande Petteri Koponen, determinato a prendersi in mano squadra e partita. Il finnico segna un paio di canestri da antologia, lancia il contropiede di Douglas Roberts e alza l’alley oop per la schiacciata di Sanikidze che significa +13 Virtus, subito dopo un fallo tecnico per proteste a Sacripanti. Caserta sbanda paurosamente: concede l’impossibile in difesa ed è pure sfortunata in attacco dove il ferro sputa qualche buona conclusione. Segna Poeta, segna Gigli, Lang battezza un nuovo tentativo di zona e il tabellone dice 57-42 Bologna, con qualche scintilla tra Sanikidze e Doornekamp. Douglas Roberts dall’angolo mette la bomba del massimo vantaggio proprio in chiusura di terza frazione, con i padroni di casa seduti su un comodo +18 (64-46) che fa da preludio a un quarto periodo senza particolari velleità di battaglia da parte della Juve, ma permette agli spettatori di godersi qualche altra meraviglia di Koponen, nettamente il migliore in campo quest’oggi, e agli allenatori di svuotare le proprie panchine dando minuti a tutti quanti.
Canadian Solar Bologna – Otto Caserta 84-66
Progressione: 25-17; 39-36; 34-46; 84-66;
Parziali: 25-17; 14-19; 25-10; 20-20;
MVP: Tutta la classe dell’uomo su cui i Dallas Mavs detengono i diritti distillata in 30’ di gioco. Sferzate dall’arco, palleggi ubriacanti, penetrazioni incontenibili. Il tutto dando l’impressione di forzare zero e con il pieno controllo della situazione. Ottime notizie per Bologna in vista del rush finale.
WVP: Abbiamo detto di una Caserta assente, e quindi difficile da giudicare. Pertanto, ci sembra ingiusto infierire su una squadra che ha comunque raggiunto l’obiettivo stagionale in un campionato funestato da più e più traversie. Puniamo allora Devidas Gailius. La Canadian Solar ha bisogno, come ripete spesso Finelli, di tutti i suoi uomini per cercare di fare più strada possibile. Beh, il lituano gioca 12’ provocando solo danni, tra palle perse, falli e tiri sbagliati. Un altro passo indietro per un giocatore che sembra essersi perso.
Sala Stampa
Sacripanti
“Abbiamo perso una partita dove ha fatto la differenza il nostro inizio morbido, dove la Virtus ha preso dieci punti di vantaggio. Sono andate bene, poi, le seconde linee in difesa impedendo il contropiede avversario e così siamo tornati in partita, ma nel terzo quarto siamo stati di nuovo negativi: 0/8 da 3, di nuovo tanti contropiedi concessi, tiri facili sbagliati, brutte transizioni difensive non coprendo l’area. Ci è mancata energia ed è un peccato, perché a parte i primi quattro minuti e i sei del terzo quarto negli altri trenta siamo andati bene. Ma senza lunghi, con problemi di falli, è stato difficile costruire tiri ad altra percentuale da fuori. Ho avuto piacere per Marzaioli che ha giocato minuti importanti, così come Cefarelli. Smith ha giocato senza aver fatto allenamento in settimana per problemi a un ginocchio e pertanto avremmo dovuto dare qualcosa in più a livello di energia per compensare. Non abbiamo lasciato scappare la partita senza reazione. E’ che siamo monotematici, giochiamo molto penetra e scarica per tirare da fuori ed è stata una situazione che abbiamo gestito male, non tanto un problema mentale, di concentrazione o di cali di tensione. Il tecnico nel terzo quarto mi è sembrato eccessivo. Mi ha fatto arrabbiare che un arbitro mi avesse detto di non trattare male gli addetti del tavolo, cosa che in realtà non ho fatto, anche se ammetto di aver sbattuto la mano sul tavolo, perché ho chiamato un time out che non mi è stato concesso poiché ero fuori tempo, cosa che io non pensavo di essere. Ma comunque, in generale, direi che gli arbitri hanno tenuto bene in pugno la gara, considerando che giocavamo contro una squadra che era nettamente più fisica e atletica di noi.”
Finelli
“Siamo riusciti a fare una partita come la volevamo noi: solida, prendendo slancio dalla difesa, per arrivare ai due punti. Abbiamo trovato il nostro ritmo grazie alla difesa con cui siamo andati in contropiede. Mi fa piacere vedere i cinque del quintetto in doppia cifra, tutti in buona forma dopo gli acciacchi fisici avuti. Abbiamo attaccato bene la zona proposta da Caserta dopo che nelle ultime gare avevamo avuto dei problemi. Insomma, tanti segnali positivi che ci danno buone sensazioni. Ora ci vuole uno step ulteriore per quello che riguarda la convinzione nei nostri mezzi, cosa che spesso ci ha penalizzati nel recente passato. In settimana abbiamo insistito su lacune situazioni per coinvolgere meglio i lunghi vicino a canestro, in particolare Gigli e Lang, che riteniamo due risorse importanti per il finale di stagione. Il tutto senza però modificare nulla di quello che abbiamo sempre fatto, ma con attenzione a fare bene le cose semplici. Ringrazio la società che ha permesso a noi di arrivare al finale di stagione con un roster più profondo con l’acquisizione di Paunic, visto che d’ora in avanti si giocherà sempre con tempi più ristretti. E’ un giocatore abbastanza giovane (’87) con già esperienza di campionati europei e in nazionale serba. Può giocare da due e da tre, sia in attacco che in difesa. Sa stare bene in campo, è intelligente, anche nelle scelte di tiro. Non è uno specialista da tre, ma comunque un buon realizzatore ed è preparato fisicamente perché ha appena terminato il campionato nella squadra dove giocava JR Bremer.”
Nicolò Fiumi