ROMA – A vederla in televisione ci siamo divertiti tanto, parecchio.
Era da Mission Impossible: la talentuosa e possente, almeno per i centimetri sotto le plancie, Turchia di Boscia contro la bella Italia priva però dei chili dello scavigliato Cusin. Loro non avevano domani per qualificarsi a Slovenia 2013, noi tutto sommato avremmo potuto anche perdere, tanto il primo posto era assicurato
E dopo aver toccato il -18, sul 42-24 (punteggio palindromo), come per incanto, loro sono caduti nei loro antichi vizi caratteriali mentre noi, stranamente ma in modo perentorio, ne abbiamo approfitatto.
Semplice, vero ? Ebbene no, non lo è stato per niente e per certi versi questa vittoria fa anche più rumore di quella di Sassari al girone d’andata. Una squadra vera, autentica, D.O.C., cazzuta e maligna quel tanto che basta per mandare in tilt gente come Erden, Gonlum, Guler e Preldzic con Karavan. Il Gallo a fare da superstar quando le cose non vanno: ci pensa lui, fabbrica pentole e coperchi assieme nei primi soffertissimi 20 minuti, ma consigliamo vivamente di rivedere lo stoppone che rifila a Gonlum che ci mette in condizione di tirare per la vittoria. Poi si ritrae ed ecco la squadra.
Sale Aradori, una mitragliatrice dalla lunga con 19 punti finali come Danilo, compagno dello stesso Gallo nelle giovanili milanesi ed oggi di nuovo assieme in Maglia Azzurra; sale Cinciarini, alzi la mano chi avrebbe predetto che questo ragazzo avrebbe giocato in questo modo così sontuoso, leggendo benissimo le difese turche e mettendo a referto ben 17 punti e 3 assist; sale Gigi Datome, non brilla come nelle scorse gare ma, guarda caso, mette a segno il canestro decisivo, alla fine per lui sempre 10 punti ed anche tanta bella difesa; sale Gigli e sale Chiotti, son botte vere con i dirimpettai con la mezzaluna sul petto e loro non mollano un centimetro; sale Hackett, sfidato al tiro dalla zona turca ad un minuto dal termine, mette dentro la tripla del -1 e garantisce quella difesa vera e concreta contro Mister Guler, mica uno qualsiasi. Malino Poeta e Cavaliero, sufficiente Il Capitano Mancinelli, ma cosa si può chiedere di più a questi ragazzi ?
Una nuova prova di forza, l’ultima fatica contro la Bielorussia e poi via, tutti a casa a portare con se nei clubs la propria fetta di sorrisi e di gloria e, perchè no, di sogno che da questa sera potrebbero concretizzarsi tra un anno esatto, un sogno chiamato podio e cioè una posizione che ci dovrebbe spettare di diritto, da sempre !
Ma, ci siamo forse dimenticati dello staff tecnico ?
No, ovviamente, e come potremmo mai farlo ? Nessuno di noi, fiabe a parte, ha mai pensato che se Siena è stato lo splendido giocattolo che abbiamo ammirato in questi 6 anni (e non è detto che sia finita…), il merito non sia di Simone Pianigiani e di chi gli ha messo a disposizione il materiale umano, anche accanto a lui in panca, consono alla bisogna. Ma siamo anche convinti che siano anche stati suoi i demeriti della pessima avventura lituana dell’anno scorso.
Ed a questo punto la domanda è: caro coach, quando rientreranno Belinelli e Bargnani, Melli e Gentile, cosa accadrà ? Rivedremo l’Italia balbettante e senza tanto nerbo vista in Lituania oppure questa squadra, bella e tosta, con queste quattro gemme in più, sarà una vera bomba pronta a deflagrare nei palazzi dello sport sloveni ?
Abbiamo ancora negli occhi la gara decisiva dell’anno scorso agli europei lituani, contro la Germania. Le loro stelle NBA, Kaman e Nowitzki, a giocare per la squadra e pronti ad esaltare i pregi dei meno talentuosi compagni; le nostre stelle invece a tirare a canestro forzando per 4 azioni di fila sulla parità nel terzo periodo (Belinelli), oppure a difendere “zero” proprio contro Kaman nei momenti decisivi del match (Bargnani), oppure ad impegnarsi in coast-to-coast senza neanche prendere un fallo (Gallinari). Tutti a domandarsi del perchè, del per come, di questo pessimo spettacolo con in panca il coach più idolatrato degli ultimi tempi.
Oggi abbiamo la risposta ed il tempo, si sa, è galantuomo. Ma attenzione, abbiamo avuto la risposta ma forse sarebbe più corretto dire che abbiamo avuto “una” risposta, quindi nulla di definito e di definitivo. Però una cosa è certa: a Slovenia 2013 ricadere in quello stato letargico sarebbe delittuoso, rivedere “Ognun per sè e Dio per tutti!” non sarebbe dignitoso per nessuno, Presidente Federale chiunque sia in testa.
Ci pensi dunque Pianigiani, di ritorno dalla sua prima esperienza fuori dalla splendida Siena, a chi chiamare ed a chi no l’anno prossimo perchè a noi piace la gente che si sbatte, che ci crede, che lascia il cuore e la pelle sul parquet e non chi s’atteggia a “Salvatore della Patria” dimenticando che questo straordinario sport è pur sempre un gioco di squadra sempre però nell’esaltazione del singolo gesto del singolo giocatore.
Comunque sia, adesso festeggiamo e grazie per le emozioni che ci ha fatto vivere in questa torrida estate 2012.
Auguri e complimenti, coach !!
Fabrizio Noto/FRED