Orfano dell’Italia e di squadre come la Grecia o la Germania, il torneo olimpico di Londra 2012 si presenta comunque come uno dei più promettenti di sempre. Livello altissimo, guardando i roster delle nazionali partecipanti, e caccia aperta a Team USA, obbligatoriamente la squadra favorita per la medaglia d’oro.
Definitivamente archiviato il soprannome di “Dream Team” (non scherziamo, di “squadra da sogno” ce n’è stata solo una ed era chiaramente quella campione nel ’92 a Barcellona), gli USA presentano ai giochi di quest’anno una formazione di tutto rispetto, dove è davvero difficile scegliere chi possa essere la punta di diamante. Bryant, James, Anthony, Durant e tutti gli altri rappresentano appieno quello che è il serbatoio sempre sconfinato dal quale la federazione americana può ogni volta attingere. Se vogliamo trovare un difetto al roster di Coach K questo può essere la mancanza di lunghi, Chandler a parte, che probabilmente verrà sopperita dai tanti minuti di James e Durant da 4, oltre al più naturale impiego in front-line di Davis, Anthony e Love. Come è successo quasi sempre alla vigilia di questi tornei internazionali non si capisce come gli Stati Uniti possano perdere la medaglia più importante, ma di esempi ce ne sono stati negli anni, per cui anche per Kobe&C. le gare saranno tutte comunque da giocare, soprattutto quando si entrerà nella fase ad eliminazione diretta.
La formula – appunto – prevede due gironi da 6 squadre “all’italiana”, con poi le migliori quattro di ogni gruppo ad affrontarsi in un tabellone tennistico che porterà dritto fino alle finali per le medaglie.
Lo scarso numero di squadre europee partecipanti (5 su 12) non abbassa comunque il livello della competizione, se pensiamo che tra le nazioni extra-europee presenti abbiamo l’Argentina e il Brasile. La “celeste” è probabilmente all’ultimo tango della sua straordinaria storia, almeno quella scritta da protagonisti eccezionali come Ginobili, Scola e Prigioni, per citarne alcuni. Questione di carta d’identità, che non impedirà in ogni caso ai vari Nocioni e Delfino di dare tutto per salire nuovamente sul podio. Gradino più alto? Difficile, anche se nella recente amichevole con gli USA l’Argentina ha dimostrato di poter stare in partita, e quando si decide tutto in una gara secca pochi scommetterebbero contro i campioni del 2004.
Filo conduttore tra nazionali sudamericane è sicuramente la presenza sul pino verde-oro di Coach Rubén Magnano, che fu proprio alla guida della banda argentina nelle scorribande vittoriose degli ultimi anni. In campo anche qui giocatori di assoluto livello e militanza NBA come Leandro Barbosa, Tiago Splitter, Nene, Varejao e l’astro nascente Marcelinho Huertas. Se non incapperà in cadute inaspettate durante il girone è probabile che il Brasile possa davvero competere per una medaglia.
Poche squadre europee dicevo, ma ben assortite. Si parte con la Francia di Tony Parker ma non solo: Boris Diaw, Nicolas Batum, Ronny Turiaf e Nando De Colo rappresentano il meglio del basket transalpino di oggi dì, e potrebbero consentire alla Francia, dopo una qualificazione alla seconda fase che sembra scontata, di piazzare qualche sorpresa nel corso del torneo.
La Spagna, appena sconfitta in quel di Barcellona nell’ultima amichevole contro gli americani, è di certo la squadra più temuta dallo staff tecnico degli USA. Il settore lunghi nelle mani di Coach Scariolo fa impressione e contrasta con la carenza sopra descritta proprio della formazione a stelle e strisce. I fratelli Gasol e Serge Ibaka rappresentano un punto di forza per una nazionale iberica che vede anche lei molti suoi campioni probabilmente all’ultima recita, su tutti “La Bomba” Navarro. La finale contro Team USA dove giocarsi la chance della vita, dopo il triplete (mondiali 2006 e europei 2009 e 2011) di calcistica memoria, è pronosticata da tutti, la Spagna deve quindi fare attenzione a non sottovalutare avversarie come ad esempio la Russia di Kirilenko (avversaria nel girone che potrebbe scipparle il primo posto) o la Lituania di Jasikevicius che presumibilmente proverà a sbarrargli la strada nei quarti di finale.
Le altre squadre in gara raccolgono probabilmente più consensi in quanto a simpatia che per effettivo valore tecnico. I padroni di casa della Gran Bretagna offrono Luol Deng e poco altro. La Cina non sembra possa togliere il sonno agli avversari, così come l’Australia. Per Nigeria e Tunisia vedere il discorso precedente: è già importante essere a Londra e chissà che soprattutto gli africani possano mettere in mostra qualche nuovo talento sotto gli occhi degli scout europei e americani.
Pronostico gironi
Gruppo A: 1. USA 2. Argentina 3. Francia 4. Lituania 5. Nigeria 6. Tunisia
Gruppo B: 1. Spagna 2. Brasile 3. Russia 4. Australia 5. Cina 6. Gran Bretagna
Bracket