LegaDue ultimo atto, verrebbe da dire, pensando a questa ultima stagione del secondo campionato nazionale di basket tra i professionisti. Che sia realmente un ultimo atto ce lo auguriamo, nella speranza di non dover vedere più squadre che falliscono e piazze storiche che arrancano in pieno rigor mortis. A dire il vero, l’impressione è che bastasse molto meno di una riforma malvoluta da tutti, che estrommettesse la categoria dai professionisti, annettendo le squadre di DNA in un unico zibaldone, per generare così l’ennesima stagione, di fatto, senza retrocessioni. Già, era sufficiente che le società scomparse spendessero quanto realmente nella loro disponibilità o che, se vogliamo, gli abili e capaci amministratori e condottieri del carrozzone, quelli della Wild Card per intenderci, partorissero qualcosa di un minimo più intelligente, varando un sistema tale per cui le società, prima di spendere, avrebbero dovuto dimostrare di avere. Ma tant’è, questo passa il convento e questo ci dobbiamo tenere, in nome di una crisi che sembra forse più essere di uomini che di soldi, se all’orizzonte si prospetta il ritorno, nella stanza dei bottoni, di un uomo del passato come Petrucci.
E’ su questo humus, sterile e improduttivo, che prende vita la stagione 2012-2013 di LegaDue. Stagione in cui a Brescia, per esempio, si annuncia l’acquisto di un giocatore fino a dicembre, salvo poi, dopo il clamore sucitato, “estenderne” il contratto fino a fine stagione. Non mancano nemmeno i miracoli quest’anno, con Forlì che, anzichè passare da un semplice e scontatissimo ripescaggio, si ritrova ai nastri di partenza come società letteralmente resuscitata, dopo aver visto la morte in faccia, con San Mercuriale a far le veci del più “potente” San Gennaro. Quel San Gennaro che, forse punto nell’orgoglio dal “collega” romagnolo, ha deciso di fare le cose in grande e di miracolare, nel breve volgere di un week-end, addirittura 2 società, facendo riabbracciare alla LegaDue la piazza partenopea attraverso la fusione tra Napoli e Sant’Antimo. Da altre parti però i miracoli non avvengono. E’ il caso di Ostuni e Piacenza che, guadagnatesi i playoff da neopromosse-ripescate, salutano la compagnia dopo aver evidentemente vissuto al disopra delle proprie possibilità, ed arrivando col fiato corto. Ma tra tanti addii, alcuni anche fragorosi, come quello di Treviso al piano di spora, ci sono, come ogni anno, graditi arrivi e attesissimi ritorni, come quelli di Ferentino, Trento e, quanto a ritorni, Trieste.
In questi giorni le compagini stanno scaldando i motori, in attesa del completamento dei roster, di cui vi daremo conto a tempo debito. Sono giorni in cui ogni allenatore ha cominciato a plasmare la propria creatura, e a ricercare la giusta chimica fra nuovi compagni di squadra, nel tentativo di trovare entro fine settembre, primo turno di Coppa Italia, la quadratura di un cerchio che dovrà essere perfetta entro il 7 ottobre. Giorno in cui andrà in scena l’ultimo atto della LegaDue.
Massimo Framboas