VERONA – Passo falso per Verona all’esordio casalingo in una partita ufficiale per la stagione 2012/2013. Al PalaOlimpia la Tezenis illude solo per un quarto, poi Trieste prende il sopravvento e domina nettamente in ogni aspetto la contesa fino al finale di 62-74. Gli ospiti, a confermare quanto già visto finora nel precampionato, si mostrano più avanti nella preparazione e giocano con intensità superiore su entrambi i lati del campo, reagendo con calma ed ordine alla sfuriata iniziale gialloblù. Ghersetti disputa un primo quarto super poi si spegne, i compagni vanno a sprazzi con McConnell e Chessa che continuano a sembrare due pesci fuor d’acqua e Lawal a soffrire la fisicità di Brown e del profeta in patria Gandini. Gli esterni triestini forse hanno meno “nome”, Thomas a parte, ma si rendono immensamente più utili, ne sono un esempio i 12 punti di Ruzzier.
Parte in quintetto base Chessa assieme a Boscagin, McConnell, Ghersetti e Lawal, per Trieste Ruzzier-Filloy-Thomas-Brown e Gandini accolto dagli applausi di un pubblico in verità non molto numeroso.
Sembrano partire forte gli ospiti con un 4-0 iniziale, ma il primo quarto si trasforma presto in un vero e proprio show di Ghersetti. L’italo argentino è molto presente a rimbalzo, anche perché Lawal va spesso fuori ad aiutare sui piccoli, implacabile in attacco e preciso negli assist. Trascinata da lui la Tezenis sale subito sul 10-4 e poi sul 19-9, mostrando anche un Chessa molto reattivo. Trieste si costruisce buoni tiri ma li sbaglia, massimo vantaggio Verona sul 21-9, qui i gialloblù un po’ si siedono e subiscono un primo ritorno ospite. Il primo quarto va in archivio sul 23-14, sembra un blackout temporaneo ma la partita sta cambiando padrone.
Brutto secondo quarto tanto che dopo tre minuti è solo 25-14 tra perse ed errori al tiro da entrambe le parti. L’uscita di Brown paradossalmente coincide con una piccola svolta, Gandini fa prima 0/2 ai liberi poi si scrolla di dosso la tensione reggendo bene contro Lawal, Trieste riequilibra il confronto sotto i tabelloni esi riarrampica a 27-22. Fa troppo poco Verona in attacco, qualche giocata estemporanea di un Da Ros cercato con forse troppa frequenza non può bastare e in un attimo Mescheriakov pareggia a quota 27. In sette minuti di secondo quarto Verona ha segnato appena 4 punti, il parziale aperto è di 13-1 a favore degli ospiti e potrebbe andare anche peggio. Infatti Filloy e Ruzzier sembrano quasi intimiditi da troppa grazia e sbagliano canestri facili, inoltre l’Acegas ha le polveri bagnate da fuori e si va al riposo sul 29-29.
Non cambia la musica nel secondo tempo, con Brown che sblocca dal perimetro per il 29-34 immediato mentre per contro soprattutto Boscagin litiga con il canestro. McConnell si aggiunge alla confusione, Ruzzier è grintoso e coraggioso firmando il massimo vantaggio sul 31-38, poi il play interrompe la sete offensiva da fuori dopo buona circolazione di palla dando una piccola scossa di 5-0. Trieste però sembra ora avere saldamente in mano la partita, si scatena Brown da fuori facendo 38-48, il pubblico si arrabbia con gli arbitri ma gli ospiti sembrano avere semplicemente qualcosa in più. Lawal soffre in attacco ma quando esce lui Trieste ha l’area completamente sguarnita, Ghersetti e compagni inanellano solo forzature e palle perse e un Thomas stasera molto in controllo allarga il parziale a 38-52. Il quarto fallo del nigeriano, in attacco, porta anche all’esordio stagionale di Bozzetto. Periodo che si chiude con un canestro in tuffo di McConnell che è solo l’undicesimo punto nel parziale per il 40-52.
