I Boston Celtics sono la seconda finalista della Eastern Conference. Ad attendere i biancoverdi i Miami Heat che in 6 gare avevano eliminato gli Indiana Pacers. Lunedì notte gara 1 a Miami.
In una gara 7 tutt’altro che scontata, i Celtics si fanno recuperare nell’ultimo quarto dai Sixers che arrivano fino al -3 quando Paul Pierce (15 punti, 9 rimbalzi) commette in penetrazione il suo 6° fallo e deve accomodarsi in panchina. E’ Rajon Rondo a prendere in mano le sorti dell’incontro, realizzando 11 dei suoi 18 punti negli ultimi 4 minuti della partita, segnando tra l’altro 2 triple fondamentali che daranno la vittoria per 85-75 a Boston.
Gara 7 non si discosta più di tanto dall’andamento – non per forza esaltante – che ha caratterizzato i precedenti 6 episodi della serie. Le squadre sembrano non poter mai segnare, il punteggio è sempre basso e le percentuali al tiro tengono viva la partita per quasi tutti i 48 minuti di gioco, per quanto dopo il 20-20 del primo periodo, Phila non riuscirà più a passare in vantaggio. Difficile inseguire e superare gli avversari quando si tira un complessivo 35% dal campo. Iguodala è il faro dei suoi, e forse più che nelle precedenti partite della serie e degli interi playoffs, l’ala da Arizona cerca di prendere per mano i compagni. La sua sarà una gara più che dignitosa, condita da un paio di gesti atletici propri del #9 e con un tabellino che alla fine reciterà 18 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Dopo il vantaggio (+8) costruito nel terzo quarto, quando Garnett e Bass dominano i lunghi avversari (per KG ennesima doppia-doppia) i Sixers ritrovano per un attimo la mano e Boston con qualche palla persa di troppo si fa recuperare. Pierce fuori per falli come detto e Allen che fino a quel momento non aveva messo nessuna delle 5 triple tentate. La panchina dei Celtics continua ad essere inesistente. Pochi minuti per tutti, tranne per Pietrus che però non riesce a contribuire, soprattutto con i tiri dall’angolo che l’hanno reso importante in vari momenti della stagione. Ci deve pensare quindi Rajon Rondo, con l’aiuto dello stesso Ray Allen che ritrova la mira per un paio di canestri dalla distanza e i 2 liberi che alla fine chiuderanno l’incontro. Rajon mette insieme la sua seconda tripla-doppia della serie con 18 punti, 10 rimbalzi e 10 assist (ma anche 7 palle perse).
Quote: “Non ho mai guardato a loro solo come ai Big Three, ma a un quartetto di campioni – dice Doug Collins riferendosi a Rondo – tanto di cappello a tutti loro“. “Sapete tutti che (Rondo) può fare un salto di livello, diventare aggressivo e mettere un paio di triple o andare fino al ferro – è l’elogio di capitan Pierce al suo playmaker – Ha saputo chiudere la partita con i suoi canestri, è stato fenomenale da vedere“.
Presente e futuro – Philadelphia esce a testa altissima da questa post-season e con la certezza di avere un gruppo giovane sul quale poter contare e continuare a lavorare. Indubbio il merito di coach Collins che ha saputo dare un gioco ai suoi e un’identità precisa. Poi l’NBA anche nelle locations dove si vede il miglior basket di squadra (San Antonio?) rimane una lega di stelle, e senza quelle, nei momenti decisivi, è davvero difficile poter andare oltre quelli che al momento sembrano limiti evidenti per i Sixers. Dividersi tiri e responsabilità è dal mio punto di vista il concetto più azzeccato in questo gioco e non è detto che non sia applicabile con almeno un go-to-guy in campo. Phila al momento non ce l’ha e questa carenza s’è fatta sentire.
I Celtics approdano all’ennesima finale di conference degli ultimi 5 anni, ovvero da quando Allen e Garnett hanno raggiunto Pierce a Beantown, contribuendo in modo decisivo al titolo del 2008. Il trio è ovviamente avviato verso il tramonto, e la camminata sul famoso viale è già stata intrapresa. Non potrebbe essere altrimenti vista l’età dei protagonisti e se Garnett sembra effettivamente nel pieno di una seconda giovinezza, gli acciacchi di Pierce (ginocchio) e Allen (caviglia) non permettono a Rivers di dormire sonni tranquilli. Miami non è una corazzata, come si potrebbero sicuramente intendere le contendenti della finale sull’altra costa, ma Wade e James hanno giocato le ultime 3 gare della serie contro i Pacers in modo straordinario, e Boston non sembra avere in mano le carte vincenti che possano permettergli di contenerli. Per di più gli Heat hanno il vantaggio del fattore campo, così che Pierce & co. saranno costretti a vincerne almeno una a South Beach se vorranno giocarsi al TD Garden almeno una chance di approdare alle Finals.
Se le due serie di semifinale, soprattutto quella tra Miami e Indiana, sono state dure e fisiche, aspettiamoci almeno lo stesso livello di intensità in questa finale. La tavola è apparecchiata: buon appetito a tutti gli appassionati, attesi da notti di esaltante pallacanestro NBA!
Andrea Pontremoli
@A_P_Official