Avellino – Al termine di una gara forse mai davvero in discussione, la Sidigas è costretta a cedere il passo al cospetto di una Montegranaro che, puntando su un collettivo ben amalgamato e su un gioco più fluido, riesce ad avere la meglio sui lupi irpini, padroni di casa, che hanno giocato a sprazzi, mostrando cose buone a altre decisamente meno.
Pronti via, si inizia cercando subito il tiro pesante da ambo le parti, senza successo. Il libero segnato da Shakur sarà l’unico vantaggio dei padroni di casa per tutto l’arco della partita, mentre Montegranaro innesta le marce alte e spinta da un eccellente Burns e da Di Bella, oramai diventato uno specialista delle triple in transizione. Le squadre attaccano l’area con continuità. Le zingarate di Richardson e Shakur sono ben risposte sul fronte dei marchigiani da un Cinciarini in serata di grazia che segna a ripetizione. Avellino subisce il colpo e prende in faccia l’ennesima bomba piedi per terra, concessa stavolta a Burns. Non c’è reazione, o quasi; Richardson mostra il suo talento con soluzioni estemporanee, ma il canestro di Johnson chiude il primo quarto sul 13-22 per gli uomini di Recalcati.
Il secondo quarto viene aperto dai primi punti in maglia gialloblù di Freimanis, appena arrivato, che allargano il gap. Avellino sembra senza idee e la tripla del giovane lettone che di lì a poco arriva vale il doppiaggio al 12′. L’ingresso in campo di Spinelli, la sua leadership e gran dose di attributi, regala agli irpini quella scossa che serviva per provare a rimettere in piedi la gara. Il play di Pozzuoli inizia a buttarsi dentro con continuità prendendosi falli a ripetizione e punendo gli avversari dalla lunetta. In pochi minuti la partita cambia padrone ed è il canestro di Ebi che sembra riaprila sul 22-27, chiudendo un break di 7-0. Proprio però nel momento in cui la Sutor sembra poter vacillare è la sagacia tattica e l’astuzia di Tamar Slay, forse alla fine il più decisivo dei suoi a causare una banale persa di un Warren, stasera poco ispirato, specie in questa fase. I punti dell’ala ex Venezia e Capo d’Orlando, ridanno ossigeno alla sua squadra, che può contare su un Burns dai 6,75 molto preciso. La tripla di Dragovic illude il paladelmauro ridando il -4 (28-32) alla Sidigas, ma dalla panchina il coraggio e la spregiudicatezza del giovane Luca Campani, valgono una tripla dal peso specifico devastante, che taglia un po’ le gambe alla squadra di Valli, proprio quando sembrava la grande difesa dei biancoverdi a farla da padrone. Il finale di quarto è tutto di marca dei play made in Italy e “vecchia scuola” delle due squadre. Spinelli e Di Bella si rispondono in un duello avvincente, prima che quattro punti del solito Burns ricaccino i padroni di casa sul 37-43 della prima metà di gara. Dopo le tante emozioni della seconda parte di gioco, ci si attende veemente la risposta avellinese, ma dagli spogliatoi esce una squadra più contratta e meno incisiva, che subisce di nuovo la marea gialloblù. Se nei primi minuti la costruzione degli uomini di Recalcati, seppur perfetta, non regala punti, e anzi permette a Richardson di firmare il -3 al 23′. Poi dal 25′, dopo tanti errori su ambo i lati, la luce si spegne di nuovo per i lupi e quei tiri che prima erano usciti per la Sutor, diventano sentenze che puniscono inesorabilmente le mancanze della squadra di Valli. L’astinenza dal segnare negli ultimi 5 minuti, regala agli ospiti un parziale di 13-1 che di fatto chiude il match già al 30′ sul 45-60. Sono gli italiani a dare le maggiori risposte per i marchigiani con un Cinciarini ispirato e un Valerio Mazzola pronto a sfruttare ogni spazio a sua disposizione. L’ultimo periodo vive decisamente la frustrazione degli irpini che quando segnano da tre con Dragovic al 33′ sembrano trovare l’acqua nel deserto. Peccato che però qualsiasi velleità sia spenta da una conclusione pesante e forzata ancora di Mazzola che, centrando il bersaglio grosso dalla lunga distanza, riporta a 17 le lunghezze di vantaggio della sua squadra. Il finale è di puro garbage time, ma vive sul duello che incendia il parquet tra Tamar Slay, che sfrutta fisico e caparbietà per segnare e subire montagne di falli, opposto a un Jeremy Richardson, ultimo a mollare con le sue triple ignoranti che danno quell’inerzia ad Avellino che non era riuscita a trovare nei 35 minuti precedenti. La squadra di Valli ci prova anche col fallo sistematico negli ultimi 3′ di gioco, ma a parte una limitazione dello scarto finale, la sconfitta non può essere evitata. Montegranaro, additata alla vigilia come una delle squadre con più incognite da risolvere, si prende i primi 2 punti della stagione contro un avversario più quotato. Di sicuro, una vittoria del collettivo per il roster di recalcati, che ha trovato nelle varie fasi della gara un go to guy ideale che ha saputo trascinare il gruppo e dargli solidità e sicurezza. Avellino deve rivedere le sue aspettative e magari con l’inserimento anche di Hardy al posto di un Mavarides stasera davvero poco fortunato, potrà dire la sua in questo campionato.
SIDIGAS AVELLINO – SUTOR MONTEGRANARO 74-82
Parziali: 13-22; 24-21; 8-17; 29-22
Progressione: 13-22; 37-43; 45-60; 74-82
Mvp: Per gli ospiti, di sicuro desta buone impressioni il rookie Burns, decisivo per ampi tratti, così come il “vecchio” Cinciarini che ha guidato l’attacco con una prestazione balistica eccellente. Il premio di migliore in campo lo merita però Tamar Slay per la sua concretezza e la sua grande intelligenza cestistica nel gestire i momenti chiave della gara. Per Avellino Richardson è stato il migliore, nonchè l’ultimo a mollare, ma una menzione va fatta per il cuore di uno Spinelli stasera straordinario.
Wvp: per Avellino decisamente Warren, che segna solo in garbage time e non sembra al top della condizione. Discorso simile anche per Shakur, decisivo solo a tratti, mentre di sicuro non può essere contento Johnson che ha segnato solo 4 punti, pur lottando come un leone in vernice.
Domenico Landolfo