PESARO – Comunque vada per la Scavolini Siviglia sarà un successo. Gara 5 è conquistata e, al di là di come si erano messe le cose dopo le due trasferte in terra brianzola, alla vigilia questo sarebbe stato considerato già un risultato importante.
Dopo la seconda eccezionale prestazione interna, i ragazzi di casa finiscono tra gli applausi scroscianti del pubblica e celebrano la doppia vittoria con un giro di campo che nel peggiore dei casi sarà il meritato tributo alla loro eccellente prestazione, mentre nella migliore delle ipotesi…..Chissà.
Certo bisognerà espugnare il fortino del Pianella e sicuramente davanti ai propri tifosi la Bennet non potrà ripetere una prestazione tanto dimessa come quella di stasera; ci sarà anzi da attendersi che, proprio come ha reagito la Scavolini Siviglia dopo la scoppola di gara 2, anche la formazione di Trinchieri non lascerà nulla di intentato al ritorno in Brianza.
Ci vorrà comunque un apporto ben diverso da quei giocatori (molti) che oggi non sono mai riusciti ad entrare nel match, in parte per problemi fisici come quelli di Leunen e Micov, in parte per puri demeriti sportivi, come un Perkins in grave confusione mentale nel primo tempo.
In effetti se Pesaro ha saputo ripetere in fotocopia la spettacolare partita di sue giorni fa, la Bennet ha invece accusato il colpo e forse anche un po’ di stanchezza e, anche se nel finale il risultato non è poi così punitivo, per quello che si è visto in campo questa partita fa il paio, a parti invertite, con quanto visto in gara 2.
Gara molto diversa e, come prevedibile, molto più nervosa di gara 3. Cantù ha Leunen recuperato e che parte in quintetto base; buon per i brianzoli perché l’ala americana è l’unica a non essere completamente negativa nel primo quarto. Il primo cesto è proprio di Leunen ma poi i rimanenti dieci minuti sono un vero e proprio incubo per gli ospiti.
Gli uomini di Trinchieri appaiono fermi sulle gambe e soprattutto molto impauriti; il coach nel dopo gara ha parlato di ansia da prestazione ed in effetti questa volta i suoi ragazzi accusano molto la partenza sprint della Scavolini, che nel giro di 4 minuti va sul 7-2, pur tra qualche errore; la Bennet perde però un’infinità di palloni e non riesce a concludere un gioco offensivo, così i pesaresi acquisiscono ancora più fiducia e volano sul + 14 (20-8) sulla prima sirena.
Questa volta Jones rimane con le polveri bagnate ma Dalmonte ha molte frecce al proprio arco e così, sospinta da White e da Cusin, la Scavolini Siviglia domina su entrambi i lati del campo.
Già a metà della prima frazione Trinchieri prova a rimediare allo scempio dei suoi con ripetuti cambi ma il risultato non cambia neppure nel secondo quarto; Cantù ha un sussulto solo verso la metà del tempo quando, con un buon Mazzarino in campo al posto di un Perkins inguardabile, il suo gioco ragionato riesce per un momento a rallentare il ritmo dei padroni di casa.
Dal 24-12 si arriva così al 26-17 quando mancano poco meno di 5 minuti alla fine, ma poi i soliti White e Cusin, coadiuvati da un buon Hickman, innescano il turbo e così i biancorossi di casa volano sul 40-21 di metà frazione, con il primo canestro a firma di Jumaine Jones. La Bennet è doppiata e francamente nulla lascia presagire che possa ribaltare la partita nella ripresa.
Al ritorno in campo gli ospiti lasciano finalmente negli spogliatoi l’ansia da prestazione lamentata dal loro coach ma ormai la Scavolini Siviglia è un treno lanciato e la pausa non ha scalfito le sue sicurezze; la Bennet ci prova con i “veci” Basile e Marconato ma ogni tentativo viene vanificato da una pronta risposta dei padroni di casa.
Nei primi 4 minuti il parziale è sul 10-10 ma poi la partita viene ulteriormente spaccata da un momento di trance agonistica di Hickman che, con 10 punti segnati in un amen tra triple siderali e serpentine ubriacanti, lancia i suoi sul 60-33, quando si è poco oltre la metà frazione.