Prova ovviamente una reazione Verona ma è difficile recuperare se non si riescono ad arginare gli attacchi avversari, protagoniste le seconde linee Ruzzier e Mastrangelo per il nuovo massimo vantaggio di 44-58 dopo due minuti. La Tezenis ci prova ma non riesce a dare continutà, anche perché gli arbitri lasciano un po’ troppo correre sulle penetrazione di McConnell e Chessa. Trieste al di là di fischi arriva prima sui palloni vaganti e ha un contributo da tutti in attacco, tanto dopo il 3/12 del primo tempo segna 6 dei successivi 9 tiri pesanti e a tre minuti dalla fine la contesa è ampiamente indirizzata sul 53-66. I tiri liberi di un astuto Boscagin potrebbero riportare il passivo a livelli più accettabili, ma quando l’ultima azione della partita è una rimessa dritta sul piede di McConnell si può capire che è davvero una serata no. Carra ne approfitta al meglio fissando il punteggio sul 62-74 finale. A Trieste servirà tutt’altra partita, e con l’esordio a Napoli che incombe una svolta è necessaria.
TEZENIS VERONA – ACEGAS APS TRIESTE 62-74 (23-14; 6-15; 11-23; 22-22)
Tabellino: http://www.legaduebasket.it/game/indexcup.phtml?id=95
SALA STAMPA
Dalmasson: “Tutto bene tranne i rimbalzi, che soprattutto nella prima parte della gara sono stati una chiave d
i lettura importante: quando siamo riusciti a pareggiare il confronto lì è cambiato qualcosa. Abbiamo rimesso nel giusto binario una partita iniziata molto male, eravamo partiti con un ritmo molto diverso da loro poi abbiamo riequilibrato. Da lì noi siamo stati più costanti, loro sono andati più a sprazzi, tra l’altro era la prima volta che Brown giocava tanto e c’erano nuovi equilibri da trovare. Ruzzier è una scommessa importante ma è uno con la testa e la maturità giusta, non serve che il coach gli dica le cose soprattutto stasera che sentiva molto la sfida con il play americano. Una volta trovato anche lui il ritmo giusto ha iniziato a fare girare bene la squadra, non è la prima volta che lo fa quindi dobbiamo dargli fiducia. Jobey stavolta forse ha segnato meno di altre volte ma non bisogna sottovalutare quanto la sua presenza influenza le difese avversarie, quanta attenzione le difese avversarie gli devono dedicare. Preferisco vincere così che con 30 punti suoi, a conferma del fatto che siamo una squadra che non dà grandi riferimenti e non puoi lasciare libero nessuno.”
Ramagli: “Iniziato molto bene con freschezza, con voglia di giocare e difendere assieme, poi la nostra incompletezza è saltata fuori. In quei momenti devi avere la capacità di reagire, di rimanere attaccato e giocartela nel finale, invece noi ce la siamo fatta sfuggire. Brown è stato molto bravo, ha spaccato la partita nel terzo quarto, è stato cercato molto bene e ci ha puniti. Nel secondo periodo però c’erano già state delle chiare avvisaglie con i 6 punti segnati, con nessuno che cercava più i compagni e tutti che giocavano da soli. Questo avviene non per egoismo ma perché è una squadra che si conosce poco, che si è allenata poco e male, quindi tende a perdere lucidità nei momenti difficili.
Il problema è di natura fisica e questo si ripercuote su una squadra che non ha abitudini consolidate: se non si hanno quaranta minuti di energia bisogna fare la formica, giocare semplice, noi invece sprechiamo e ci facciamo sfuggire di mano la gara. Quando viene meno lo sprint vengono meno le abitudini consolidate, obiettivamente sono al 27 settembre e la squadra assieme io non l’ho ancora allenata. Ci mancano quelle poche certezze a cui attaccarci, è ovvio che sia così quando non vedi mai le stesse facce quindi ti viene da cercare la giocata individuale. Esemplare la statistica dei pochi tiri liberi tirati, assolutamente non per causa degli arbitri ma perché non siamo una squadra che gioca assieme.
Westbrook? Chiaro che l’americano è sempre meglio averlo e chi è fuori ha sempre ragione, io però non voglio aspettare che arrivi a risolverci i problemi ma voglio che chi gioca dia sempre dare di più. Se succede così poi faranno meglio anche lui e Ganeto al rientro. Noi dobbiamo essenzialmente trovare qualcosa a cui affidarci quando siamo in difficoltà anziché subire sempre il parziale, il resto sono discorsi da bar.
Trieste è una buona squadra, mi ha fatto una buona impressione, ma il 27 settembre non è certo il momento di fare il giudizio universale.”