CASERTA – Dopo una presentazione in formato cinematografico, inizia la stagione della Juve, già falcidiata dal principio con una serie di infortuni infinita. Gentile è out, Wise prova a guadagnarsi un’estensione del contratto con una prestazione che allontani i fantasmi di questo ginocchio così fragile. Nei 12 bianconeri oltre ai giovani anche il “vecchio” Rino Tomasiello. Anche Roma non è al completo, con Dagunduro out per un ematoma al ginocchio, mentre la buona notizia per Calvani è il rientro dalle fatiche azzurre di un super Gigi Datome.
Il finale premierà Caserta, che ha commesso meno errori (specie dalla lunetta) e alla fine ha meritato al cospetto di una Roma apparsa sottotono.
Iniziano forte i lunghi, con il confronto tra l’eleganza di Lawal e la potenza di Akindele. Caserta cerca di correre in transizione, Roma sembra a suo agio col gioco ragionato. Si segna dalla media distanza con le mani morbide di Jelovac e Jones. Nonostante sia tra gli ultimi arrivati, Akindele dimostra una condizione e una voglia da leone, si batte in vernice e conquista il gioco da tre punti. La gara resta in equilibrio, iniziano a salire di giri i fioretti e trovano il fondo del secchiello Datome da una parte e Chatfield, da tre, per la Juve. Al 5′, siamo 10-8. Quando riesce ad essere innescato, il contropiede Juve è una macchina perfetta, ne è la dimostrazione il canestro facile di Jonusas. Roma commette l’errore di abbassare troppo la testa ed affidare la palla ai suoi singoli, nella fattispecie Bobby Jones, che raccoglie però ben poco nonostante l’intraprendenza. La girandola di cambi non aiuta ad innalzare il ritmo, si sbagliano anche cose semplici e ne approfitta Roma che con un appoggio di Jones e uno sfondo subito da Mordente si riporta a -3, costringendo Sacripanti al timeout al 7′. L’ingresso di Taylor carica i capitolini, la Juve costretta al fallo e Jonusas va in panchina con due penalità a carico. Con le squadre oramai in bonus i liberi diventano un fattore, Roma ne sbaglia tanti, Caserta fa bottino pieno e allunga 16-12. Roma si ricompaia e forza due palle perse in casa Juve, a cui seguono un morbido feed away di Datome e una schiacciata a rimorchio di Lawal, che vale la parità. Nell’ultimo minuto Roma ha un blackout e commette due stupidi falli, mandando Mordente in lunetta (2 falli già per Lawal). I suoi tre liberi a bersaglio, scrivono il punteggio di 19-16 alla prima sirena.
Il secondo periodo si apre con un’energia nuova sul campo, grande bagarre e agonismo su ambo i lati. Caserta continua a segnare dalla lunetta, Roma dà la palla ai suoi lunghi che la ripagano con la schiacciata di Lawal. Quando siamo giunti al 13′ sono due liberi di Taylor a portare la parità a quota 21 tra le due formazioni. Dopo tanta astinenza, è la mano morbida di Jelovac a bucare la retina, con tanta fortuna anche Goss fa altrettanto. Caserta innesta le marce alte a vola in transizione col sottomano di Chatfield e il lay up ancora di Jelovac, ben assistiti da Wise, che costringono Calvani al timeout. Nonostante sia palese una certa superiorità di condizione da parte della Juve, Roma, affidandosi ai suoi calibri Goss e Datome, riesce a piazzare un 5-0 mortifero che quasi spegne l’entusiasmo del pubblico di casa, accorso comunque numeroso. C’è da dire che desta una grandissima impressione Akindele, giocatore duttile a rimbalzo e tosto in difesa, che in attacco da distanza ravvicinata sa essere mortifero. Si continua sul filo di lana, con canestri poco costruiti e molto legati al talento dei singoli o ad errori delle difese. Wise batte un colpo per Caserta e per i suoi estimatori, quando al 18′ si butta dentro, regge il contatto e appoggia al vetro un gioco da tre punti spettacolare. Il terzo fallo di Datome, speso per fermare Chatfield, su cui è in marcatura (quasi un miss match preordinato), non ferma l’attacco casertano, che è implacabile dalla lunetta con il giocatore ex Paris. Pochi secondi e la scena si ripete, 7-0 di parziale e inerzia ribaltata. Solo un canestro costruito su uscita a ricciolo di Taylor riesce a muovere il punteggio per Roma. Da qui in poi si rispondono le bombe di Jones e Jelovac, con la gara che però non cambia mai di padrone. Proprio a pochi secondi dalla fine il giocatore serbo della Juve commette il suo terzo fallo, notizia pesante per Sacripanti. Taylor si prende l’ultimo tiro del quarto che finisce sul secondo ferro, a metà gara siamo 40-38.