All’ultima pausa si è ancora sul +20 per i padroni di casa (65-45) ed a questo punto Trinchieri ci prova con una zona piuttosto aggressiva che, in effetti, a lungo andare dà qualche frutto che serve, più che altro, a rendere meno amaro il disavanzo finale.
Prima si risveglia Markoishvili e poi il redivivo Perkins e Brunner trovano qualche punticino attaccando il ferro; così, mentre la zona match-up porta a qualche palla recuperata, a 2:45 minuti dalla fine la Bennet è rientrata sul -9 (72-63); onore agli ospiti averci creduto fino a rientrare dagli abissi in cui erano sprofondati ma poi, manco a dirlo, è il solito grande Hickman a sparare la tripla che può permettere ai suoi di giocare in tranquillità gli ultimi minuti e di pensare ad una gara 5 in cui, a questo punto, tutto può succedere.
Spogliatoi
Dalmonte
“Da stasera inizia gara 5. Dobbiamo quindi cominciare a lavorare sulla prossima partita fin da subito ed in particolare a lavorare sulla loro zona match-up che stasera è stata l’arma con cui ci hanno dato più fastidio e sono riusciti in parte a rimontare. Credo che comunque ormai tra le due squadre i segreti siano pochissimi. Siamo consapevoli che andremo giocare lo spareggio in un campo difficile e che ovviamente, vista la gara decisiva, sarà infuocato; giocheremo contro il pronostico e contro le aspettative del loro ambiente che sogna la semifinale contro Milano, ma noi non ci faremo trovare impreparati. E’ importante che in queste due partite interne abbiamo acquisito più sicurezze e siamo riusciti ad instillare qualche dubbio in più tra i nostri avversari; penso che a questo punto la pressione sia un po’ più dalla loro parte anche perché, come dicevo, a Cantù attendono con grande ansia un’eventuale semifinale contro Milano nel palazzone di Desio e questo potrà nuocere loro.”
Trinchieri
“Oggi c’è stata ben poca partita e solo nell’ultimo quarto siamo riusciti a ritrovare in parte il nostro gioco. Questo è quello che capita quando si gioca ogni 48 ore: ogni partita fa storia a sé ed oggi è stata una gara ancora diversa da tutte le altre. Per fortuna gara 5 la giocheremo a Cantù; noi è un po’ di tempo che non giochiamo uno spareggio ma dovremo farci trovare pronti, anche perché nei Play-offs si disputano partite in cui servono prima di tutto gli uomini e poi i giocatori; l’importante alla fine sarà riuscire a dipingere un quadro efficace anche se non perfetto. La differenza nella partita di oggi è stata fatta evidentemente nel primo quarto, quando noi siamo stati troppo timorosi e rinunciatari; in ogni caso nel corso della partita non abbiamo mai pensato a preservare energie per gara 5 ed infatti ci abbiamo provato fino alla fine anche nell’ultimo quarto………anche se, per ribaltare la situazione, avremmo dovuto impedire a Pesaro di segnare per sette minuti…..”
Scavolini Siviglia Pesaro – Bennet Cantù 80-68
Parziali: 20-8; 20-13; 25-24; 15-23
Progressione: 20-8; 40-21; 65-45; 80-68
Mvp: ancora un’ottima prestazione collettiva per i padroni di casa, ma ancora una volta il rush decisivo è figlio di una sfuriata di Hickman, sempre più match winner designato di questa formazione quando si tratta di chiudere le partite; in questa occasione già nel primo tempo White e Cusin avevano dato una bella spallata, ma quel 10-0 firmato esclusivamente dal play ex Casale è stato, oltre che da lustrarsi gli occhi, l’affondo decisivo su una Bennet già sull’orlo del KO
Wvp: per la seconda volta consecutiva Doron Perkins fa cilecca all’Adriatic; questa volta non ci sono i suoi compagni a coprire i suo problemi offensivi e così la prestazione negativa dell’ex Maccabi risalta forse ancora di più. Non tragga in inganno il tabellino finale rimpolpato da qualche canestro e qualche palla recuperata quando oramai i buoi erano scappati; in precedenza l’esterno di Trinchieri era stato deleterio sia al tiro che per una manifesta confusione nella gestione degli attacchi. Eppoi da lui ci si attende comunque più leadership ed i suoi punti sono arrivati, dicevamo, per la maggior parte a risultato ormai compromesso.
Giulio Pasolini