Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers 92-80 (2-3)
In una nervosa gara-5 la spuntano i Grizzlies, forti di un Marc Gasol (23+7 rimbalzi) per la prima volta davvero competitivo in questa serie e un Randolph da doppia-doppia, efficace contro un acciaccato Griffin. Blake infatti trascorre diversi minuti seduto in panchina, dolorante ad un ginocchio che non pare particolarmente robusto, impressione confermata dalle due uscite dal campo nel primo e nell’ultimo quarto; dolori anche per CP3, costretto a lasciare il parquet a un minuto dal termine sempre per problemi al ginocchio. Coach Del Negro, assieme ad alcuni dei suoi giocatori (Bledsoe, Butler, Williams e lo stesso Paul), non digerisce però il trattamento casalingo particolarmente aggressivo, volto a spaccare rapidamente il match concedendo basse percentuali agli avversari: fioccano così tecnici con i nervi a fior di pelle da ambo le parti, ma nonostante il tentativo di rientro Clippers da un pesante -24 nel quarto periodo, nel finale Memphis si affida a Rudy Gay che con due fantastiche penetrazioni regala la W ai suoi. Giovedì sera si torna in California e ai losangelini non resta che sperare di avere al top le proprie star.
Miami Heat-New York Knicks 106-94 (4-1)
Si chiude come previsto la serie tra Heat e Knicks, una plateale dimostrazione della forza di Miami messa a confronto con le poche speranze che il team della Grande Mela aveva in questa post-season. Sul match poco da dire, Anthony segna 35 punti, ma subisce terribilmente la difesa di James che dall’altro lato del campo riesce invece quasi sempre ad eludere la marcatura dell’ex Nuggets, fortemente ridimensionato al termine di questa sfida. NY, tolti i minuti iniziali, rimane sempre indietro e a nulla valgono le rappresaglie tentate fino all’ultimo: i ragazzi di coach Spoelstra (se mai servisse un coach per allenare questa squadra) si confermano inossidabili e capaci di mandare a canestro chiunque, mentre per gli ospiti, le difficoltà dal punto di vista tattico rimangono la costante di questa serie, a cui difficilmente la presenza di Lin avrebbe potuto ovviare. Gli Heat volano così al secondo turno e, senza più i Bulls in corsa, la concorrenza sulla costa orientale sembra piuttosto flebile.
Michele Di Terlizzi