AVELLINO – La cronaca di una corazzata contro i modesti resti della squadra di Vitucci è presto fatta. Non basta il cuore, non basta l’orgoglio o la voglia di mettercela tutta, non siamo in un film per palati poco fini, questa è la vita reale e Avellino non può battere Milano, neanche se Gaddefors indovina la partita della vita, neanche se l’impegno è oltre il 100%.
L’inizio di gara è il chiaro segnale che tutta la storia della partita è già scritta: la tripla di Fotsis e il 7-0 targato Hairston danno ai biancorossi la certezza che la pratica è archiviata, mentre i lupi irpini faticano, si rifugiano nel timeout e provano a mettere le mani sul pallone con un Gaddefors veloce e rapido sia in difesa che in fase realizzativa. La partita sembra sfuggire dalle mani ai padroni di casa, atterriti da un Bourossis stasera in serata di grazia, ma quasi un fulmine a ciel sereno le tre triple di Marquees Green sul finale di tempo scrivono sul tabellone del Paladelmauro 23 pari alla prima sirena. Avellino vive il suo magic moment alla grande e con Johnson e Infanti si porta avanti al 14′, ma Scariolo sa ben spronare i suoi, e il buon impatto di Radosevic, unita alla concretezza di Fotsis regalano un nuovo break di 8-0 per l’EA7, che mette stabilmente le mani sul manubrio e non le perderà fino a fine gara. Una prestazione balistica stratosferica quella degli ospiti, che in un amen bombardano di triple il canestro avversario. Il primo a iscriversi alla serata è Cook che addirittura di lì a poco fa anche il bis, poi il solito Hairston e Fotsis nell’ultimo minuto. Avellino non regge e all’intervallo limita i danni sul -8. C’è da dire però che oltre alla bravura, Milano ha dalla sua grande dose di buona sorte che non accoglie invece le tante conclusioni irpine sputate dal ferro.
Il terzo quarto è un periodo interlocutorio della partita, dove Milano si limita al compitino, mandando a bersaglio le solite triple con i soliti noti, mentre Avellino ci mette solo intensità, andando, o almeno provandoci, a cento all’ora e trovando in Golemac il suo punto di riferimento in attacco. Sono i suoi punti, uniti a quelli di Gaddefors a far pensare che gli ospiti possano cedere, visto che al 30′ siamo 59-66. E’ solo un fuoco di paglia però. Milano trova da Rocca i punti che di fatto mettono la staffa della vittoria, poi si limita a mettere la museruola a Green, unico cervello dell’attacco dei padroni di casa. Ciò nonostante, le scarpette rosse sbagliano troppo in attacco e concedono troppo al giovane Gaddefors che stasera imbuca bene da ogni posizione. La tripla di Slay manda in visibilio il palazzetto al 34′, fissando il momentaneo 67-72, ma neanche 30 secondi arriva il siluro dai 6,75 di Giachetti, di sicuro mvp per i suoi stasera nei momenti di maggior crisi. Avellino sbaglia molto in attacco nel finale, aumentando e non di poco la sua frustrazione, Cook e Roca riportano lo scarto a dieci punti e la partita finisce lì. Nonostante poi nel finale un fallo tecnico a Fotsis, le cose non cambiano. Finisce 77-90.
Sidigas Avellino – EA7 Milano 77-90
Parziali: 23-23; 19-27; 17-16; 18-24
Progressione: 23-23; 42-50; 59-66; 77-90
Mvp: Per Milano difficile scegliere, fate voi tra Hairston, Fostis, Giachetti e Bouroussis, superlativi stasera. Per Avellino Gaddefors.
Wvp: Mancinelli e Gentile poco convincenti, per Avellino Infanti è stato poco incisivo.
Domenico Landolfo