Il terzo periodo si apre con la bomba di Chatfield, scottato dall’eliminazione nel three point contest e dal lavoro a rimbalzo e in attacco di un Akindele eccezionale. Jones è costretto a inventare una magia per segnare, mentre per la Juve è il suo solito centro nigeriano a farla da padrone. Il canovaccio non cambia, i capitolini si affidano alle penetrazioni e agli scarichi, improduttivi se non per autentiche invenzioni di un ottimo Lawal, Caserta cerca il contropiede e con Jonusas e Chatfield va a bersaglio. Non scopriamo certo oggi il talento di Datome, i suoi assist e i suoi canestri da dentro e fuori l’area, riportano i ragazzi di Calvani in parità al 26′, a quota 49. La Juve sembra subire il crescere della compagine capitolina e soffre per i 4 falli di di Jonusas, che resta in campo e si prende la rivincita personale su Jones. I liberi del lituano fermano il 7-0 degli ospiti, ridando a Caserta il vantaggio sul 51-50. Il gioco é molto spezzettato, tanti fischi che tolgono ritmo, specie alla Juve che vive sempre con l’acceleratore pigiato. Taylor prende per mano Roma e prova a dare inerzia ai suoi, ma nel momento di maggiore difficoltà si vede la classe di Chatfield che riesce anche a destreggiassi nello stretto. La fine del terzo periodo regala tanti errori e confusione, con Lawal e Jelovac che si rispondono colpo su colpo seppur con armi differenti, semplice lay up per l’americano, tripla fuori dai blocchi per il balcanico. Un Datome insolitamente farraginoso ai liberi non permette a Roma di staccare Caserta e così alla fine del terzo quarto siamo 58-60.
Il sottomano di Wise apre le ostilità nell’ultima frazione di gioco, con la Virtus che in un minuto ha già sprecato 3 falli. La Juve sembra sulle gambe, gli avversari però falliscono tanti tiri aperti con d’Ercole e Datome, che continua nella sua serata no dalla lunetta. Akindele invece continua a segnare con continuità distogliendo anche l’attenzione da Wise a bordocampo dolorante (forse contrattura all’altra gamba). Roma paga il bonus prematuramente speso, Caserta fugge sul più 5 ma perde Jonusas per falli. Si perde il conto dei liberi sbagliati dalla Virtus, mentre è sotto gli occhi di tutti un Jeleel Akindele eccezionale, che segna, subisce fallo e si prende tanti applausi. Sul più cinque a 2 minuti dalla fine la buona notizia è il rientro di Wise sul parquet.
JUVECASERTA – VIRTUS ROMA 76-60
Parziali: 19-16; 21-22; 18-22; 18-10
Progressione:19-16; 40-38; 58-60; 76-70
Tabellini:
CE: Chatfield 20, Maresca, Jonusas 6, Mordente 7, Marzaioli, Sergio, Tomasiello, Wise 7, Michelori, Akindele 17, Cefarelli, Jelovac 19. All. Sacripanti
RM: Goss 5, Tonolli, D’Ercole, Gorreri, Datome 14, Jones 12, Taylor 15, Lorant, Lawal 16, Czyk 8. All. Calvani
Mvp: di sicuro Akindele, che stasera ha offerto una grande prestazione
Wvp: la prestazione scadente di Roma dalla lunetta (14/32)
Domenico Landolfo / Babrauskas