PESARO – Finisce tra gli applausi scroscianti del pubblico di casa per la vittoria della Scavolini Siviglia ma un applauso unificato va ad entrambe le formazioni, capaci di dare vita alla più bella partita stagionale vista all’Adriatic Arena, che va senza dubbio a legittimare la posizione di classifica ricoperta sia da Pesaro che da Sassari alla vigilia.
Come si diceva la vittoria va meritatamente ai padroni di casa, praticamente sempre avanti nel punteggio per tutto il match ma costantemente infastiditi dalle folate dei cugini Diener e da una formazione, quella ospite, che pur con importanti assenze, si è dimostrata solida, compatta ed intelligente, oltre che bella da vedere.
Tutto questo però non è bastato alla formazione di coach Sacchetti perché al di là, degli oggettivi ed innegabili meriti di una Scavolini Siviglia che sembra avere finalmente trovato in quest’ultima parte di stagione la definitiva maturità e continuità, è pesata in maniera importante l’assenza improvvisa del faro offensivo Hosley e la rotazione ridotta a soli sette elementi, visto anche i problemi fisici di Devecchi ed il mancato utilizzo di Metreveli.
L’assenza di Hosley, che è andata a bilanciare quella già preventivata di Cusin tra i padroni di casa, ha privato i sardi di una pedina ovviamente importantissima, anche perché dotata di una pericolosità interna, o quanto meno in avvicinamento a canestro, che oggi è lampantemente mancata; il Banco di Sardegna ha dimostrato però di esser squadra vera perché, nonostante l’assenza del suo faro offensivo, è rimasto in partita per tutto il match con una compattezza di squadra ed una lucidità mentale encomiabili.
Tuttavia contro la Scavolini Siviglia di quest’ultima parte di stagione portare a casa la vittoria è impresa difficile per tutte le avversarie e così la formazione di Sacchetti è dovuta tornarsene a casa con tanti complimenti ma niente di più.
Nel primo quarto la Scavolini Siviglia prova l’allungo a più riprese grazie ad una maggiore precisione nelle triple e ad un Jumaine Jones in stato di grazia, ma i sassaresi riescono a non perdere mai la bussola ed a rimanere sempre a contatto, soprattutto con un Drake Diener molto ispirato e che a fine partita, con 40 minuti giocati in fila, riporterà un tabellino di 30 punti e 10 rimbalzi.
La partita è comunque assai gradevole perché entrambe le squadre riescono ad abbinare ad una ricerca costante della transizione una certa intensità che ben si confà ad una sfida d’alta classifica con una notevole posta in palio.
Dopo una prima frazione in cui le difese sono ancora da registrare, nel secondo quarto le squadre non segnano a lungo; Dalmonte propone il suo quintetto da battaglia con Jones e Flamini sotto le plance che a Varese aveva dato tanti frutti ed in effetti Sassari non segna per quattro minuti.
Non che la Scavolini Siviglia faccia molto meglio ma comunque prima riesce a limitare il numero di palle perse e poi, grazie alle folate di un White immarcabile a campo aperto, vola sul +10 a 4:30 minuti dalla pausa lunga (33-23); l’allungo viene però ancora una volta rintuzzato da una raffica di triple dei cugini Diener che fa ritornare il Banco di Sardegna a – 1 (33-32).
La squadra di Sacchetti continua a patire però una preoccupante incapacità a rendersi pericolosa da sotto e così, una volta che i terribili cugini tirano il fiato, ricade a -8 (42-34) sulla sirena; emblematico il fatto che il Banco di Sardegna nel secondo quarto abbia segnato solo con Drake e Travis Diener ed abbia tirato ben 17 volte da tre con un 38% complessivo dal campo, laddove i pesaresi stiano viaggiando con il 53% dall’arco.
Il secondo tempo segue il canovaccio dei primi due quarti e si conferma quindi eccezionale sia per spettacolarità che per intensità; in apertura la Scavolini Siviglia allunga ancora sul + 10 con una tripla di White (48-38), ma poi un parziale di 0-9 firmato ancora dalla coppia Diener&Diener riporta gli ospiti a contatto.
