CHOMUTOV – Inizio difficile per l’Italia che affidandosi ad una serie di uno contro uno a dir poco insensati subisce la fisicità dei cechi i quali, di contro, spaziandosi bene al centro dell’area pitturata e facendo la voce grossa a rimbalzo offensivo, con Houska e Benda piazzano un 6-0 che spaventa e non poco coach Pianigiani. L’Italia si sblocca solo dopo 3′ con Cusin che cattura in una selva di gambe un rimbalzo offensivo segnando. Mentre i padroni di casa cercano il contropiede affidandosi alle zingarate di Jelinek ed all’ottima mano di Benda, l’Italia continua a sprecare con forzature, Pianigiani sul 10-4 chiama il timeout obbligatorio. Probabilmente non cambia molto dal punto di vista degli uomini in campo, ma il coach ex Siena riesce a far uscire l’anima e gli attributi alla squadra, che dopo aver catturato ben 2 rimbalzi offensivi consecutivi, una vera rarità, riesce a trovare il fondo del secchiello con il fallo e canestro di un pimpante Cinciarini. E’ il 6′ quando scendono sul parquet i due calibri azzurri, ovvero Hackett e Gallinari, ma se il play si prende fin da subito le sue responsabilità, il giocatore dei Nuggets fatica a carburare e dalla sua palla persa nasce il contropiede su cui il solito Houska firma il 12-7. Dopo tanti errori, marca il cartellino anche Aradori che con un altro gioco da 3 punti firma il -2 (12-10) prima di tornare in panchina per un prematuro secondo fallo. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa, spinti da un pubblico rumoroso e caloroso provano a scappare: Satoransky e la bomba, l’unica della gara, di Barton, fissano il 17-10 che spaventa tutti, ma a rispondere presente arriva il ragazzo che non ti aspetti, David Chiotti, uno dei cosiddetti “fabbri” che inizia a fare tanta legna e a prendere buoni rimbalzi in difesa e in attacco. Gallinari con una forzatura riesce a trovare il canestro, ma a salire in cattedra e trainare la baracca con la sua energia è Daniel Hackett. L’Italia è assai imprecisa dalla lunetta, potrebbe essere in parità al 10′, ma la magia sulla sirena di Hruban scrive sul tabellone 19-16 per i cechi, con un eloquente 6/17 dal campo per i nostri.
Il secondo quarto vede la nazionale azzurra trasformarsi. Fraseggi, passaggi skip e triple aperte, prima quella di Mancinelli, poi quella di Hackett, e arriva finalmente il sorpasso. La zona 2-3 ordita da Pianigiani limita e non poco l’attacco ceco, Hackett inventa per un Chiotti stasera molto attivo e utile, ci pensa il Gallo a scavare il primo solco importante dopo una battaglia in vernice segnando il 21-26. I cechi non trovano ritmo in attacco, affidandosi al solo Houska, le loro percentuali calano ma l’Italia non piazza l’allungo decisivo, abbandonando il bel gioco e ricercando l’individualità. La fortuna arride agli azzurri e ai suoi play, con la tripla dal parcheggio di Cavaliero e il taglio forte di Cinciarini, stasera tra i migliori, premiato dall’assist di Mancinelli. E’ un parziale che diventa di 7-0 grazie al lavoro di Datome, chiuso solo dal solito Houska, che in vernice è un leone. All’intervallo, è 29-35, con un 14/35 dal campo che fa riflettere e ben 6 palle perse.
Il terzo quarto vive per 4′ di giocate orribili, con errori banali e tantissime palle perse da ambo i lati, a sbloccare la situazione è la tripla di Gallinari che, incappato in una serata storta anche dalla linea della carità, non riesce a dare continuità alle sue giocate. Pianigiani vede la squadra ferma, non sfruttare le occasioni rilevanti e chiama timeout dove con parole molto chiare invita i suoi ragazzi a giocare perchè “Non può attaccare solo Cinciarini, evidentemente c’è qualcosa che non va!”. Esce bene dal timeout la truppa azzurra che guidata da un Mancinelli ispirato in regia trova prima il canestro di Chiotti e poi due ottimi taglia di Hackett, fermato dai falli e da qualche errore di troppo ai liberi. Il quarto degli orrori finisce col magro punteggio di 9-8 per i nostri, che vale il 37-44 al 30′.
Ci si attende qualcosa di diverso dall’ultimo periodo, ma la Rep.Ceca non riesce a trovare continuità nel tiro, specie da fuori dove non segnano mai, mentre noi non riusciamo ad ammazzare la partita e a chiuderla. Gallinari sale in cattedra con un paio di stoppate di fila e due canestri pregevoli, ma Jelinek e Barton tengono la gara ancora aperta e il canestro del 42-48 fa paura. Houska grazia i nostri sbagliando dai 6,75 un tiro piedi per terra apertissimo e sull’orlo del baratro ci pensa Hackett a mettere il turbo e andare a segnare da sotto. Mancinelli segna un gancio dei suoi e ci ridà il +10, da questo momento in poi la gara non resta più in discussione con Gallo che prima va in coast to coast a realizzare, poi serve l’assist a Cavaliero per la sua tripla. Il resto è garbage time. Finisce 53-63, un’Italia che vince, subisce ancora pochi punti, facendo capire che si vuole puntare molto sulla difesa, ma in attacco, almeno stasera, non ha convinto.
Repubblica Ceca – Italia 53-63
Parziali: 19-16; 10-19; 8-9; 16-19
Progressione: 19-16; 29-35; 37-44; 53-63
Rep.Ceca: Benda 10, Balvin 2, Pumprla 4, Hruban 3, Satoransky 4, Carnecky, Barton 5, Jelinek 9, Kudalcek, Svrdik 2, Houska 14, Licartovsky ne. All. Budinsky
Italia: Cavaliero 6, Mancinelli 4, Gallinari 13, Poeta, Vitali ne, Cusin 4, Datome 6, Gigli, Cinciarini 8, Hackett 9, Chiotti 10, Aradori 3. All. Pianigiani
Domenico Landolfo