TRIESTE – Sei su sei. La squadra di Pianigiani continua il percorso netto nella sua qualificazione al prossimo europeo. Stavolta senza i patemi dell’ultima gara in Portogallo, con una partita ordinata e ben gestita, gli azzurri battono una buona Rep.Ceca, che al momento si piazza alle nostre spalle e tiferà spudoratamente per i nostri colori quando fra tre giorni andremo a giocare in Turchia. Infatti, con una nostra vittoria contro la squadra di Tanjevic (dando per quasi certa la vittoria dei cechi contro il derelitto Portogallo) sarebbero proprio i boemi a passare come secondi, mentre alla Turchia dovrebbe spettare la bagarre tra le migliori terze, una lotteria ad alto coefficiente di difficoltà. La gara di Trieste è stata aperta e giocata prevalentemente dagli uomini con più kili e centimetri, con i lunghi da ambo i lati a farla da padrone. Gli ospiti, rispetto all’andata, inseriscono anche l’ex Boston Welsch che non incide più di tanto sulle geometrie delle azioni. Ancora una volta, saranno le scarse percentuali da tre e dalla lunetta a frenare i ragazzi della Rep. Ceca che, mai in vantaggio, solo nel finale riusciranno a limare qualcosa nello scarto.
Se nella gara giocata in Boemia c’era stato per noi un fattore, specie nel momento di maggiore sbandamento, quello era stato Cusin, che aveva lottato e battagliato come pochi. Si riparte da qui, con il pivot di Cantù che apre le danze e si fa vedere dal post basso con ottimi movimenti, qualche schiacciata e anche qualche stoppata per farsi sentire in difesa. L’Italia non pigia fin da subito l’acceleratore, Benda sfrutta la sua mano morbida e tiene a galla i suoi, ma le transizioni veloci azzurre e il buon gioco finalizzato anche da un Mancinelli ispirato permettono alla nostra nazionale di chiudere il primo quarto con un 8-0 di parziale che al 10′ sul tabellone fissa il punteggio sul 20-14.
Il secondo quarto vede un netto calo da parte degli ospiti, mentre i nostri ragazzi salgono di ritmo ed intensità. Sono Hackett e Datome a cambiare faccia a questa squadra, come si è visto per tutto l’arco di queste qualificazioni. Le triple dell’esterno romano sono la chiave per aprire la scatola della difesa ceca che deve uscire e lasciare spazio a un Mancinelli che segna, regala assist e si sbatte in difesa come un leone. Le penetrazioni ficcanti di Hackett portano altri punti in cascina, la Rep. Ceca non segna più e siamo 28-14 al 14′. L’uscita dal campo per il secondo fallo potrebbe pesare per i nostri, ma il rientro sul parquet dell’MVP Mancinelli permette l’innesco anche di Aradori che dalla media distanza inizia a perforare il canestro, mentre gli ospiti non riescono a muovere il punteggio, anche perchè è estenuante la grande pressione che la maglie azzurre mettono sugli avversari, costringendoli ad alzare la parabola e a forzare più del dovuto. Alla pausa lunga siamo 42-26.
Il terzo periodo comincia con incubi e spettri che attanagliano i nostri. Per 5′ il canestro ceco rimane inviolato, grazie ad una serie infinita di palle perse che mandano su tutte le furie Pianigiani, costretto anche al timeout. Soffriamo la zona e non riusciamo a sbloccarci nel tiro pesante. Houska, unico dei suoi a segnare, piazza 5 punti in fila e riporta i suoi finanche al -10. Nel momento peggiore è la nostra più fulgente stella a prendersi carico delle responsabilità: Gallinari, tenuto sotto la cenere per quasi tutto il primo tempo riesce a farsi spazio in area e a trovare il fondo del secchiello. Gli spauracchi sembrano svaniti, ed è sempre il folletto dei Denver Nuggets a prendersi le responsabilità, imbucando una tripla importante che ci consente di avere sempre più di 10 punti di vantaggio. Pianigiani vara un quintetto di puro tiro con Aradori e Datome chiamati anche al playmaking, e le risposte arrivano puntuali. Il giocatore sardo in forza alla virtus Roma segna da dentro e fuori, sempre in bello stile, Aradori completa l’opera e chiude con un 9-0 mortifero i primi 30 minuti di gioco, sul punteggio di 57-38.
Il quarto periodo è puro garbage time e dopo il 61-40 del 32′ la partità volge ormai al termine, con Pianigiani che svuota la panchina e gli azzurri che beccano un tranquillo 16-7 di break negli ultimi 8 minuti, con i cechi sempre tenuti a distanza considerevole e che non hanno mai avuto la possibilità di essere in vantaggio per tutta la gara. Finisce 68-56, con un Mancinelli encomiabile, ma anche con Datome e Aradori ottimi alfieri che hanno saputo trascinare un’Italia che si è riuscita però a ridestare dal torpore dell’intervallo solo con la sua stella Gallinari. Era importante vincere, ed i ragazzi di Pianigiani hanno compiuto l’impresa.
Italia-Repubblica Ceca-Italia 68-56
Parziali: 20-14; 22-12; 15-12; 11-18
Progressione: 20-14; 42-26; 57-38; 68-56
Domenico Landolfo / Babrauskas