VENEZIA – Sembra assurdo, ma dopo una stagione al di la di ogni aspettativa, giocata in maniera esemplare e coronata con la conquista dei Playoff, nel momento più importante l’armonia che ha contraddistinto il bel cammino di Venezia sembra essersi distrutta.
I motivi di questa situazione sono tanti, primo fra tutti lo striscione che una parte del pubblico Veneziano ha esposto a Ferrara, sottolineando come nel precedente derby contro la Benetton gli ultras che avevevano festeggiato in maniera eccessiva sono stati duramente puniti, mentre la lite tra Brugnaro (presidente della Reyer), e Claudio Coldebella (vice presidente di Treviso), non è stata minimaente sanzionata. Brugnaro alla vista di quello striscione ha dichiarato di voler lasciare tutto e di sentirsi offeso da questa parte del pubblico. Dare ragione ai tifosi o al presidente sarebbe davvero sciocco, come lo è da parte del pubblico di Venezia contestare un presidente che ha dedicando tempo e denaro per far crescere il progetto Reyer. Fino a qualche anno fa la Reyer militava nei campionati di serie B, oggi giocherà i Playoff di serie A. Pur restando che i tifosi sono liberissimi di contestare, e forse non hanno nemmeno tutti i torti sulla differenza di trattamento, rimane il fatto che in un momento così importante per la formazione lagunare, bisognerebbe rimanere tutti uniti per aiutare Young e compagni.
Lo striscione ha davvero sorpreso tutti, poiché i tifosi orogranata si sono sempre contraddistinti per sostenere la propria squadra, chiamando i propri giocatori sotto la curva anche dopo pesanti sconfitte, eppure nell’ultima partita di stagione regolare hanno contestato il presidente. Questa contestazione ha reso pesante l’ambiente, con la società che si è rifugiata in un silenzio stampa, che non doveva accadere in un momento così importante per la storia del basket a Venezia. Di certo i tifosi, che hanno dimostrato di amare così tanto la squadra lagunare, dovranno pensare bene alle prossime mosse da fare e cercare di rendere più sereno l’ambiente. Se questo non avverrà, le partite contro Milano si trasformeranno in un incubo.
Altro fattore di tensione è il rinnovo di Mazzon. Da ormai molti mesi tutti aspettano solo la firma che sembra scontata. Questa firma però non arriva, quindi i pensieri di vedere il coach mestrino abbandonare il progetto si fanno sempre più reali. La società ha lavorato benissimo, ma il vero salto di qualità lo ha fatto fare l’allenatore, che è riuscito a creare e motivare un gruppo che nessuno poteva prevedere arrivasse sino a questo punto. Se il progetto vuole crescere non può fare a meno di Mazzon.
Ultimo fattore di tensione è il problema Taliercio, i lavori non sono ancora iniziati e non sembrano nemmeno vicini i tempi d’inizio. Questo vuol dire che salvo miracoli, anche la prossima stagione, o la fase iniziale della prossima stagione, non si potrà disputare a Venezia. Quindi, ci si avvia ad un ennesimo braccio di ferro con il comune per non dover giocare nuovamente una stagione fuori casa. Se il progetto vuole crescere ha bisogno di avere un palazzo dove giocare e condensar il tanto amore della gente verso i propri colori. La città di Venezia ha perso il calcio, se continua così potrebbe rischiare di perdere anche il basket.
Unica notizia positiva di questo periodo è la nomina da parte della Lega Baket serie A di Federico Casarin a miglior dirigente del basket italiano per la stagione in corso. Ciò comporta che il progetto Reyer è vivo e deve essere aiutato da tutti, allenatori, tifosi, presidente a proseguire. Per fare ciò bisogna seppellire tutti i problemi e tornare a parlare di basket giocato, godendoci questo primo turno di Playoff, consapevoli che questo è solo il punto di partenza di un gran progetto che ha bisogno di continuare a sentire l’armonia che in questi anni ha contraddistinto tutto l’ambiente orogranata.
Francesco Codato