La partita continua così anche nel prosieguo, con Pesaro che sembra sempre sul punto di spiccare al volo ma con gli ospiti che non mollano mai; in questa frazione, oltre ai soliti cugini Diener (che alla fine segneranno 47 degli 81 punti complessivi sei sardi), si fa vedere anche il resto della squadra con delle buone iniziative di Sacchetti figlio e tanti preziosi rimbalzi offensivi di Easley; la frazione si chiude poi con una clamorosa tripla di Pinton che riporta il Banco di Sardegna ancora sul – 2 (64-62).
Si riprende quindi con l’ultima parità firmata da Travis Diener, ma poi Sassari deve soccombere sotto i colpi di White ma soprattutto di Jumaine Jones che, nel giro di pochi minuti, piazza due triple da otto metri che piegano le gambe già stanche degli ospiti.
La seconda è forse decisiva perché porta la Scavolini Siviglia sul + 8 (79-71) a poco meno di 4 minuti dalla fine; non che questo sia un vantaggio decisivo contro le squadre di Meo Sacchetti ma, come si diceva, la mente degli isolani non è più perfettamente lucida e la mira al tiro cala; a ciò si aggiunga l’efficace difesa dei padroni di casa, caratterizzata ancora una volta da una grande mobilità grazie aai due mezzi lunghi Jones e Flamini.
L’ultima arma è una zone press che però ,al contrario della zona utilizzata nel terzo quarto, non dà grossi frutti, anche perché nel finale esce ancora una volta Hickman che si conferma giocatore di gran classe e lucidità quando si tratta di portare a casa la vittoria.
Sassari esce dal match a testa alta mentre con questa vittoria la Scavolini Siviglia si aggiudica definitivamente l’accesso ai Playoffs ed incrementa di non poco le proprie possibilità di concludere la stagione regolare tra le prime quattro; mercoledì arriva la corazzata Montepaschi per quello che sarà il match dell’anno che, in caso di vittoria, proietterebbe i biancorossi verso alte sfere neanche immaginate ad inizio stagione
Sala Stampa
Dalmonte
“Che la partita avesse delle difficoltà per noi si è visto bene oggi; la loro costante corsa ed aggressività offensiva ci hanno creato i problemi più grossi. Nel corso della partita però a tratti siamo riusciti a portarli a ritmi a noi più consoni ma poi nel secondo tempo, quando potevamo operare l’allungo decisivo, siamo stati frenati dai tanti rimbalzi offensivi che Sassari è riuscita a prendere; in questo modo abbiamo sprecato l’eccellente lavoro offensivo che stavamo producendo. Detto questo è importante rimarcare ciò che è accaduto negli ultimi 3-4 minuti, quando con Flamini e Jones abbiamo deciso di operare cambi sistematici con tutti; così facendo siamo riusciti a limitare i vantaggi dei pic&roll avversari e soprattutto le iniziative dei due Diener.
Sacchetti
“E’ stata sicuramente una partita spettacolare tra squadre simili che amano correre ed aprire il campo. Noi per vincere qua a Pesaro avremmo dovuto tirare meglio da tre, invece la Scavolini Siviglia ci è stata nettamente superiore proprio sotto questo punto di vista. In ogni caso la mia squadra in questa partita mi è piaciuta tanto sia per spirito che per mentalità; viste le assenze una sconfitta ci può stare, anche se forse potevamo fare qualcosa in più per portarla a casa. Non dobbiamo però recriminare per le assenze di oggi; in altre occasioni è successo è successo ai nostri avversari ed oggi a noi, ma sono cose che ci stanno e fanno parte di un campionato. L’importante è riuscire a giocare le prossime partite come oggi, cioè uniti, belli da vedere ed anche abbastanza efficaci.”
Scavolini Siviglia Pesaro – Banco di Sardegna Sassari 89-81
Parziali: 23-20; 19-14; 22-28; 25-19
Progressione: 23-20; 42-34; 64-62
Mvp: difficile scegliere tra Jones e White, entrambi autori di una prestazione ampiamente sopra le righe; se l’ex Sassari si fa preferire per delle cifre leggermente migliori e per momenti di autentici showtime, l’ala ex Napoli e Caserta è stato sicuramente più decisivo con i suoi canestri “spacca-partita” nel finale; per un’incollatura vince Jumaine Jones.
Wvp: Plisnic parte subito male con tre triple sbagliate nei primissimi minuti e poi non migliora la sua situazione con un’assoluta inconsistenza offensiva e subendo a più riprese l’eccezionale vena offensiva di Jones.
Giulio Pasolini